«Mucca pazza, l'Italia è a rischio zero» di Flavia Amabile

«Mucca pazza, l'Italia è a rischio zero» «Mucca pazza, l'Italia è a rischio zero» Ma Legambiente contesta: controlli insufficienti alle frontiere Flavia Amabile ROMA Nessun iilhinne, ma i primi con�trolli dei Maa potrebbero scattare già orjjì. questa ò la posizione del ministero della Sanità e del rninisiero dell'Agricoltura Bui possibi�le rischio mucca-pazza per gli omogeneizzati e le carni Italiane. Una gicurozza condivisa da alle�vatoli e aziende, non da Let;ambionte ne dalla Lega Noni dol l'iemonie mentre al termine di un vertice Inlalerale ilalo-brilannico il ministro della Sanila Umber�to Veronesi chiede di accelerare «l'istituzione dell'Autorità euro�pea per la sicurezza alimentare» che avrà il compilo di vigilare sui cibi eun pei, «1,'Ilaliii e a rischio zero» afferma il sottosegretario alla Sanità Ombretta FumagalliCarulli. «Per gli omogeneizzati non credo che si siano problemi, i miei tifTici mi hanno detto che non ci sono mai siale segnalazioni», le fa eco il ministro dell'Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio. «Due soli casi spiega Ombrella Fumagalli Carnili di bovini colpiti dal morbo della cosiddetta mucca pazza so�no stati diagnosticati in Sicilia nel 1094 mentre per la variante che colpisce l'uomo Hiill'ai posilo registro risultano SO casi l'anno clic rientrano nella inedia italia�na, e di eia avanzata». Il soilosegretario ricorda che «già (ialresplodere della prima crisi ncll'HU Ijuilia ha via via r.ilTorzato le pr 'prlw-misure di controllo fino ad arrivan nel lOTG al divieto totale di utilizzare farine di mam nu!"M nellfiproduzione di mangi�mi per rumiiianii». K ricorda che «già dal 1991 esiste l'obbligo di (lichiarare la malattia da parte del servizio veterinario mentre per gli allevatori 6 previsto il risarcimento totale». A tranquillizzare il ponsumetore ci sono poi le statistiche! «non ci sono mai siale grandi correlili di esporta�zione dalla Grande Bretagna ver�so l'Italia cosi come non c'ò mai stato grande uso di farine animali perche molto care». Tranouillizzare non vuol dire però lasciar correre, concludi! il sottosegretario del ministero della Sanila: «A mio avviso i coni rolli debbono comunque essere fatti perchè lu preoccupazione può essere solo emotiva ma può anche avere un fondamento Meglio un controllo in più che uno in idiomi». Anche più decisi nel rifiulare allarmi sono allevatori e aziende, Coldiretti, Conbigricoltuni. Già o Assucnmi preciaano che non c'è «mai» staio un caso di iniezione in Italia, e chiedono alla Cee un sistema di eùchettatuni traspa�rente che consenta la «tracciabili�tà» dei prodótti. Attraverso t|uoslo sistema si arriverà a «conosce�re il percorso di-Ila carne dall'alle�vamento al banco». Dovrebbe en�trare in vigore a boi'.ombre ed è necessario «rispettare la scaden�za» precisa la Coldiretti preve�dendo iche Vengano rese evidenti tutte le informazioni sul Paese di nascita, ingrasso, macellazione, nonché ((nelle relative alla cutego ria degli animali, pretendendo che lab principi vengano applica�li anche alle importazioni da Paesi extracomunitari». Corno av�verte Confagricoltura «l'assenza di qualsiasi focolaio della malat�tia tra gli animali nati e allevali in llalia di.scende dall'accuralezzu del nostro siatema di allovamento che non utilizza nell'ali�mentazione del bestiame protei�ne di origino animale, principale causa riconosciuta dei diffonder�si del contagio in Gran Bretagna», ma le misure di prevenzione adot�tato dall'Italia alla lunga rischia�no di essere, da sole, insufficienti. «L'Italia non è a rischio zero» avverte infatti Legambiente. Il margine di incertezza deriva dal�la permeabilità delle nostro fron�tiere», sostiene Roberto Della So�la protavoce dell'associazione. «Nei fliaggiu. 19a9, l'Irlanda dql Nord ho venduto por errore afl'Europa carne bovina provenien�te da 19 animali a rìhuiiu e non è stalo possibile accertare in alcun modo che la carne di quei capi non fosse ("mila sulle nostro tavo�le». Me il rischio secondo Lcganibiente e solo legato alla muccapazza, «nel '97 si sono registrati in llalia ben 19 focolai di scrapie, la malattia dei caprini e degli ovini legala allo slesso morbo». Inoltre esistono i rischi legali all'utilizzo di farine animali noi mangimi e al giro di criminalità che opera nel seiloro della zootec�nìa. Parla di «un quadro mollo preoccupante» la Leiju Nord Piemonle cho chiede l'introduzione di «un tosi post-mortom» per «cortificare la presenza o meno dell'agente prionico infotiante» e cho «questa accompagni i capi macellati fino all'arrivo sulla ta�vola del consumatore firfaro»/ j�Scattano le prime ispezioni dei Nas e il ministro Veronesi: «Subito un'Autorità europea per la sicurezza alimentare» Coldiretti e Assocarni «Da noi non c'è mai stato un caso di infezione, ma l'Ue deve adottare un sistema trasparente di etichettatura» Controllo d«lle carni Infette in qn macello nei primi Anni 90. Solo nel "93 II governo ammette l'epidemia: la Bse ha già ucciso oltre centomila mucche

Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Ombrella Fumagalli Carni, Roberto Della So

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Roma, Sicilia