IL G-8 E I SUOI FRATELLI

IL G-8 E I SUOI FRATELLI IL G-8 E I SUOI FRATELLI Augusto Minrollni L» OPINIONE pubblica italia�na dei granai fatti intema�zionali si interessa poco o niente. Preferisce dondolarsi nei giochi d'estate e i più masochisti (ma sono sempre meno) seguono i bizantinismi della politica no�strana sulla riforma della legge elettorale. Le notizie sul G-8, sul vertice ad Okinawa, passano inosservate, quasi che quelle di�scussioni e quelle decisioni riguardassero un altro pianeta. Forse anche a ragione, visto che c'è una decadenza di queste isti�tuzioni intemazionali sempre meno all'altezza: più il mondo è interconnesso, più decolla il pro�cesso di globalizzazione e più i Paesi emergenti non accettano di delegare scelte, si può dire, plane�tarie ad un ristretto consesso di potenti. Probabilmente non sba�gliano quelli che pensano di sosti�tuire il G-8 con un G-20, allargan�do il tavolo a Paesi di grandi potenzialità e di grande peso come la Cina, l'India e il Brasile. La crisi del Wto (organizzazione mondiale del commercio), la ri�forma del Fondo monetario inter�nazionale sono segnali d�questo passaggio d'epoca. Insomma, il G-8 può decidiere sulla cancella�zione del debito dei Paesi più poveri oppure sulla crisi del Kosovo, ma su altri problemi è sicuramente inadeguato. Questo non toghe, però, che il vertice in Giappone, e gli altri che seguiranno, non siano impor�tanti fosse solo per decidere che non s�può decidere. Chi ne seguisse i lavori capirebbe quan�to è cambiato il mondo nell epo�ca della globalizzazione. Si rende�rebbe conto che quanto succede in Corea, in Perù o in Mongolia, finisce in un modo o nell altro per condizionare la vita di tutti noi. In una fase in cui le immigra�zioni di massa sconvolgono pli equilibri demografici delle nazio�ni più potenti (gli Usa nel giro di qualche decennio diventeranno un Paese a maggioranza ispani�ca! e il commercio non ha più frontiere e quindi neppure rego�le, occuparsi esclusivamente del�la propria tana può essere letale. Ancora paghiamo il ritardo che abbiamo accumulato sulla cultu�ra di Internet e la atessa cosa probabilmente ci capiterà tra qualche anno nel settore delle bio-tecnologie. Peccare di provin�cialismo in un mondo che cam�bia ad una velocità vertiginosa può provocare gli stessi danni che perdere una guerra.

Persone citate: Fratelli Augusto Minrollni

Luoghi citati: Brasile, Cina, Corea, Giappone, India, Kosovo, Mongolia, Okinawa, Perù, Usa