In Israele i coloni si preparano al peggio

In Israele i coloni si preparano al peggio In Israele i coloni si preparano al peggio E tra i palestinesi si fa incetta di viveri e di armi Aldo Baquls TELAVIV Se una rondine non fa primavera, una Merce�des blindata non fa necessariamente un conflitto israelo-paleslinese. Ma non è neppure di buon auspicio. Ecco cosi che nei giorni scarsi, mentre Arafat e Barak erano a Camp David impegna'' i inventare la pace, nella striscia di Gaza le autorità militari hanno fatto arrivare decine di Mercedes corazzate e dai finestrini blindati, in grado di resistere sia a rafllche sparate da breve disunza sia ad ordigni esplosivi di dimensioni medie. Fino a qualche mese fa le Mercedes erano utilizzate dai militari israeliani per i loro pericolosissimi sposta menti nel Libano meridionale, dove ogni pì&ra poteva celare ordigni di Hezbollah. Adesso andran�no ai coloni degli insediamenti più isolati della Striscia di Gaza, specialmente alle donne e ai bambini che ormai abbandonano le loro case solo con carovane protette dall'esercito. Nelle ultime settimane, tre di queste sono state attaccate con ordigni e spari, che non hanno provocato vittime. Mentre sta per scattare l'ultimatum di Barak, israeliani e palestinesi guardano al futuro con preoccupazione. I vertici militari israeliani temo�no disordini nei Territori. Un fallimento delle trattative pensano innescherebbe la frustrazio�ne palestinese. Ma anche un successo e la conse�guente proclamazione dello stato palestinese pòirebbe scatenare scene di entusiasmo e di delirio popolare che rischiano di tradursi poi con assalti in massa alle colonie più isolate. In alcune di queste (come quelle della zona di Nablus. Cisgioraanial ieri gli abitanti israeliani erano impegnati in esercitazioni mililari e nell'ad�destramento alle armi ai coloni più inesperti. «Ci prepariamo al giorno in cui l'esercito israeliano non ci sarà più, o dovremo difenderci da soli» ha spiegato uno dei coloni, dopo aver appreso nei giorni scorsi che Barak accetta, in linea di massi�ma, di consegnare ai palestinesi il 95 per cento della Cisgiordania. In loro sostegno sono giunti ieri due ex-rabbinicapo {Avraham Shapira e Mordcchai Eliahul che hanno lanciato contro Barak un «verdetto rabbini�co», quasi un anatema secondo il quale «chiunque cedesse porzioni della terra d'Israele e di Gerusa�lemme si macchierebbe per sempre di fronte alla storia del nostro popolo» Anche nei territori palestinesi la conferenza di i «ce è accompagnala dai preparativi di un conronto armalo. I servizi di inlolligence Israeliani hanno notalo con allarme che nello zone autono�me le autorità stivano ingenti quantità di cibo e di medicinali. E nei campi profughi di Gaza si insegna in questi giorni ai bambini come smonta�re e usare fucili automatici «qualora il nemico tornasse ad attaccarci» «Non credo che Arafat potrà mai rinunciare a Gerusalemme e al ritorno dei profughi» ha affermalo a Gaza il leader di Hamas, sceicco Ahmed Yassin Gerusalemme, a suo parere, appartiene a lutto il mondo islamico il presidente palestinese non ha dunque veste per fare concessioni. Arafat ba detto a Barak: «Se io rinunciassi a Gerusalemme mi troverei presto in ciclo, a sorbire il caffè con Yitzhak Rabin». Mentre i pacifisti israeliani attendono direttive con il ritomo di Barak e progettano una grande manifestazione a Tel Aviv, la destra dilaga in parlamento dove ìl govemo minoritario laburista affronta crescenti difTicoltà. Ieri il Likud è riuscito a fare approvare una bozza di legge sgradita a Barak: il premier dovrà dichiararedecaduti gli accordi israelo-pale�stinesi di Oslo nel momento in cui Arafat procla�masse unilateralmente lo stato indipendente di Palestina, L'esercito consegna auto blindate agli insediamenti più isolati nella striscia di Gaza