Pincio: Marilyn al bar e Kerouac nello spazio

Pincio: Marilyn al bar e Kerouac nello spazio Pincio: Marilyn al bar e Kerouac nello spazio RECENSIONE Sergio Peni SIAMO intimamente convinti che por Tom�maso Pincio, il giocatore misterioso della nostra nuova narrativa, qualunque interpre�tazione di lettura del suo romanzo possa andar bone, poiché sembra appositamente scritto progettato? per crearsi attorno un ricamo di discussioni sociali o letterarie, cinematografiche o amencanofile, magari semplicemente, poetica�mente umane. Ci è sembrato di scorrere le nostre slesse nostalgie epocali. esLstenziali, o da ex giovanissimi fans leggendo queste pagine die passeggiano nei dintorni del tonnine «romanzo», presentandosi altres�come una corsa allindietro nelle possibilità inattuale di un mondo die poteva anche essere diverso. Cose allora, in sostanza, questo apologo ollamente poetico di quella poesia che ci portiamo dentro come sensazione, non come verbo al di la di ogni lecito tentativo di spiegazio�ne? E' !a stona incrociata di alcuni nonnalissimi. anonimi desimi, in un'America fittizia del I95C in cui molto del nostro presente occhieggia qua e la in toni anacronislìd, ma necessari alla dimensiono narrativa essenzia! 'me priva di vero datazioni. In quoll'anno casuale del nostro tempo vagabondo il disilluso o sbandato Jack Korouac accolta di trascorrere nove sellimanc nello spazio [ht conto della Coca Cola Enterprise, in una navetta. .Jack firma una libonuoria all'infingardo dirigente (iella Coca Cola. Arthur Miller, che esonta cosi la Società da ogni rosjxin.sahilita Pnina di partire Jack e il suo amico Neal Cassady incontrano, in una librena alquanto futuristica, la splendida commessa Mari�lyn Monroo, noi fulgore dello cui labbra ispecchianti» si perde il povero Neal Kerouac s'imbarca ix-r la sua missione, Cassady cerca ancora la Monroo che, licenziala, sembra svanita noi nulla: sullo scontri�no dell'acouisto in libreria é rimasto forse un numero telefonico, a cui risponde una voce di donna. Noal chiama ogni giorno solo per sentire l'illusione di questa voce, che è quella di un'annoiala Norma Jean Mortenscn. la moglie di Arthur «Coca» Miller, che conta il suo tempo ozioso in una casa vicino alle cascate. Poi tutto si dissolve, come lo spazio che ci appartiene e ri inganna attraverso il gioco che noi stessi ne facciamo: uno spazio davvero «sfinito», dove in un'ipotesi diversa di vita Kerouac sarebbe potuto essere un grande scrittore o la Monroe addirittura uno dei nuli del suo secolo. Qui la tristezza apre lo [wrio alle speranze disilluse, con un Kerouac abbandonato nello spa�zio perdié le sue umane curiosità stanno mettendo in crisi la Grande Ditta, con una Nonna Jean che non risponde più al telefono lasciando Neal solo a sognare, come sogna ogni uomo, una casa a cui tornare, La dimensione letteraria di questo romanzo va cercata in una giocosa, a iratti commossi, volontà di creare uno spazio altcmativo allo nostre espe�rienze: un universo parallelo dove i richiami umani sembrano riportarci a memorie iontane, ma dove forse sono solo le suggesiion�a fard credere di aver vissuto un'esperienza, di aver conosduto un mondo che non c'è. I personaggi di Pincio possono vivere in qualsiasi realtà dello spazio sfinito parallela ai nostri sogni, poiché loro stessi miti o commesse, testimoni del tempo o vagabondi del nulla sono i protagonisti di un sogno. E come ben sappiamo, non sono �sogni ad appartenerci, ma siamo noia fame parte, in un qualunque ignoto punto del Tempo e dello Spazio, dove quello che viviamo è solo uno dei nostri infiniti desuni. to spazio rfmito Tommaso Pincio AvantPopPanucd. pp 153. L 16 000 ROMANZO

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