TENTAZIONE CINESE PER PUTIN di Enzo Bettiza

TENTAZIONE CINESE PER PUTIN smom mmcAE Pechino TENTAZIONE CINESE PER PUTIN Enzo Bettiza LE fredde strategie di movi�mento di Vladimir Putin sem�brano condizionate e determina�te tutte da un'urgenza d'ordine clinico: far uscire al più presto la Russia dalla lunga convalescen�za nazionale e intemazionale in cui essa versa da almeno tre lustri. Dalla crepuscolare Unio�ne Sovietica di Gorbaciov alla convulsa Federazione di Eltsin la Russia si è cortamente trasfor�mata, ma si è anche declassata sul piano mondiale e morbosa�mente arenata sul piang interno in uno stato oscillante tra la semiparalisi e la mezza epiles�sia. I sintomi di questo declino duplice e interdipendente hanno assunto via via nomi e connotati diversi: Cecenia, capitalismo sel�vaggio, obsolescenza nucleare, corruzione di palazzo, bolscevi�smo di mercato, crack finanzia�rio, penuria di massa e strapote�re economico e politico delle mafie cosiddette oligarchiche. Cos�Putin, nella sua ingrata funzione di presidente e medico di un'immensa nazione convale�scente, è costretto a muoversi in continuazione su un doppio bina�rio. Da un lato lo vediamo impe�gnato in una contorta guerriglia legale e fiscale contro gli oligar�chi ingrassati all'ombra di Elt�sin, il temibile Berezovskij, il multimediale Gusinskij, i baroni del nichel e dell'alluminio Potanin e Abramovic, Dall'altro lato lo vediamo impegnato in un'azio�ne di resistenza all'egemonia americana, che ha per obiettivo non tanto uno scontro impossibi�le con gli Stati Uniti, quanto la restaurazione del perduto presti�gio imperiale de la Russia nel mondo. Sono molti i nessi che collegano i due simultanei tenta�tivi putiniani di riordinare la «Casa Russia», liberandola dai tentacoli della piovra oligarchi�ca, e di restituire smalto e peso alla «Potenza Russia», rimetten�dola al centro dell'arena intema�zionale. Sbarazzarsi di coloro che, tome Berezovsky, lo marca�no e contestano pesantemente in casa, significa 0 significhereb�be per Putin avere le mani più libere e più agili nello sforzo di assicurare a Mosca un incisivo posto d'onore nei nuovi equilibri planetari. E' in quest'ottica complessa che si spiega meglio la simulta�neità fra g i attacchi di Putin ai tycoons a Mosca e il suo periplo asiatico che, da Pechino e dalla Corea del Nord, lo porterà a sedersi come interlocutore eura�siatico al tavolo del GB di Okinawa. Alla discussione con le massime potenze industriali il presidente russo si presenterà con qualche carta forte In mano: 10 scontro che ormai lo oppone alla casta dei nuovi bojari mosco�viti; la vibrante dichiarazione congiunta siglata con i dirigenti cinesi contro r«unilaterale» scu�do spaziale americano; la proba�bile pressione esercitata sui veterocomunisti nordcoreani per dis�suaderli dal riarmo missilistico; la mezza delega implicita ottenu�ta dai leader jjechinesi per tutela�re anche gli interessi della Cina al vertice di Okinawa. Da tutto ciò emergerà con una certa chia�rezza la maggiore novità geopoli�tica del momento: una sorta di «dottrina Putin» che, dopo oltre un decennio di sorrisi e abbracci con l'Occidente, sembra ora spo�stare l'asse diplomatico russo verso l'Estremo Oriente. La Rus�sia putiniana sottolinea così, spargendo unguento sulle vec�chie ferite del dissidio con la Cina, la sua collocazione 0 voca�zione di potenza asiatica oltre�ché europa. Non si dimentichi tuttavia che, perfino rispetto alla Cina, la Russia pur bicontinentalo si ri�trova oggi su posizioni arretrale. 11 prodotto intemo lordo cinese è di tre volte superiore. Fra i molteplici interessi che hanno sospinto Mosca alle rinnovate nozze con Pechino può esserci ouindi anche il fasano del mo�dello di sviluppo cinese: un socialcapitalismo autoritario, basa�to insieme su un rigido potere centrale e su un'economia elasti�ca e dinamica. Non è da esclude�re che il Putin neoasiatico riten�ga che un simile modello misto, con le opportune modifiche, po�trebbe attagliarsi alla Russia meglio dell'odierno e caotico ca�pitalismo oligarchico.