Al Jarreau, sotto le stelle del jazz di Mario Priolo

Al Jarreau, sotto le stelle del jazz Il cantante ha aperto ieri a Collegno con successo la sua breve tournée italiana Al Jarreau, sotto le stelle del jazz Quando la voce è strumento Mario Priolo COLLEGNO Una stella che emana una luce ricca di effetti e lascia una scia d�color�difficile da dimenticare. Ci sono concerti pieni di magìa e li sanno presentare solo pochi artisti al mon�do. Al Jarreau ó uno di questi, appartiene alla cerchia ristretta d�cantanti che con la proprie voce possono fare ciò che vogliono e ascolto dopo ascollo, anche a sessant'anni, è una voce che continua a stupire. Dole, talento, esercizio e chissà quanl'altro per riuscire a creare un'atmosfera rara, gradevo�le, irr Delibile. Possono piacere i lesti, fji arrangiamomi ina in voce perelsii ni è solo un optional, grade�vole finché si vuole ma mai determi�nante a patto che non sìa stonala. Con Jarreau invece ci troviamo al di la d�ogni ipoletica barriera, non ci sono lìmiti all'improvvisazione, s�arriva dovunque con naturalezza al punto che non sembra di assiste�re ad un concerto dal vìvo ma ad un «vento regislrato in studio, prepara�to dietro chissà quali; sistema com�puterizzalo. E cosi, dietro tanta grazia, sfilano via veloci due ore d�concerto nella Certosa Reale, dove per il Newport Jazz Festival Tori�no, Al Jarreau ha aperto il suo breve tour italiano. Solo quattro date, partecipazioni finnato a rasse�gne li fama conio il nomo stesso richiede. Anche porche il suo è un appunlamonlo ormai annuale in Italia e li: forzo vanno dosate per accontentare tutti i fans sparsi noi mondo. L'aspetto è quello di un ragazzo, fisico asciutto, curato da palestra e jogging, diversi chilome�tri al giorno, anche qualche ora prima di un concerto. Può capitare di incontrarlo vicino al luogo in cui di li a poche ore incanterà la platea con un'altra delle sue esibizioni, pantaloncini o maglietta, e vìa lun�go strado e sentieri por manlenere una forma invidiabile. Lo spirito di ogni concorto ò proprio questo, non lesinare mai voce od energia in un dosaggio capace d�fondere il classi�co canto jazz con il ritmo delle nuovo generazioni. Ne viene fuori un live d�gran classe. Por certi vors�stupisce la presen�za di sei ottimi musicisti e di una corista perché è la sua voce a far da padrona, incontrastata regina dol panorama Internazionale. S�spiegano cosi �cinque Grammy Awards vinti in carriera e i riconoscimenti quale migliore cantante nelle cate�gorie jazz, pop e rhythm and blues, proprio per il suo inimitabile e irraggìungibìlo modo d�usare la voce come strumento. «Il mio inte�resse per la musica improvvisata ebbe origine quando oro ancora ragazzino», ama spesso ricordare Al Jarreau. «1 inift�fratelli maggiori portavano un po' d�jazz in caso. Si divertivano a suonare e a cantare ed io stavo ad ascoltarli. Per radio sentivo Daddy O-Daddy e le sue trasmissioni da Chicago e fu a quell'epoca che imparai a fare le seconde e terze voci nei cori, riu�scendo a sviluppare il mio orecchio per l'improvvisazione». Insieme ai brani dol vecchio repertorio, pezzi ormai entrati nel�l'antologia come «Take five» e «Blue rondo a la turk», Al Jarreau ha proposto una serie di canzoni tratte dal nuovo album «Toniorrow today». Una scaletta celebrativa lunga quarantanni e più di carrie�ra, per consumare un momento di grande musica, quella capace di riconciliare la platea che ha investi�to sulle 20 e 30 mila lire del biglietto di ingresso. Anche i ricordi hanno un prezzo. Prossimi appunta�menti: 14 a Brescia, 22 a Tarvisio, 23 Perugia. Cinque Grammy vinti in 40 anni di camera Un'antologia di brani Al (arreau ha cantato anche i brani del suo nuovo ed -Tomorrow Today»

Persone citate: Al Jarreau, Dole, Jarreau, Newport Jazz

Luoghi citati: Brescia, Chicago, Collegno, Italia, Perugia, Tarvisio