I nuovi schiavisti puntano a Nord-Est

I nuovi schiavisti puntano a Nord-Est DOPO IL MEZZOGIÓRNO SI APRE UN71LTRA FRONTIERA DEL MERCATO DEI DISPERATI I nuovi schiavisti puntano a Nord-Est «NellVe un business da 18 mila miliardi» analisi Guido Riiotold ROMA IMPOSSIBILE, impossibile mettere un poliziottoogni me�tro, per controllare i 60 chilo�metri di frontiera. Arrivano alla spicciolala, in gruppi di 20, 30 alla volta. E da questi confini, entrano ogni anno in Italia 35 mila clandestini». Nicola Maria Pace è il procura�tore distrettuale antimafia di Tri�este. Il nuovo fronte dove si combatte la guerra all'immigra�zione clandestina. «Questo fron�te precisa Tispettore Paolo Cannataro, della polizia di frontiera di Trieste è aperto non da oggi, ma oggi si sta allargando. L'anno scorso siamo riusciti a intercet�tarne circa 5 mila». Mastica amaro e rabbia don Cesare Lodeserto, il direttore del centro d'accoglienza «Regina Pads» di San Foca, a pochi chilome�tri da Otranto, mentre sta aspet�tando che arrivino i superstiti della tragedia di Castro: «Le tra�gedie ci raccontano l'inasprimen�to del fenomeno dell'immigrazione clandestina perché, ormai, l'immigrazione è gestito dall'eco�nomia, non dalla miseria umana. Non è più vero che la Puglia continua ad essera il fronte più esposto. Le rotte dei clandestini stanno cambiando. Oggi, altre porte d'ingresso si stanno spalan�cando: il Nord-Est, la Calabria, la costa adriatica, persino il Giu�bileo è diventato occasione, per le mafie dell'Est, per far entrare in Italia migliaia di clandestini». La Puglia e il Nord-Est. Ma c'è anche la Calabria e la Sicilia. E' come andare in guerra, pianifica�re l'attacco, immaginare la pro�pria linea Maginot, ed ecco che il «nemico» arriva da un'altra par�te. Secondo Gilles Leclaire, diret�tore aggiunto di Europol, l'ente che raggruppa le polizie europee, nd solo '98 «mezzo milione di clandestini si sono introdotti in modo illegale nelle frontiere dell'Uc». Questo business, sempre secondo il direttore Leclaire in�tervistato dal quotidiano belga «Le Soir», ha prodotto «un giro d'affari di 18 mila miliardi». Se�condo l'Osservatorio di Milano sull'immigrazione, in Italia vivo�no « 180 mila clandestini in condi�zioni disperate e facilmente ricat�tabili dalla microcriminalità». Diffìcile avere stime attendibi�li sul numero effettivo dei clande�stini che entrano, ogni einno, nel nostro Paese. La cronaca, invece, ci segnala i cambiamenti delle rotte, dei punti d'ingresso nel nostro Paese del popolo degli immigrati irregolari. Il questore di Lecce, Vincenzo Caso, legge le statistiche dei clandestini blocca�ti nel Balenio: «20,426 nel 1998, 26,072 nel 1999,6.568 nel primo semestre del 2000. L'anno scorso precisa il questore c'era la guerra in Kosovo, e, dunque, arrivarono da noi oltre 8 mila kosovari». Per restare alla Pu�glia, anche il Gargano è terra di sbarchi. Sbarchi, soprattutto, di cinesi. Se, fino a ieri, Lampedusa e Pantelleria rappresentavano la seconda porta d'ingresso in Ita�lia, e quindi in Europa, per gli immigrati clandestini (magrebinil a gennaio, però, ne sono stati bloccati 48 nel porto di Marsala -, ora si è aperto anche il fronte calabrese, per restare al Sud. Qui, arrivano le famose «carrette del mare», mercantili che invece di andare in disarmo nei cantieri navali, fanno l'ultimo viaggio arenandosi sulle spiaggie del crotonese, con i loro canchi soprat�tutto di turdii di etnia curda. Secondo il Viminale, nei primi sei mesi del 2000, su circa 2.400 immigrati clandestini quasi 2 mila curdi sono sbarcati m Cala�bria. Ma la novità è l'apertura del fronte del Nord-Est, della frontie�ra di Trieste e Gorizia e della laguna di Venezia e Grado. Spie�ga il Procuratore distrettuale an�timafia di Trieste, Nicola Maria Pace: «Dalle nostre indagini, emerge che questo traffico è gestito da organizzazioni a forte impronta etnica. I vertici di que�ste organizzazioni per esempio cinesi, bengalesi, filippine sono costrette, a un certo punto, a subappallare il trasferimento dei clandestini a organizzazioni locaU, per esempio slovene». L'Italia è il Paese più esposto alle pressioni dei flussi immigra�tori verso l'Europa. Raramente capila che la Grecia o la stessa Turchia blocchino i clandestini diretti in Italia. Nel marzo scor�so, sull'isola di Chio, Mar Egeo, furono fermati 302 clandestini a bordo di una nava russa salpata da Smirne. Ma nel porto di Anco�na, in aprile, furono bloccati 96 clandestini dall'inizio dell'anno ad aprile, nel porto marchigiano sono stati bloccali 400 immigrati irregolari che si erano imbarca�ti su due navi da Patrasso e da Spalato. Sempre ad Ancona, ma questa volta all'aeroporto, a giu�gno sono stati fermati 130 clande�stini, scesi da un «charter» pani�lo dall'Ucraina. Per restare alla cronaca di (mesti ultimi giorni, d segnalano sbarchi anche sul molo di Rimi�ni. E' accaduto il 17 luglio, quan�do la polizia ha bloccalo sei clandestini turchi. Un'altra venti�na erano sbarcali, nel marzo scorso, tra Cattolico e Gabicce. I vertici delle gang cinesi, bengalesi e filippine sono costretti a subappaltare i trasferimenti alle bande slovene g^^àA ottirnale ugna e rigida e in resina di vetro. L'imbarcazione può trasportare 30/40 clandestini. Da Valona alle coste italiane impiega meno di 4 ore l»Hyi|U|MIII»WII|iJi»l"llW »»^»iiiuiwaimii«t.inBnnjmimi.iifi^ii»»-».«Mn.u i 1 (1 U «gioco» più vecchio «--J per sfuggire alla cattura consiste nel mettere la prua l^^i^ su quella degli inseguitori, dare gas e, in piena velocità mimare una collisione, salvo all'ultimo istante virare e ripartire. Si guadagna cosi spazio prezioso per evitare la cattura /Tempo addietro gli scafisti 'avevano ideato un metodo Spugnante: caricavano sempre ambino e, quando scattava l'allarme, quello veniva afferrato e tenuto fuori bordo. Chiaro il messaggio: «Se vi avvicinate lo molliamo». E qualche volta lo hanno pure fatto. C'è il sospetto che ieri gli scafisti abbiano tentato ai «tagliare» il motore fuoribordo dal gommone della Guardia di Pinata. C'è anche un'altra ipotesi : che lo scafista abbia sbagliato la manovra di fuga e si sia trovato davanti il mezzo dei finanzieri ■ iM-Wi.mi il,ìiì'wu«PIMI «WIM'-Mini. I IIIIWPPH fly-mi mì»-mw .L....W j,,»,,,. .^.i^^M'i-t.^i.w jj,ii^j-i[»^r Primi soccorsi ai finanzieri assalici dagli scafisti n«l Canale d'Otranto