Sogni, fantasie e invenzioni dell'universo infantile

Sogni, fantasie e invenzioni dell'universo infantile BRESCIA Sogni, fantasie e invenzioni dell'universo infantile Maria Luisa Catoni NELL'EMOZIONANTE sce�nografia di Maurizio Baiò, cento opere realizzate da bambini e ragazzi di ogni parte del mondo convivono spalla a spalla con quaranta opere di artisti del '900, come Picasso, Klee, Kandinski, fino ad artisti contemporanei. Un originale omaggio al secolo che si apre ma soprattutto agli occhi dei bambini che il nuovo secolo dovranno guardarlo, viver�lo e interpretarlo. L'obiettivo è ambizioso: rivolgersi a due tipi di pubblico dalle esigenze e dalle modalità percettive completamen�te diveree: adulti e bambini, E si può dire senz'altro die è sialo raggiunto. Si è trasportali nell'uni�verso magico e misterioso della percezione infantile del mondo, anzi dei molti mondi (in termini spazio temporalil che in questa mostra sono rappresentali. L'interesse per l'immaginario dei bambini si affaccia già nel Settecento, ma è nel secolo succes�sivo che si consolida. È soprattut�to ad artisti come Gauguin e ai jrimilivisli dei primi de '900 che 'espressione figurativa infantile pare offrire l'accesso ad uno sta�dio originario della psiche umana, a forme non oppresse dal iieso dello mediazioni, dei condiziona�menti dell'età adulta e, in termini artistici, dalle fredde lezioni dell' Accademia. Quel desiderio di un mondo originario fu la stessa molla che volse alcuni di questi artisti all'ar�te dei popoli «primitivi» come fonte d'ispirazione. Lo scenario della scoperta dell' «infantilo» arte primitiva fu all'inìzio Parigi e i suoi attori furono artisti del cali�bro di Gauguin. Rousseau il Doga�niere, Picasso, Vlaminck, Derain, Malisse. Negli studi dei pittori parigini di questo periodo abbon�davano maschere e manufatti tri�bali. Un luogo catalizzò, a Parigi. questo interesse e divenne quasi sinonimo d�choc culturale ; il Trocadero, nel quale molti di questi manufatti venivano esposti. La ricerca che gli artLsti andava�no conducendo in quegli anni ebbe ancho un effetto sull'arte accademica. Cosi, ad esempio, Christian Zervcs, amico, esposito�re e difTusore delle opendi molti di loro, mostrava che il primitivo e il barbarico esistono anche in culture artìstiche che, per colpa dell'Accademia, erano ormai per�cepite come freddamente classi�che: fra queste, l'arte greca. Questo ò solo uno din molti percorsi che la mostra propone e che avrebbe forse potuto essere rappresentalo da un maggior nu�mero di opere dei primi del Nove�cento. Una mancanza d'altra par�te compensata dalla presenza di molto opere contemporaneo. Ma ciò che fa il pregio speciale d�questa mostra è che luci, suoni, elementi lallili e olfattivi concor�rono a stupire in un vero e proprio viaggio nella cultura espressiva dei bambini. Si possono anche fare lo spiarel lo visite guidalo per i bambini: s�impara più di quanto non si creda. A Palazzo Martinengo cento lavori di bambini si confrontano con i maestri del Novecento ��, e «Natale», un pastello di Raffaella Barbieri, 8 anni, Pav Lo sguardo innocente L'arte, l'infanzia, il-900 Brescia, Palazzo Martmengo Fino al 5 novembre Tel. 030.297551

Luoghi citati: Brescia, Parigi