Lignano blinda la spiaggia della bomba di Vincenzo Tessandori

Lignano blinda la spiaggia della bomba Lignano blinda la spiaggia della bomba Caccia all'uomo, e il litorale sarà sorvegliato anche di notte Vincenzo Tessandori invialo a UGNANO (UDINE) Tredici paletti infilati proprio là dove il mare si svena sulla sabbia e un lungo nastro biancorosso sono la scena in cui si è recitato il dramma. Il teatro è una spiaggia enorme, indifferente, calda e sornio�na, popolata di tranquille fa�miglie e di stuzzicanti bellez�ze d'Oltralpe, di ragazzi esu�beranti e di maturi signori. Non sarà il paradiso ma, fino all'altro giorno, non era nep�pure l'inferno. Poi la bomba, un maledetto ordigno confezionato con una certa abilità da un tale che aveva una gran voglia di ammazzare qualcuno mai vi�sto e mai odiato. Ora lo chia�mano «Unabomber», come quel professore yankee che spediva ordigni per posta, ma chi sia, non lo sa nessuno. Certo, quattro anni fa aveva già colpito proprio qui, nel bagno vicino, e allora consolò l'idea che il primo errore lo avrebbe fregato. E invece, per ora, è lui ad aver fregato tutti. Perché è impossibile difender�si se uno decide di colpire alla schiena, «alla vigliacca», e Giorgio Nobili, ohe ha 79 anni, non lo pensava certo che un assassino da spiaggia gli avrebbe teso una trappola mortale: a lui o a un altro, tanto è lo stesso. Ora l'ex carabiniere ' sta giocando le l ultime carte nella partita deci�siva per la vita, e in mano si è accorto che gli sono rimaste solo scartine. Il gioved�nero Matteo Cammarata, 38 anni, non lo dimen�ticherà più. Lui vende gelati e passa lungo la battigia con il carrettino motorizzato. Quan�do il tubo-bomba è scoppiato, e Nobili ha guardato la morte negli occhi, era a tre metri, forse due. «Non ho capito che fosse il mitomane che da sei anni ci perseguita: ho pensa�to allo scoppio di un canotto. Poi ho visto quell'uomo e il sangue, lui non si muoveva, ho cercato di far qualcosa, ma c'era poco da aiutare, quel poveretto». Uno spettacolo feroce, bre�ve, cruento, per un pubblico non preparato ma che alla fine non ha mostrato troppa emozione. Se n'è andato uno solo, in anticipo, dal bagno 19, quello della tragedia: uno di Hannover, che na voluto anche il rimborso per quel giorno a cui rinunciava. Il resto rimane saldamente sotto l'ombrellone e ieri, in�forma Mario Andretta, 43 an�ni, concessionario dell'areni�le, «è arrivata anche più gen�te». Del resto, molti ignorano, altri fanno il calcolo delle probabilità, altri ancora chie�dono come si debbano com�portare. Il fatto è che nessuno sa che cosa si debba fare, in 'situazioni-del genere, e Ci si affida un po' all'esperienza maturata nel dopoguerra, quando ci si trova d�fronte ad ordigni inesplosi. Cos�l'azien�da del turismo ha stilato un decalogo da appendere nelle bacheche dei bagni, nel quale si sollecita a non raccogliere niente che possa suscitare un sospetto, anche vago. Ma una bomba che non sembra una bomba, chi può preoccupare? Valeria Macaluso ha 16 anni e la sua amica. Barbara Piccini, uno di più: studentes�se all'Istituto Tecnico per Tu�rismo. L'altro giorno, pure ieri erano lì, su una fetta arroventata di sabbia a con�templare il mare e quasi nep�pure li vedevano quei 13 paletti numerati. Eppure, an�che' loto' avevartto aasistito. l'altro giorno, all'ultimo atto scritto da questo «Unabom�ber» made in Italy e proprio nel giorno in cui era stato aperto il commissariato. «Il tubo? Ma non lo ha visto nessuno di noi», assicura Vale�ria, e dice anche di ricordare quell'uomo «coperto di san�gue». In tanti, aggiunge Barba�ra, «sono corsi ad aiutarlo, quel poveretto». Le ambulan�ze, la gente risvegliala dal torpore che sciama verso la riva dalle dune là in fondo. Sembrano ricordi remoti. Pau�ra? Contenuta. Del resto, non si viene a Lignano per avere paura. E poi, c'è chi indaga, e in un qualche ci si sente proletti anche se, raccontano, dall'Au�stria e dalla Germania son già sciamati a dozzine i giornali�sti per raccontare come in questa spiaggia si muoia. Si cerca un perené, naturalmen�te: perché uno decide di am�mazzare così, a sangue fred�do, e Anna, «con una lunga esperienza con i dementi», riflette che fors,e «al matto è successo qualcòsa che lo ha ferito, offeso e lui ora vuol vendicarsi». Difficile capire e ancora più difficile da accettare un'idea del genere, eppure una ragione bisogna pur tro�varla, se non altro per comin�ciare a indagare senza dover andare avanti a tentoni. Lo psicologo veneziano Sandro Matliazzi dice che «un bombarolo o un piromane, in senso strettamente connesso alla pa�tologia psichiatrica, agisce co�me risposta ad uno stimolo negativo proveniente dal�l'esterno. In altre parole, mettere una bomba o appiccare un rogo per lui ha un ventaglio di significati elaborati lucida�mente o sepolti nell'incon�scio. Questi i significati più leggibili: c'è l'impulso di rival�sala spinta emotiva a colpire luoghi e persone che gli han�no procurato dolore, dispetto e angoscia». Insomma, qualco�sa nella grande spiaggia con le sue mille tentazioni potreb�be averlo respinto e lui, il killer, ora gliela fa pagare così. Dunque caccia all'uomo, e la prefettura tranquillizza con l'assicurazione che il lito�rale sarà «capillarmente con�trollato alla ricerca di oggetti pericolosi»; che sarà aumenta�ta la sorveglianza notturna: che saranno fatti arrivare altri uomini. Ma non è una caccia all'uo�mo quella a cui pensa Andrea Agostinis, autore di «Io beach bomber». Insegnante di moto�ri aeronautici all'Istituto Tec�nico Malignani di Udine, so�prattutto primo sospettato per gli attentali del '96 e, forse, ancora oggi tenuto d'oc�chio. «Il fatto è che hanno sbagliato le indagini fin dal primo momento. Io fui il primo, poi toccò ad un mare�sciallo dell'Aeronautica: non arrivarono a niente. Non solo, ma questo fatto io non l'ho ancora capito». Capito forse no, ma un'idea sua ce l'ha: parla della possibi�lità di un complotto interna�zionale compiuto da un grup�po legalo al «17 novembre» greco, quello che, di recente, ad Atene ha ucciso un diplo�matico britannico. «Ma am�mettere un'ipotesi del genere è destabilizzante mentre se si elice che il responsabile è un pazzo, l'allarme sfuma. E poi, occorro fare attenzione per�ché certi ordigni sposso han�no un gemello, e nessuno lo ha ancora trovato». Parola di «Beach bomber». In tutte le bacheche dei bagni è stato affisso un decalogo di consigli ai turisti sulla sicurezza La prefettura assicura: «Controlli capillari negli arenili per cercare oggetti pericolosi*

Persone citate: Andrea Agostinis, Barba, Giorgio Nobili, Lignano, Malignani, Mario Andretta, Quan, Valeria Macaluso

Luoghi citati: Atene, Germania, Hannover, Pau, Udine