Berlino: agli «schiavi di Hitlrer» indizzi per 10 mila miliardi
Berlino: agli «schiavi di Hitlrer» indizzi per 10 mila miliardi Si chiude un tragico capitolo dell'eredità nazista in Germania. A ogni persona andrà una cifra compresa tra 5 e 15 milioni di lire lli i d•-1 » ' ' �"\ i Berlino: agli «schiavi di Hitlrer» indizzi per 10 mila miliardi Emanuele Novazio cofrispondente da Beriino A 55 anni dalla fine della seconda guerra mondiale la Germania accetta di pagare risarcimenti per 10 mila mi�liardi di lire agli «schiavi di Hitler», i lavoratori forzali nelle fabbriche del Terzo Reich, ebrei ma non soltanto. Con la firma nell'ox sedo della Banca del Ueich oggi Ministero degli Esteri del trattato fra Gnnnania e Stati Uniti che fìssa quote e calen�dario degli indennizzi e forni�sce alle imprese tedesche r« assicurazione giuridica» del�la rinuncia a «nuove prete�se», si chiude un contenzioso dai contorni delicatissimi e imbarazzanti per la prima potenza industriale d'Euro�pa. 10 miliardi di marchi saranno versati in parti ugua�li da governo e imprese a una Fondazione incaricata di di�stribuire i risarcimenti «Ri�cordo Responsabilità Futu�ro» costituita con un voto del Bundesrat la scorsa setti�mana. «Un gesto umanitario che chiude 1 ultimo capitolo aper�to del passato nazionalsociali�sta», secondo il Cancelliere Schroeder, la cui mediazione è stala spesso decisiva nei diciolto mesi di difficili trattalivo. «Un giorno storico che risolve l'aspetto finanziario ma certamente non quello morale», secondo il negoziato�re tedesco Otto Lambsdorf. «Il miglioro dei compromessi possibili», secondo uno degli avvocati degli ex lavoratori forzati, Michael Witti. Anche il Congresso ebraico esprìme soddisfazione. Ma, sottolinea un suo rappresentante, nessu�no si illuda: la firma di Berli�no «non potrà mai cancellare l'orrore del Terzo Reicb». Ogni vittima del nazismo ne restano in vita un milione e mezzo, forse, molti di loro in età moUo avanzata rice�verà fra 5 e 15 milioni di lire, a seconda se venne deportato o internato. Alcune decine di migliaia hanno intentato cau�so alle improso e alle banche più rappresentative e «nobi�li» dell economia tedesca, dal�la Volkswagen alla Siemens, dalla BMW alla DaimlerBenz, dalla Krupp alla Man, dalla Leica alia Deutsche Bank. Ma l'accordo di Berli�no porrà fine alle rivendica�zioni ancora aperte ed evite�rà cho ne siano avviato altre: il governo di Washington si è infalli impegnato a conside�rare «nell'interesse della poli�tica estera americana» la so�spensione dei procedimenti giudiziari contro le imprese tedesche. E' stato questo, fino all'ul�timo, uno dei punti più con�troversi di trattative che per mesi hanno impegnato i rap�presentanti dei due governi, insieme a quelli delle impre�se tedesche e di altri cinque Paesi est-europei, dove vivo�no centinaia di migliaia di vittimo. I vorsainenti cominceran�no entro la fino dell'anno, ma alla quota delle imprese man�cano ancora quasi due miliar�di: inutili finora i richiami del mondo politico ed econo�mico, rilanciali ieri da Schroe�der con un invilo alle impre�se ad «assumersi lo proprie responsabilità». Ma secondo Manfred Gentz, che ha rap�presentato il mondo economi�co alle trattative, «il proble�ma sarà risolto molto pre�sto». Por superare l'ultimo osta�colo, il Premio Nobel per la letteratura GUnther Grass ha lanciato un appello colmo di amarezza al Paese, la scorsa settimana, chiedendo a ogni tedesco adulto di donare ven�ti marchi. «E' triste vedere che i lavoratori forzati so�pravvissuti al Terzo Reich sono arrivati a tarda età e stanno forse morendo, senza avere ottenuto ancora quan�to la Germania deve foro», avverte lo scrittore, cho invi�ta la Germania intera a mobi�litarsi per «sanare una gravissima ferita». Pochi giorni fa, anche la Chiesa evangelica ha annun�ciato l'intenzione di versare dieci milioni di marchi alla Fondazione: nuovi studi, ha confermato il suo presidente, Kock, dimostrano che la Chie�sa evangelica ha utilizzato il lavoro di prigionieri di guer�ra in una dimensiono superio�re a quanto finora era stato riconosciuto. Nel trattato con gli Stati Stati Uniti la garanzia che non ci saranno nuove rivendicazioni Mancano ancora quote per due miliardi, pagherà anche la Chiesa evangelica Dopo la firma dell'accordo, stretta di mano tra il cancelliere tedesco Gerhard Schroder. al centro, e i due negoziatori. Otto Lambsdorf (a destra) e Stuart Etzenstat
Persone citate: Emanuele Novazio, Gerhard Schroder, Gunther Grass, Hitler, Kock, Krupp, Manfred Gentz, Michael Witti, Stuart Etzenstat
Luoghi citati: Berlino, Germania, Stati Uniti, Washington
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