«Savoia, quel giuremento non basta più»

«Savoia, quel giuremento non basta più» «Savoia, quel giuremento non basta più» Galante Garrone: riconoscano torti e vergogne della Casa intervista Pierangelo Sapegno FORINO PROFESSORE, ha letto Ta�bacchi? «Si. Mi dà ragio�ne». Alessandro Galanti) Garrone, uno dei padri dnlla Patria, aveva dello: «Non polote pretendere che io dia il mio assenso al rientro in Italia di una famiglia che ha offeso e ferito la Nazione. Prima di far rientrare i Savoia, lasciato al�meno che ({iielli della mia generazione se ne vadano. La�sciateci morire senza subire quell'afiVonto, e riparlatene un'altra volta». Ut scrittore Anionio Tabucchi («Sostieni; Pereira», «Il gioco del rove�scio», «Piazza d'Italia») non ali ha dato solo ragiono1, Gli na lancialo puro una proposta dalle colonne del «Corriere della Sera»: «Le spiacerobbe aspellare che anch'io abbia raggiunto la sua età? Mi piacerebbi; dire iti slesse coso in Sua compagnia fra 31 anni...». La accetta la proposta, professo�re? «Ma ò una proposta falla per scherzo». li allora? «No, Proferisco parlare di coso se�rio». Parliamo di cose serie. Tre anni fa, Alessandro Galan�te Garrone aveva chiesto su «Lo Stampa» il giuramento alto Costituzione come procondìzionc per il rientro in Italia dei Savoia. Gualche giorno fa ha ribadilo l'idea in una inter�vista a «Kepubblica». E perché ora che l'hanno promesso non va bone? «Porche non basta una formuletta», risponde. «Quello che hanno fallo è mol�lo più grave». Dice: «Io penso cho l'ostracismo verso di loro sia superato». Però, si ferma, ci ripensa, precisa preoccupa�to: «Possono venire in Italia come cittadini liberi, ma pri�ma devono fare una condanna esplicita, totale, di quolla cho è stata la politica sabauda du�rante il fascismo». Ricorda: «Mio fratello sarebbe ancora più duro di me. Da bambino fu picchialo a sangue perché si rifiutò di gridare "Abbasso il re'. Urlò "Viva il re" e lo pestarono. Diceva sempre: e icnsare che il primo sangue 'ho versato per i Savoia. Ma è quello cho hanno fatto dopo cho li condanna». Lo ripete all'infinito: «Devono condan�nare. Ripudiare la gravi e in�cancellabili responsabilità dei Savoia. Dov'ossero un atto pie�no, assolulo, finale». Però, professore, cerchia�mo di spiegare. Perché il giuramento alla Repubbli�ca non basterebbe più? «Perché le loro responsabilità non si possono cancellare con la leliura di una formuletta. Ancora recentemente ho senti�to Vittorio Emanuele sminuire le leggi razziali Ecco, se c'è un punto sul quale non posso con�cederò la minima attenuante, è l'infamia delle leggi razziali in cui noi ci siamo comportali peggio dei tedeschi. Le loro erano fondale sulia loro folle mentalità. Ma per noi era più ripugnante ancora: era servili�smo. Noi non siamo mai slati razzisti. L'altra cosa che non posso perdonare è la proditoria pugnalala alla Francia in ginoc�chio. Queste sono cose che spor�cano una Nazione per sempre». Anche se i protagonisti di quei fatti non ci sono più? «Quella delle leggi razziali ò una macchia indelebile. Non basta diro che noi non abbiamo fatto i fomi cromatori. L'antie�braismo da noi era più sprege�vole perché ora connotato da questo servilismo, da questa innegabile sudditanza verso il regime tedesco. L'aspetto più ripugnante del razzismo italico è stata la viltà. Di fronte a queste cose, che hanno fatto i Savoia?. Sarebbe bastato dopo l'B settembre un gesto, una parola. Hanno avuto infinite occasioni per prendere parte» E Maria José? «A parte Maria José, è vero. Ma non l'hanno voluta ascoltare. L'unica eccezione» Dopo, Vittorio Emanuele ha chiesto scusa... «Si, ma io chiedo scuse vere. Non l'ha mai fallo. Quello dei Savoia è un nome che s'è trop�po disonoralo e screditato nella storia». Il 75 per cento degli italia�ni però sarebbe favorevole al loro rientro. Con un refe�rendum tornerebbero per legge... «Anche se fossi solo a sostenere la mia tesi ripeterei le cose che dico adesso. Certo, come priva�li cittadini io penso che non ci sarebbe niente da dire sul loro rientro. Ma non si può fare come se non fosse successo niente. Non si può sostenere che siccome sono trascorsi cinquant'anni, bisogna dimentica�re e accontentarsi di un giura�mento che su quel passalo non dice nulla. Io non ho paura del futuro, se loro tornano. Sono inorridito dal passato». Professore, è giusto che le colpe dei padri ricadano stufigli? «Però è anche giusto riconosce�re le colpe dei padri» Lei è un grande giurista. Le chiedo: la responsabili�tà non è soggettiva? «Ma questo è un fallo politico. Non di diritto. Io penso che questo ostracismo verso i Savo�ia sia superato, ma con impegni ben precisi da parte loro. Devo�no sconfessare fino in fondo il comportamento della loro Ca�sa. Questo disonore dell'Italia non può essere sottaciuto». Un atto di contrizione? E' questo che chiede? «Non di contrizione personale. Devono riconoscere esplicita�mente i torti, le vergogne del comportamento della Casa Sa�voia. Una condanna esplicita, totale, assoluta. La verità è che non lo faranno mai. Per questo parliamo cos�e questo rispon�do a Tabucchi». «L'ostracismo verso di loro è superato. Se possono tornare in Italia da cittadini? Sì, ma prima sconfessino gii atti del Ventennio» Alessandro Galante Garrone «Non basta la lettura di una formuletta per cancellare l'Infamia che ha accompagnato quel casato»

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