Regina Cedi, una calma irreale per date il benvenuto al Papa

Regina Cedi, una calma irreale per date il benvenuto al Papa COSÌ' E' ORGANIZZATA LA VISITA DI DOMANI DEL PONTEFICE Regina Cedi, una calma irreale per date il benvenuto al Papa servizio GSussppe Zaccaria ROMA QUESTO clima non mi pia�ce, dice il capo dei cappella�ni. Si riferisce alla situazio�ne generale, ai pallet lari della Eolitica che continuano a scamiarsi messaggi da fondo campo mentre nelle carceri il clima s'ar�roventa con il progredire del�l'estate. Ma neanche l'atmosfera di Regina Coeli sembra consolan�te, a poche ore dalla visita del Papa. Non è questione di allarme, non esistono elementi precisi su cui giudicare. Piuttosto è una strana sensazione di vuoto, una condizione sospesa, l'idea che la calma irreale di questi momenti possa infrangersi fra poche ore alla presenza di un'autorità cosi avvertibile e nello stesso tempo cosi lontana dalle condizioni di chi è qui dentro. Qui, nella prima «rotonda» del carcere, nel silo appena ridipinto di bianco su cui le sbarre scure dei reparti s'aprono come fauci, domattina Giovanni Paolo arrive�rà dopo aver attraversato pochi metri di corridoi. Troppo pochi. Appena il tempo per sbirciare dentro il corpo di guardia, lascia�re a sinistra una sinistra «Resur�rezione» schizzata negli Anni Set�tanta da un pittore in preda a tormento creativo, ed ecco la lapide. Negli anni, l'iscrizione sembra aver perso uj'.iii contenuto cele�brativo. A più di quarant'anni di distanza riesce solo a rievocare figure e situazioni sepolte. Il 26 dicembre del 1958 racconta qui il «papa buono» visitò per la prima, e da qwlmwuento uhitna volta l'antico carcere romano, e «con l'amabilità* W la tenerezza del Buon PastorflJÌLii s'intrajBBKTne coi suoi figli più sofferenti...». L'amabilità e la tenerezza di questo Papa sono diverse, ma certamente molto più lontano dalla cifra di allora appare lo spirito dei «figli sofferenti» di oggi, il tipo stesso della sofferen�za, le attese che in essa continua�no a macerarsi. Pochi giorni fa in tv si sono rivisti spezzoni dell'epoca, i cine�giornali di quella visita. Allora Giovanni XXIII giunse inatteso, fra Natale e Capodanno, non portava promesse ma solo parte�cipazione, ci furono detenuti che nei camicioni a righe dell'epoca s'inginocchiarono some si fa di fronte a un miracolo. Vecchie foto del '58 ancora mostrano bocche di repinatori sdentati che si spalancano in una sorta di estasi. Domani sarà diverso. Il responsabile dei penitenzia�ri, Giancarlo Caselli, il direttore Mauro Mariani, l'ispettore dei cappellani delle carceri Gioigio Caniato illustrano la visita nel modo più antisettico. Ci sono 860 detenuti oggi a Regina Coeli: cen�to, forse centoventi di essi saran�no intomo al Papa, senza sbarre, liberi d�baciare la mano del Pontefice, di toccarlo se lo potran�no. Fra coloro che serviranno Mes�sa, componenti del coro e gente selezionata dal cappellano del carcere, la «rotonda» promette di essere zeppa. Dieci detenute sa�ranno portate da Rebibbia per nrtstoxhHflnche per assicurare anche una presenza femminile. Il sempitemo Massi�miliano Cencelli, in teoria lonta�no dalla politica d'oggi, domani vivrà una nuova dimostrazione dell'incrollabilità delle sue le; ìlVVt sa si è ricorsi alla logica delle rappresentanze proporzionali. I cherichetti vestiti di bianco sarand interpretati da due dete�nuti sudamericani, un africano e cinqueltalici (tutti romani, però: non sarà discriminatorio?). I fede�li ammessi a circondare il Papa emergono da una selezione di detenuti compiuta braccio per braccio. Un po' di «definitivi», qualcuno in attesa di giudizio, uno spacciatore qui, un ladrunco�lo là. Tutti volontari però, tutti sperimentati, in ogni modo va evitalo che l'incontro di preghie�ra si trasformi in qualcos altro. Nulla deve esplodere, nel�l'esplosivo mondo carcerario di questi giorni. Caselli spiega di aver creato una commissione che fin d'ora si occuperà di interpreta�re, delibare, preparare il «piano d'azione» del ministro prima an�cora che il progetto si trasformi in legge. Il lavoro dei detenuti, insiste, è elemento «pregiudiziale e preferenziale per un discorso nuovo». Al direttore (che spiega come i detenuti che hanno preso parte alla recente rivolta siano stali trasferiti) sfugge l'aggettivo «movimentazionale». Ecco il clima nel quale a Regi�na Coeli Giovanni Paolo secondo si appresta a celebrar Messa. Gli agenti di custodia, anch'essi ov�viamente rappresentali fra i fede�li, rafforzeranno per l'ocatsione i lumi di guardia passando dai solili 120 ai 180. Par di capire che sia stato studiato anche un modo per tener lontani alcuni detenuti dalla «rotonda». Sono stali piazza�li grandi schermi nei lunghi corri�doi dei «bracci», dice il direitore, «e qualcuno potrebbe anche deci�dere di seguire la cerimonia del televisore della sua cella». Il Papa troverà di fronte a se' mi grande crocifisso scurito dal tempo, da sempre su quella pare�te. Dall'altro lato c'è una statua della Madonna che adesso è cir�condata da 1.impallini' come in una festa di paese. Di lato, issalo sul primo anello di {^asserelle percorse dalle guardie, c'è il gran�de quadro di un detenuto fatto giungere da un carcere toscano. E un'immagine ingenua, mol�to colorata, che ricorda un po' l'arte caraibica. Un Dio ricoperto di una veste multicolore osserva dall'alto l'apertura di una Porta Santa che s'affaccia sul mare, il Papa avanza circondalo da figuretle «naives» tra le quali s'intui�scono i jxirsonaggi del secolo, oltre la porta c'è un istmo che conduce alla statua di una Ma�donna. Si prevedono canti dei detenu�ti ed anche un messaggio di rin�graziamento. Un messaggio bre�vissimo e privo di cjualsiasi riferi�mento extrareligioso, assicura il cappellano, Vittorio Trani. Ci sa�rà anche spazio per le suppliche. Qggi si preferisce e uamarle «messaggi»: saranno raccolti e consegnali alla segreteria di Gio�vanni Paolo secondo. «La richie�sta di un simbolico gesto di cle�menza s'è iramutaia in polemica parlamentare dico Giorgio Ca�niato, ispettore generale dei cap�pellani questo clima non mi piace perchè non sembra andare verso un accoglimento della ri�chiesta del Santo Padre». Questa, insiste il monsignore, è contami�nazione del Giubileo. Sarà per queste ragioni, per via di questo clima strano che in via della Lungarn, nell'antico carcere di Regina Coeli, in piena Trasteve�re, ai detenuti che vedranno il Papa non resterà che consegnate una supplica proprio come si faceva tanto tempo fa. i Domani Regina Coeli ospiterà il Papa

Persone citate: Caniato, Caselli, Cencelli, Domani Regina, Giancarlo Caselli, Giorgio Ca, Giovanni Paolo, Giovanni Xxiii, Mauro Mariani

Luoghi citati: Roma, Trani