Il Papa a Regina Coeli: clemenza per voi

Il Papa a Regina Coeli: clemenza per voi Il Papa a Regina Coeli: clemenza per voi «Riduzione della pena, mu chi ha sbagliato tomi a Cristo» Marco Tosati! CIUA DEL VATICANO Per tre volte noi giro di poche oro Giovanni Paolo Il ha riponilo la sua richiesta di «un sogno di clemenza» verso i detenuti dello carceri. Per i prigionieri di unu» il mondo, naturalmento; ma il Papa no ha parlalo |x,*r due volte a Regina Codi, alla presenza del miniftlro della Giustizia Fassino, o in diretta televisiva; e poi, di nuovo, alla preghiera dell'Angelus da Piazza San Pietro. E poi o il vescovo di Roma, e il Primato d'Italia; e questo favorisce lutto lo possibili interpretazio�ni «peninsulari» dol suo messaggio. A comincia�re dai più diretti interessa i, i detenuti del vecchio ex convento trasteverino, cho hanno applaudilo in maniera un po' flebile (si è sentilo ancho un fischio, non si sa se di approvazione, «all'aniericana» o di critica) l'omelia, o si sono «pollati lo mani alla richiesta di clemenza (inalo. «Vengo a voi fnilolli e sorelle, per affermare la vostra dignità lunana e ixir dirvi che Dio Padre, che sta nei cioli, ama ciascuno di voi. Vengo in mezzo a voi in questo carcere romano che porta il nome di Regina Coelì, ma idealmen�te voglio recanni in unii i luoghi dol mondo tiove uomini e donne soffrono la detenzione e la prigionia. li chiedo alle autorità competenti in nome di CrisUi che a venuto a proclamare la liberazione ai prigionieri, un segno di clemenza in occasione elei Giubileo a vantaggio di tulli i detonuli». Questo sono state le parole che il Pontefice ha pronuncialo aprendo la messa nella prigione, l'undicesimo carcere che ha visitalo da quando è stato eletto il 16 ottobre 1978. Ma a Regina Coeli non era entrato mai. Poi c'è stato il secondo appello. Ma preceduto da un piccalo «giallo»; infatti le parole pronun�ciale alla fine della messa, erano in origine all'iniemo dell'omelia. Quando ci si è accorti che il brano era saltalo, ci si è interrogati sul motivo della cancellazione. Nel frattempo il Pontefice sviluppava un toma centrato sul peccato: «Il nostro peccato ha turbato il disegno di Dio diceva e non solo la vita umana, ma il creato slesso ne risente. Questa dimensione cosmica degli effetti del peccato si tocca quasi con mano nei disastri ecologici. Non meno preoccupanti sono i danni provocati dal peccato nella psiche umana, nella biologia stessa dell'uomo. Il pecca�to è devastante. Eicc toglie pace al cuore e produce sofferenze a catena nei rapporti umani. Immagino quanto volto, riandando alle vostre storie personali o ascoltando quelle dei vostri compagni di cella, vi capila di constatare queste verità». li ha chiesto ai detenuti di cambiare vita: «Tendere con tutte le forze a una vita nuova, nell'incontro con Cristo». Una conversione di cui «non potrà che gioire l'intera società. Le stesse persone a cui avete causato doloro ha aggiunto sentiranno forse di aver avuto giusti�zia più guardando al vostro cambiamento inte�riore che al semplice scotto penale da voi pagalo». Ma i detenuti hanno dovuto attendere la fine della messa per sentire le parole tanto attese, che il Pontefice ha spostato dall'omelia al commiato finale. «So bene che ognuno di voi vive guardando al giorno in cui, espiata la pena, potrà riacquistare la libertà e tornare nella propria famiglia. Consapevole di ciò, nel Messag�gio che ho inviato al mondo intero per questa giornata giubilare, sulle orme dei miei Predeces�sori e, nello spirito dell'Anno Santo, ho invocato per voi un segno di clemenza, attraverso una 'riduzione della pena". L'ho chiesto nella profon�da convinzione che una tale scelta costituisce un segno di sensibilità verso la vostra condizione, capace di incoraggiare l'impegno del pentimento e di sollecitare il personale ravvedimento». Ma c'era ancora un palcoscenico da cui poteva essere veicolato quel messaggio, e Gio�vanni Paolo II l'ha usato senza esiut'doni. Ha raccontato dalla finestra del suo studio olle docino di migliaia di pellegrini la visita a! carcere: «E' stato un toccante momento di preghiera e di umanità. Ho cercalo di intuire, leggendole nei loro occhi, le sofferenze, le ansie, lo speranze di ciascuno. In essi sapevo di incontrare Cristo». E ha ripetuto ancora che «proprio pensando alla loro dura condizione, nel Messaggio per il Giubileo nelle Carceri ho chiesto che, in occasiono dell'Anno Santo, venis�se offerto loro un segno di clemenza». Ma con una sottolineatura: «Soprattutto ho invitalo i legislatori di tutto il mondo a ripensare il sistema carcerario e lo stesso sistema jienale, mirando a renderli più rispettosi della dignità umana». Papa Giovanni Paolo II ieri a Regina Coeli; il cenno al «Cristo incarcerato» ha commosso molti detenuti

Persone citate: Fassino, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Regina Codi

Luoghi citati: Italia, Roma