Le figlie degli amici obiettivo della gang torinese
Le figlie degli amici obiettivo della gang torinese Le figlie degli amici obiettivo della gang torinese Prima di Laura un tentativo di sequestro a Novara Grazia Longo Nino Pietropinto TORINO Sequestrare la figlia di un amico? Un modo ripugnante per fare sol�di, ma era lo stile di Italo Bergon�zoni: Alfredo, come lo chiamano gli amici, non è stato solo la mente del rapimento di Laura Spadafora, 15 anni, figlia di un barista che conosceva molto bene. Un anno prima aveva progettato il seque�stro di Fran^oise Tufo, 28 anni, impiegata di Novara, anche lei figlia di un amico. Cesare, barista. Bergonzoni nega tutto: «Solo sto�rie contro di me». Ma, ad inchio�darlo è ancora una volta il suo braccio destro, quell'Angelo Bassi�no che ha tenuto prigioniera per 19 giomi in casa sua, a Torino, Laura Spadafora. E proprio men�tre confessava ai magistrati il sequestro torinese, Bassmo ha rac�contato di quest'altra storia, rima�sta solo a livello di tentativo. «Più di un anno fa, nel marzo '99, incominciammo a pedinare, a con�trollare le mosse di una ragazza di Novara, Frangoise. Io e Bergonzo�ni avevamo frequentato a lungo il padre. Volevamo aprire un locale con lui. In un primo momento ci abbiamo provato in Spagna, dove siamo stati per una ventina di giomi. Ma poi l'affare è saltato, non se n'è tatto nulla. E quando siamo temati in Italia Bergonzoni ha avuto l'idea di rapire la ragaz�za». Anche quello doveva essere un sequestro lampo: pochi giomi di prigionia per ottenere dal padre 300-400 milioni. Il piano: i due hanno cercato un alloggio, a Nova�ra, hanno preso in affitto un uampei e unfurgone. L'esatta fotocopia di quello che poi è avve�nuto a Torino. A Novara non ci sono gli albanesi come manovalan�za. Bassino e Bergonzoni contatta�no prima Vincenzo Maurino, è un camionista, ha fatto il «padronci�no» con Bassino, ma l'offerta cade nel vuoto. Allora rintracciano un immigrato maroc�chino, Mohamed Lamor, che accet�ta. Pedinamenti, appostamenti, poi la sera del 9 luglio '99 il terzetto sempre secondo il resoconto di Bassino (avvocato Michele Polleri) si ritrova in via Fianca 31, in una piazzetta sotto la casa dei Tufo. Parcheggiano il furgone e il camper e aspettano il ritomo della ragazza. Ma la loro presenza attira l'attenzione di una volante della Polizia. Gli agen�ti controllano i documenti dei tre uomini e ironia della sorte proprio in quel momento Frantoise rincasa. Nota anche lei Berconzoni, lo saluta, gli volta le spalle e sale nel suo appartamento. Ignara di essere appena sfuggita a un sequestro. E ora quel verbale costi�tuisce una pesante prova d'accusa per gli indagati. Un elemento che si aggiunge alla confessione di Angelo Bassino e alle ammissioni del marocchino e di Maurino. Quest'ultimo, che si è tirato subito indietro, non è stato indaga�to. Il maggiore Aldo lacobeili, comandante del Nucleo Operativo Alfredo indal suo cconoscevae volevun bar in chiodato omplice: la famiglia a aprire n società Provinciale e i pm Marcello Tatangelo e Anna Maria Loreto si muo�vono in gran segreto e mettono con la spalle al muro la «m^nte» Bergonzoni. Lui, assistito dall'av�vocato Raffaele D'Antino, ricorre alla stessa linea difensiva adotta�ta per il caso Spadafora: «Sono tutte invenzioni di Bassino. Ci avrà pensato lui al secruestro. Era la sua fissazione. Voleva rapire anche la sorella di un'amica di Del Fiero. L'alloggio di Novara gli serviva per delle nigeriane: era coinvolto in un giro di prostituzio�ne e ha accennato anche all'omicidio di una ragazza, ma di questo parle�rò un'altra volta». Giustificazioni inutUi, die gli ami�ci traditi-i genito�ri di Laura e Frangoise non vo�gliono nemmeno ascoltare. Cesare Tufo è stupefatto: «Non posso crederci. Ci frequenta�vamo da una vita e loro volevano farmi una cosa del genere. Per fortuna a mia figlia è andata bene, non ha dovuto patire quello che è successo alla ragazzina di Torino. Ma io, quei due, non li perdonerò mai». Lo stesso sgomento di Anto�nio Spadafora, il papà di Laura. «Se solo avessi davanti a me Bergonzoni dice -, lo ammazze�rei, il male che ha fatto alla mia famiglia è indescrivibile. Mia fi�glia e giovane e grazie all'affetto dei tanti parenti e amici si ripren�derà. Ma io non potrò mai perdo�nare quell'uomo. Bergonzoni è il padre di un'ex fidanzata di mio figlio Aldo: ci conoscevamo per questo legame, ma io e lui non siamo mai diventati amici. Non mi piaceva, eppure mai e poi mai avrei potuto immaginare che po�tesse arrivare a tanto: rapire la mia piccola Laura che aveva cono�sciuto quand'era ancora una bam�bina». Alfredo inchiodato dal suo complice: conosceva la famiglia e voleva aprire un bar in società
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