LA VITA PRIVATA INVASA DAL POTERE di Barbara Spinelli
LA VITA PRIVATA INVASA DAL POTERE LA VITA PRIVATA INVASA DAL POTERE Barbara Spinelli CON voce forte, ma non senza timida ritrosia, si invoca da qualche settimana in Europa il diritto dell'avanguardia. Titolari sono i Paesi che più velocemente degli altri vorrebbero unire le proprie energie, accentua�re forme di integrazione sovrannazionale, dare all'Unione i mezzi di una più autorevole potenza. Timida appare la rivendicazione, perché chi invoca diritti è forzatamente in posizione di attesa. Più o meno paziente, più o meno esigente, essa può sempre trasformarsi in sosta. C'è del tempo di fronte a chi si batte per una prerogativa. C'è la possibilità di indugiare, e aspettare che l'Avanguardia riceva l'imprimatur degli scettici. La parola ■■diritto» si presta a equivoci: suggerisce battaglie in vista del riconoscimento di un rango. Si chiede qualcosa che desideriamo, ma che magari non ci spetta. Il privilegio è uno status, che si negozia alla stregua di un favore. Ben altro è il dovere, e di questo varrebbe oggi la pena parlare anziché di diritto. Inutile mostrare riluttanze, pudicizie. La verità è che non esiste gran tempo, a disposizione. C'è emergenza, ed essa compor�ta non un diritto, bens�un dovere dell'Avan�guardia. Non è impellente affermare se stessi. Sono impellenti il senso dell'obbligazione e dell'obbedienza a una missione. C'è urgenza perché la riunificazione delle due Europe è un impegno storico ineluttabile, già rinviato da oltre un decennio, non dilazionabile se si aspira alla stabilità civile a Est. Fin dal '63 Robert Schuman invitava le democrazie europee a non dimenticare i fratelli continentali relegati a Oriente: «Dob�biamo costruire l'unità europea non solo nell'interesse dei popoli liberi, ma anche nella prospettiva di accogliere in essa i popoli dell'Est, quando liberati dalle costrizioni che tocca loro subire si rivolgeranno a noi domandando la loro adesione e il nostro appoggio morale. È un debito che abbiamo nei loro confronti, quello di costruire l'esem�pio di un'Europa unita e fraterna: ogni passo che compiremo in tale direzione costituirà per essi una nuova opportunità. Gli Europei dell'Est hanno bisogno del nostro aiuto nella ristrutturazione che devono intraprendere, ed è nostro dovere essere pronti-. Da allora son passati decenni, e ancora non siamo pronti. Siamo talmente impreparati, non volonterosi, che i negoziati istituzionali rischiano di divenire una scusa per rinviare sine die l'allargamento promesso ai fratelli orientali. C'è poi urgenza perché nuovi pericoli montano dentro l'Unione e alle sue frontiere pericoli di istituzioni statali sempre più inabili; pericoli di immigrazioni governate da mafie; pericoli di un nazionalismo aggressivo in Russia che gli Stati Nazione non potranno contrastare da soli. Accampare il diritto dell'avanguardia non è all'altezza di una sfida che concerne al tempo stesso l'architettura interna delle nazioni, e la riforma dell'Unione allargata. Questi sono tempi di compiti: compito dell'avanguardia di assumere le proprie responsabilità, e di definire quello che il Presidente Ciampi dimma perimetro giuridico CONTINUA A PAGÌHA 8 PRIMA COLONNA A JES010 SCONTRI PER HAIDER .Qui i turisti arrivano dall'Austria" e il sindaco gli consegna le chiai v della città VjagWjtO Tettandorl A PAGINA 10
Persone citate: Ciampi, Robert Schuman
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