Lavoro nero, no dì Cofferati «Il condono è Impraticabile» di Gian Carlo Fossi

Lavoro nero, no d�Cofferati «Il condono è Impraticabile» Il vogrct.ino della Cgil Sergio Colici .in Gian Carlo Fossi ROMA Semaforo verde della (:i;ii al Dpol (ap trovalo ieri con osserva/ioni dal e Commissioni industria del�la Camera e del lavoro del Sena lo), mentre la Uil sottolinea «sei pumi cniici» e laCisI conferma la sua nella insoddisfazione per l'impostazione gonoraio con il leader Sergio D'Antoni che preme sul tasto deirinflazione. Quindi un «si», un «ni» e un «no» che cerlumenle non facilitano il varo definitivo del documento. Però, lo ire confederazioni si ricompaltono per bocciare la proposta lancialudal pi esidenle di Confilidustrin Antonio D'Amato per un ■condonogenerosp* a favore del�lo improse che emergano dal sommorsu. i «Il documento che ci è staio presentato ha dotto Seislo'Coflbrnti, segretario generale dcllu Cgil contiene elementi di novità positivi;. C'ò un quadrò di cresci�ta consistente che renderà lìnaltnente disponibili risorso da uti�lizzare al meglio. Grazie allo nuiRgiori ontrule, frullo della lolla all'evasione, si aprono finalmen�te spazi perché ci sia un riconosci�mento concroio dei bisogni di tanto persone cho hanno parteci�pato positivamonto al procosso di risunamento». Cofferati aggiunge che il consistenlo dividondo fisca�le {ieri ribadilo dal ministro delle Finanze Ottaviano Del Turco) Lavoro nero, no d�Cofferati «Il condono è Impraticabile» Sindacati divisi sul Dpef D'Antoni il più duro «Su fìsco e prezzi documento carente» dovrà ossero utilizzalo in primo luogo por ridurre lo lasse ai l,ivi ii .ii un dipondonti e ai pensio�nali e per dare incentivi alle aziende cho innovano, «Non in�centivi indistinti sottolinea Cof�ferati ma mirati a quei processi di modernizzazione dell appara�lo produttivo che generano lavo�ro o lavoro di qualità», Il sogrolaHogeneraleagghiotodi Uil Adria�no Musi manifesta apprezzameli* lo per l'impianto complessivo, ma pone in evidenza sei punti critici: por l'occupazione «servo�no politiche più mirato»; «maggio�re attenzione agli investimenti, di cui il governo vorrebbe diminuire quolli pubblici per potenziare (incili privati con il risultato, in realtà, di ridurre l'entità dogli investimenti stessi»; sul fisco oc�corrono «interventi più selettivi o precisi invece che sgravi a pioggia»; sulla previdenza «man�ca assolutamente il riferimento al pruhloma fiscale por quella integrativa e al Tfr»; suirintlazionc «non c'è una strategia di difesa qualora il prezzo del greg�gio dovesse riprendere a salire»; ripresa del potere di acquisto dei salari: «Bisogna capire come si farà a recuperare il gap tra infla�zione reale e infraziono program�mata». Invece da D'Antoni arriva la bocciatura del Dpof per l'impo�stazione generate e soprattutto perché il governo sottovaluta il problema dcll'innazione. «Non basta dire afferma D'Antoni cho tutto andrà a posto. Se non si vigila, se non si ò impegnati a frontoggiaro il problema, avremo conseguenze massicce sul bilan�cio dello Stato e sulla politica dei redditi,». A pesare sull'infiazione. a suo giudizio, non è soltanto il petrolio ma anche altri settori come il turismo e i farmaci cho crescono molto di più dell'infla�zione programmata: «Non capi�sco perché gli adeguamenti al rialzo avvengono rapidamente e quelli al ribasso sono invoce lenti o inesistenti». Un altro fenomeno «sottovalutato e portalo avanti in inno troppo trionfalistico ò quel�lo dell'occupazione: senza inter�venti selettivi forti il Paese sarà sempre più spaccato». Critiche pure sul fisco: «Non c'è traccia noi documento che tutti i proven�ti della lotta all'inflazione saran�no restituiti alle famiglie». Per far emergere il lavoro sommerso il ministro del lavoro Cesare Salvi annuncia cho «il governo varerà al più presto mi�sure innovative di intervento», ma Cgil Cisl e Uil rr.cttono subito lo mani avanti respingendo in pieno la proposta di D'Amato per un «conciono generoso». «Nessu�na ipotosi di condono mi pare né ragionevole né praticabile di fron�te al nulla, perché non ci sono elementi visibili di disponibilità da parte del sistema dello impre�se, soprattuto per la quota som�mersa, a regolarizzarsi», ha detto Cofferati. Musi rileva che «in dieci anni di condoni, questi non hanno mai funzionato». Il nume�ro due di Cgil Guglielmo Epifani suggerisce: «Ripartiamo da quel�le cose che abbiamo fatto insieme con la Confindustria, lasciando sture gli slogan». D'Antoni: «Se la Confindustria pensa di ottenére la modifica dello statuto dei lavo�ratori per rendere più facili i licenziamenti a fronte di lavorato�ri che emergono, é evidente che noi diciamo un netto no».

Luoghi citati: Adria, Roma