fitrò iwppo afa, uedde Kamico

fitrò iwppo afa, uedde Kamico Era caduto in depressione due anni fa dopo la scomparsa della madre Tivù troppo alta, uccide l'amico La tragedia a Finale, poi l'assassino si spara Augusto Rembado Claudio Vimercali HNALE LIGURE Era ossessionato da quel rumore fastidioso, da quel ronzio che sentiva sempre nelle orecchie e lo disturbava quando era in casa. E dava la colpa al vicino, che secondo lui teneva il volume della televisione troppo alto. Ma forse quei rumori die lo persegui�tavano da mesi, che non lo facevano dormire erano solo nella sua testa, nella niente d�un uomo die, dura�mente colpito dalla morte della ma�dre avvenuta due anni fa, sfogava la solitudine nei bicchieri di vino. Ieri mattina, Giacomo Rovella. 64 anni, ha caricato la propria Bcretta calibro 9, ha aspettato che il vicino. Silvano Genia, di 56, uscisse di casa e lo ha freddato con quattro colpi di pistola, sul pianerottolo. Poi è soeso nel portone e si è sparato un colpo alla nuca. E' morto qtiattro ore dopo all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove era arrivato ormai in condizioni disperate. L'omicidio-suicidio si è consuma�to nel centro storico di Finalborgo, un rione molto popoloso di Finale ligu�re, una delle mete turistiche di mag�gior richiamo nel Savonese. Giacomo Rovella e Silvano Genia abitavano li da anni ed erano anche amid, come ricordano i vicini di casa e chi li conosceva. L'assassino, ex muratore ora in pensione, era un uomo solita�rio, che dava diffirilmente confiden�za, di poche parole. Rimasto solo dopo la morte della madre, si era ancora di più chiuso in se stesso. Nella borgata si faceva vedere poco, passava il suo tempo in casa oppure usava, saliva sulla Vespa e se ne andava per poi ritornare quando era già sera. Qualcuno lo aveva sentito dire frasi del tipo: «Che vivo a fare?». Ma i suoi comportamenti erano co�munque sempre apparsi normali, tali certo da non fare immaginare al raptus di follia. Mollo più conosciuta la vittima, ex manovale alle cave Ghìgliazza di Finale e anche lui in pensione, sposato, con un figlio di 24 anni. Silvano Genia era diventato nonno da venti giorni e ne andava fiero. Proprio domenica d sarebbe stato il battesimo della nipotina e lui era felice, aspettava con ansia quel momento. Giacomo Rovetta e Silvano Genia erano accomunati dalla passione per la caccia «Si frequentavano ricorda�no gli amid -. Bevevano qualcosa assieme. E insieme avevano preso parie anche ad alcune battute di caccia». Solo negli ultimi tempi erano sorte delle incomprensioni, piccoli screzi dovuti a quei fastidiosi rumori dei quali Giacomo Rovetta si lamenta�va. Ne avevano parlalo più volte. A quanto pare. Si vano Genta aveva chiesto al vicino di farlo salire in casa, per rendersi conto se avesse veramente ragione, se le sue proteste fossero motivate, se davvero fosse tutta colpa del suo televisore dal volume troppo alto. Alle 7,30 quello che per i carabmier�e il magistrato che coordina le indagini sarebbe stato un agguato, studiato da un uomo che onnai era in preda a un raptus di follia. Giacomo Rovetta ha caricato la pistola, si è messo in tasca un secondo caricatore ed è usdto. Scese le scale, per raggiun�gere il piano di sotto, si e trovato davanti Silvano Genta. Questi lo ha salutato «Salgo a portare il cane dalla mamma» gli ha detto. Rovella ha mormorato poche parole: «E' l'ora d�finirla». Poi ha impugnato la pisto�la, l'ha punuta contro il vicino e ha sparato a bruciapelo quattro colpi: tre sono andati a segno e non hanno dato scampo a Silvano Genta, che è mono davanti agli occhi della mo�glie. Poi l'assassino l'ha fatta finita. E' sceso nel portone, si è seduto, ha appoggiato Tanna contro la nuca e ha premuto il grilletto L'abitazionedi Finalborgo dove ieri mattina e esplosa la follia omicida del pensionato che ha ucciso il vicino e si è tolto la vita

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