Ds, parte la «cosa» di Salvi di Antonella Rampino

Ds, parte la «cosa» di Salvi Ds, parte la «cosa» di Salvi Ecco Socialismo 2000: imitiamo fospin Antonella Rampino ROMA Hot leghe Oscure? «Basta col partito lejjgoro» taglia corto Cesare Salvi, ministro del Lavoro che firmò la mozione Veltroni al congresso di Torino. «Vogliamo parlare del modo con cui è slato gestito il partito? Ci siamo identificati con lo stanze del potere, o per esercitare un potere personale» fa Federico Coen, che fu direttore di «Mondoperaio» al tem�po del grande psi n adesso milita tra i socialisti dìoasini, da non confonde�re con �laburisti di Valdo Spini, voltroniani convinti. «Ci hanno det�to dio questa iniziativa è vecchia prima ancora d�nascere, ma non mi paro, guardalo Schroeder in Germa�nia, lui abbassa lo lasse, lui si che sa cos'o l'eguaglianza sociale» incalza Massimo Villono, l'ex dalemìano cho firmò con Giuliano Amato l'onuniimo disegno di riforma olottorale. E insomma ieri ò partita quella «cosa» intorna a Botteghe Oscure di cui si parlava a mezzabocca da un annetto buono, il famoso corranume d�Cesare Salvi. Cho avrebbe preso definitivamente cor�po s'era capito all'ultima direzione nazionale dei diesse, il 5 giugno scorso: d�fronte alla relazione d�Veltroni, all'indomani dell'ennesi�mo flop per �referendum, Salvi che ora stato sollecitato dall'opposizio�ne interna della sinistra a porsi come proprio leader, si ora astenu�to, E su analoghe posizioni si erano schierati anche i socialisti Anali e Coen. Villimr, e soprattutto Lucìano Peliinari. Che di Salvi era staio sottosegretario nel governo D'Alema.e adesso ne è pure sodale politi�co, speculare condizione dell'attuale braccio destro al Lavoro, Ornella Piloni. Dunque nasco «Socialismo 2000», chiari riferimenti a una poli�tica veramente di sinistra, perché spiega Salvi «qui si tratta di recupe�rare 3 milioni di voti», una politica del welfare, e una politica economi�ca corno la si fa in Francia, come la fa Jospin.Ma il punto è che «Sociali�smo 2000», che nasce come testata d�una newsletter politica a caden�za mensile, è anche la prima vera formalizzazione di una corrente dentro Botteghe Oscure. Anche se Pettinari sorride, «per carità, oggi le correnti non esistono, s�parla d�un'area polìtico-culturale, che sta comunque nella maggioranza». E che non si avesse rimenzione di collocarla «fiiori», ma «dentro» il partito sia pure in posizione critica, è il messaggio che, da giorni, gli uomini di Salvi diffondevano. Effeitivamente, la leadership d�Botte�ghe Oscure non è certo in discussio�ne, ma il dubbio poteva comunque sorgere: adesso che Salvi fa il suo corrcntone, adesso che salta su una macchina che potrebbe rivelarsi come una di quelle con cui corre alle Millemiglia, non vorrà mica in futuro sedere sulla poltrona di se�gretario? V L'iniziativa nata Ieri ha comun�que prodotto per ora un significati�vo ed inatteso-effetto pigia-pigia nell'austera sala della Biblioteca della Camera, pressing da saldi esti�vi, o per meglio dire in questo caso da desiderio di appartenenza che evidentemente Botteghe Oscure non riesce più a soddisfare, compre�so un Claudio Petruccioli mosso da individuale curiosità, e Sandro Curzi, che però già nel '53 faceva l'entrista nel partìtino liberale di Epìcarmo Cornino. Per il resto, l'area polìtico-culturale conta tra i fondatori Bruno Tremili ed Aldo Aniasi, sia pure assenti ieri. E il filosofo Giacomo Marramao,«la sini�stra deve giocare un ruolo nella globalizzazione». In visita cordiale Alfiere Grandi, Marco Fumagalli, Giorgio Mele della sinistra. Osserva�tori sparsi il primo segretario di Rìfondazione ed ex capo della Cgil Sergio Garavinì, il padre dei cattocoreunisti Raniero La Valle, il presi�dente della commissione Stragi Gio,.vanni Pellegrino. Tanti, tantissimi dirìgenti e quadri, il presidènie del�l'Arci Tom Benettollo, consiglieri con mnali di Napoli e regionali della Campania, e anche Nino Galloni, figlio del notabile de, che al Lavoro è direttore generale, e che fu compa�gno di strada di Luciano Peliinari, al Partito comunista marxista-leni�nista. Tra i tanti, curiosamenie non c'era uno dei padri nobili della sinistra, Aldo Tortorella, che lanciò Salvi come esperto di giustizia del pei. Il ministro del Lavoro Cesare Sah/i

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