L'Inghilterra si inchina alla regina madre di Fabio Galvano

L'Inghilterra si inchina alla regina madreL'Inghilterra si inchina alla regina madre Per i 100 anni una parata militare e un mese di feste Fabio Galvano corrif,(imii)(!iil(; da 1 Uf JIJHA Mancano ancora duo settimano, ma dura i;in ila un mese il compleanno della Regina Madre. Ceàtocandeline, non e un traguar�do da poco qru elio che tla nonna più amaUid'In^niltomi» come insisto�no a definirla le sdulcinate agiogra�fie che si rincorrono sui giornali inglesi taglierà il 4 agosto; e per l'occasione, Giove Pluvio permettenilo o nonostante le minacce per Lntemdt di alcune organizzazioni anarchiche, saluterà la folla dalla carrozza aperta che lu porterà da Clarence House la residenza del prìncipe Carlo fino a Bucldngham l'alace dove lit regina Elisabella e l'intera ffiinif.;lia celebreranno con lei quella pietra «tecolare. Ma già domani, (Iojkj i primi assaggi di festa delle scorse seltiniuno, laffeiio della nazione sarà messo a nudi) in una di quelle panile per le quali gli inglesi vanno pazzi, fallo di i radinone e di preemione militare, di sussiego imperiale e di migliaia di comparse; e tutto questo dispen�dio d'energia e di denaro per fare festa nel controcanto di chi disap�prova la persona e ciò che rappre�senta alla donna che «non ha mai fatto una giornata di lavoro in vila suaf. Dire Regina Madre «Uueen Muffi», neU orma! accettalo lessico popolare è come evocare un secolo di storia, dallo glorio dell'im pero alle miserie degli hooligans, dall'aplomb della vecchia regina Vittoria ajjli scandali d'alcova dei piìt recenti rampolli reali, attraver�so due guerre e cinque generazioni di sudditi: con lei sempre presente, talora irrisa per i cappellini floreali e por il plastificato sorriso di circosumza stampato in volto, ma sem�pre dea ex machina della «dilla» dei Windsor, capace di condiziona�re por mezzo secolo il regno di Elisabetta e sicuramente anche resistenza di Carlo. Eppure, festeg�giando i cent'anni di quésta Lady Elizabeth Bowes-Lyon, figlia di nobile schiatta scozzese, natii nel castello di Glamia (Macbeth) e ap�prodata alla scena mondiale spo�sando (dopo averlo respinto due volto) il principe Alberto divenuto poi Giorgio VI, gli inglesi fanno si che di tulio quel carico storico resti soltanto la pompa cerimoniaIo. Perchè non c'è niente di più billo che festeggiare, tacendo quel�lo che c'è da lacere e anche se Tony Hlair ha rifiutalo di fame una festa pubblica, lanonna nazionale. E allora ecco, in buon anticipo, la parata di domani. C'era già stato, il 20 giugno, il gran ballo al castello di Windsor. La settimana scorsa una grande cerimonia reli�giosa, presomi i familiari e lo toste coronalo di mezza Europa, nella cattedrale di Si. Paul. Ma in attesa del compleanno vero, ecco la festa di domani: nata fra le polemiche quando la Bbc ha rifiutato di trasmettorla in diretta (è subentrata la tv commercialo) e fatta di milita�ri, di cavalli o di cammelli, delle 350 organizzazioni di cui la Regina Madre è presidente o patrona, con un presentatore d'eccezione nell'aiiore John Mills. Ci sarà anche, sulla Horsèguard Parade, un passaggio a bassa quota di aerei della «battaglia d'Inghilter�ra», di cui proprio in questi giorni si celebrano i 60 anni. Sarà un ricordo degli anni in cui tanto tempo prima di Diana questa Elizabeth tu acclamata «regina di cuori». La regina della guerra, ap�punto, che dopo il bombardamen�to di Buckingham Palace ebbe l'ar�dire di proclamare «Adesso possia�mo guardare in faccia l'East End»: l'East End quotidianamente bom�bardalo da Hitler ma in cui. dissero i critici, «lei non è mai stala». Gli anni della grande paura e della vittoria, ma anche del voltafaccia che aveva reso cosi popolare Gior�gio VI: comparso prima della guer�ra sul balcone di Bucldngham Pala�ce con Neville Chamberlain come per dare un assenso reale aU'apjieasemont con la Germania nazista, e poi con Churchill (in un primo tempo osteggiato proprio perché «guerrafondaio») nel trionfo del VE-day. Un ritorno, per la vecchia Elizabeth; agli anni in cui la sua vita cambiò con l'abdicazione di Edoardo Vili che spinse suo mari�to sul trono; anche se, si dice oggi, fu tutta una sua intrigante mano�vra compresa la ferocia con cui perseguitò Wally Simpson, «la don�na che ha ucciso mio marito» per spingere il tranquillo, timido e balbuziente Alberto sul trono e coronare i propri sogni reali. Fata o drago? Fra tanto zucche�ro è stala difficile, in questi giorni, la crociala con cui il Channel 4 televisivo e r«Observer» titolo impietoso: «L'esecutrice» hanno elencato gli aspetti più controversi di colei che Diana impietosamente defini nella sua critica ai Windsor «il capo lebbroso della colonia leb�brosa» e da cui si senti «portata come un agnello al macello». E' stata ed è 1 ultima regina-impera�trice: capace si di dare per un secolo un rassicurante senso di continuità monarchica ma a costo di grandi infelicità (ne sa qualcosa la figlia Margaret, cui negò il matri�monio con ilcapitano Townsend). E' un enigma romantico, con i suoi chiffon, i gioielli, i fiori e i cappelli�ni (eppure da giovane era elegantis�sima), ma anche l'unica della fami�glia reale a spendere tutto l'appan�naggio di Stato (643 mila sterline, quasi due miliardi di lire) e capace per la passione dei cavalli (che le hanno dato 500 vittorie) di aprire una voragine da 12 miliardi sul suo conto in banca. E' la donna più impietosa del reame, si dice di lei, lo «struzzo imperiale» che affonda la testa nella sabbia di fronte ai guai dei Windsor, battendosi cinicamente per mantenere un tenore di vita d'altri tempi (ha quattro palazzi e 50 servitori, nel 1953 Elisabetta fu praticamente costretta a «cacciar�la» da Buckingham Palace) in un Paese che cambia. Eppure è anche la donna che, quando fu operata due anni fa all'anca, ebbe i primi titoli dei telegiornali sebbene quel giorno il governo parlasse di guer�ra all'Iraq. Se si dimentica tutto tranne il sorriso sul volto grinzoso, ridiventa la nonna di tulli. E festa sia. Per le strade della capitale domani soldati, cammelli, migliaia di comparse ed anche passaggi di aerei a bassa quota Ma Blair ha rifiutato di farne una festa pubblica e la Bbc non trasmetterà la sfilata in diretta televisiva

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