Van Gogh La forza inquieta del colore

Van Gogh La forza inquieta del colore Van Gogh La forza inquieta del colore LA MOSTRA DELLA SETTIMANA Marco Rosei LA mostromania è governata da sue leggi non patteggiabili, so�prattutto quando so�no coinvolti, individualmente o colletti�vamente, i «mostri sacri» del lardo 800. Da una parte il redditizio vaga�bondaggio nel mondo di intere sezioni dei fortunati musei pro�prietari, por antica e preveggenlo politica di acquisti o afflusso di collezioni private, ùpo gli Impressionisti russi al Quirina�le, o gli abborracciamenti di fondi di magazzino, tipo Monet al Vittoriano; dall'altro, l'antolo�gia «kolossal» di capolavori che solo pochi centri al mondo, New York o Parigi, Londra o Tokyo, possono permettersi, oppure il lavoro di fino che illumina con intelligenza e sottigliezza il per�corso «interno» di un autore, i suoi andirivieni di forma e di linguaggio, le sue illuminazioni di svolta e le sue costanze di LA MDESETTMarc memoria. Quest'ultimo aspetto, che è lineilo criticamente e cultural�mente piu raccomandabile pur non sacrificando la qualità e quindi il coinvolgimento spetta�colare, appare il carattere co�stante delle mostre della Fondation Pierre Gianadda, grazie an�che al fiuto di Léonard Gianad�da nella scelta dei collaboratori e curatori. Nel caso di Van Gogh, Ronald Pickvance e stato il re�sponsabile delle mostre al Me�tropolitan di New York Van Gogh ad Arles nel 1984 e Vati Gogh a Saint RemyeAuvers nel 1986 e di quella del centenario ad Arles nei 1989. Qui a Martigny possiamo se�guire passo passo i pittore fra i contadini e le capanne di Nuonen nel 1884-85. a Montmartre e sulle rive della Senna nel 1887, STRA A ANA Rosei fra i grani, gli alberi da frutta «japonais» in fiore e i prati di iris di Arles nel 1888. Riguardo alla Veduta di Arles con iris e prateria del Museo Van Gogh di Amsterdam lutto è già detto in due lettere, del 12 maggio 1888 al fratello Theo: «Una prateria piena di boccioli d'oro mollo gialli, un fossato con piante d'iris con io foglie verdi e i fiori violetti,sul fondo la città, qualche salice grigio.una stri�scia di cielo blu».qualche giorno dopo a Emile Bernard: «La città è circondala da immense prate�rie tutte fiorile di innumerevoli boccioli d'oro un mare giallo queste praterie sono tagliate in primo piano da un fossato pieno di fiori d'iris violetti...Mais quel niotif, liein! Questo mare giallo con una sbarra di iris viola, e sul fondo, la coquclle petite ville auxjolies femmesl», Un tono da fratello a fratello, un altro da amico pittore ad amico pittore. Ma sempre lo splendore del colore al sole del Midi. Vi è pero in Pickvance una giusta com�prensione critica del fatto che l'inimitabile espressionismo del «segno»,che traccia l'invalicabi�le confine fra gli amici impres�sionisti e postimpressionisti e l'antesignano dei Fauves. di Soli�tine, dei neoromantici di «Cor�rente», dei COBRA (e colpisco in mostra la vicinanza fra il Ponte di Trinquetaille o la pittura e il taglio d'immagine di Mundi) nasce dall'intimo e paritetico rapporto fra Van Gogh pittore e Van Gogh grafico. Giustamente dunque il per�corso della mostra ò contrappun�tato dalla continua alternanza fra gli olii e io matite, i gessimi neri rialzati ad acquarello, le penne a china. Scopriamo allora nella coraggiosa apertura della mostra con un disegno tracciato a Etten nel giugno 1881, scovato nel Virginia Museum of Fine An ili Richmond, che il «timido)' segno a matita e china evocante con incroci orizzontali, verticali e diagonali l'acqua, le erbe, il lontano orizzonte della Palude con i nenuferi, con qualche sin�golare affinità con Ensor, non ha mutato per nulla nò spirito né natura quando traccia, a oliti, in verde e blu cupi e in giallo spento, le forme smossi' e inquie�te della stupenda \'ista di An l'prs con fattorie della Tate Galle17 del luglio 1890, il mese del suicidio, a conclusione della mo�stra. Che non manca ovviamen�te di capolavori, dal Mtiiino ad acqua di Gennep del novembri; 1884, della collezione di Carmen Thyssen Bomemisza rimasta al�la Castagnola ili Lugani), ai Ciar dini sulla collina di Montmar�tre dello Stedelijk di Amster�dam, dal Ristorante della Sirène del Museo d'Orsay alla coppia principesca del Museo di San Paolo del Brasile con il Ritratto di Camille Roulin e L'Arlesiana, ritratto di Mine Ginoux, con tutto il loro significati) per il 19()r)ili Matisse, Derain, Vlaminck. Son cose note, dette, stradette.Emoziona di più trovare in mostra la terza versione del Museo Wallraf-Richartz di Colo�nia, dipinta nel moggio 1888, del celebre l'unw di Langlois mobi le sul canale Arles Bouc 0 ammi�rare l'impalpabile sintesi ili lu�me azzurro e oro del Ponte ili Clichy dell estate 1887, il primi) quadro di Van Gogh esposto in Olanda all'Aja da Tersteg assie�me a Degas, Gauguin, Guillaumin. Lautrec, Monet, Pissarro e Sisley. inviali da Parigi ila Theo nel 1888. Giureresti che quindi�ci anni dopo Matisse l'avesse negli occhi quando dipingeva le sue Nutre Vanir dalla finestra del suo studio-appartamento. Van Gogh Martujny, fondation Pierre GianadiJ.) Tutti! giorni 9-19 Finoal26novembie ALLA FONDAZIONE GIANADDA DI MARTIGNV SI SEGUE PASSO PASSO IL PITTORE FRA CAMPI DI GRANO MULINI AD ACQUA, ALBERI IN FIORE E PRATI DI IRIS Un particolare da «Mas aux Saintes-Maries», di Van Gogh in mostra a Martigny