«Non uccidete la Città Santa»
«Non uccidete la Città Santa» «Non uccidete la Città Santa» Andre Chouraqui: non si può spartire intervista DMttela Cotto Su. fianco di Ben Gurion è stato un protagonista del�la costruzione di Israele: André Nathan Chouraqui. nato in Algeria nel 1917. ma educato in Israele nella tradizione ebraìco-sefardita, è stato sindaco di Gerusalemme dal '60 al '63. Chouraqui. intellettuale impe�gnato por la pace, studioso delle religioni, ha tradotto in francese l'Antico e il Nuovo Testamento, e il Corano. La sua battaglia per la pace, espressa anche in «Lettera a un amico arabo» ('69) e in «Lettera a un amico cristiano» ('71). si è accompagnata a un'intensa atti�vità militante. A febbraio dell'anno scorso ha ricevuto a Torino il «Premio Giovanni Agnelli» per il suo impegno nella distensione in Medio Oriente. Parliamo del nodo del verti�ce di Camp David, Gerusa�lemme. La città che Israele controlla dal 1967 e che considera capitale «eterna e indivisibile». I palestine�si ne rivendicano la parte orientale e vogliono farne la capitale del loro futuro Stato. Qual è la sua posizio�ne? «Non si può dividere Gerusa�lemme. Dividerla, significa uc�ciderla. Gerusalemme è come una persona. Vive di vita pro�pria. E' la Città Santa, e tale è rimasta per ebrei, cristiani e musulmani. E' una città dove le festività religiose si susseguo�no ininterrottamente. Fosse per me. io la trasformerei in una capitale internazionale, co�me Bruxelles, sede delle istitu�zioni comunitarie e capitale simboUca d'Europa. Supererei l'idea di sovranità tradizionale, dividendola in tre settori dove ebrei, cristiani e musulmani possono convivere in pace. Guardi che tutti gli abitanti di Gerusalemme, vogliono la pa�ce». Barale e Arafat a questo punto delle trattative so�no prigionieri della pace. Cosa pensa di Camp David? «Penso che firmeranno l'accor�do. Si va verso la pace. E' inevitabile cho ciò avvenga. La prossima settimana troveran�no una soluzione. I due leader politici Sono costretti ad uscire da questa situazione per la loro stessa sopravvivenza politica. Per il futuro di entrambi i popoli». Barak è impegnato in una difficile missione e in pa�tria Ariel Sharon, leader del Likud, il principale par�tito dell'opposizione di de�stra, ha affermato ieri che Arafat ha dimostrato di essere un negoziatore mol�to più abile del premier israeliano. Condivide que�sto giudizio? «Sono fermamente convinto che Barak continuerà a trattare per la pace. Il premier ha deciso di rimanere per esplorare ogni possibilità e tentare di raggiun�gere un accordo che ponga fine al conflitto. Ci riuscirà. Firme�ranno la pace. E' quello che chiedono tutti, israeliani e pale�stinesi». E la gente? Quali sono le reazioni della gente comu�ne? tGuardi, c'è solo una minoran�za che vuole la guerra. E'quella minoranza cho dal confliitu trac vantaggi. Por dirla in po�che parole, fa business. Gli aliri lottano per la pace. Le madri non vogliono più piangere �loro figli, morti in guerra o por una bomba scoppiata su un autobus. Troppe famiglie sono stato distrullo in questi lunghi anni. Le racconto di quando io ero bambino. Avevo 7 anni, avevo la poliomielite o dalla finestra di casa mia vedevo passare, noi Viale della Rivolu�zione, gli ebrei come me, i cristiani colonizzatori e gli ara�bi musulmani. Questi tre grup�pi vivevano disprezzandosi. Mi sono sempre chiesto: perchè si ignorano? Ecco, queste sono le domande che mi nanne spinto nella mia continua ricerca del�la verità». André Nathan Chouraqui intellettuale Israeliano di origine algerina da sempre si batte per il dialogo tra le diverse culture
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