UN CORTEO DELTUTTO NORMALE di Gianni Riotta
UN CORTEO DELTUTTO NORMALE UN CORTEO DELTUTTO NORMALE Gianni Riotta LA manifestazione per i diritti e le identità dei cittadini e delle cittadine omosessuali che si raccoglie oggi a Roma andrà ricordata come quello che gli anglosas�soni chiamano un «watershed event». Un avvenimen�to spartiacque. Non perché il corteo del Gay Pride muterà alcunché di sostanziale nel rapporto tra omosessuali e resto dell'opinione pubblica, ma perché, come un termo�metro, registra le mutazioni profonde degli ultimi decen�ni. Vedere giornalisti celebri, volti noti, come pure sempli�ci colleghi e colleghe di lavoro dichiarare la propria scelta sessuale senza più ver�gogne è un fatto positivo. Non significa certo la fine prossima dei pregiudizi e delle discriminazioni. Signifi�ca solo che il valore e la virtù sociale di un cittadino o di una cittadina sarà sempre meno scandito dall'orienta�mento sessuale. Importerà sempre meno l'identità ses�suale e sempre di più la personalità completa degli individui. Escono frustrate da queste settimane di dialogo le voci che più si sono appellate agli istinti peggiori e alle memo�rie del passato. Roma vedrà sfilare i gay in una giornata d'estate, tra qualche applau�so, qualche curiosità e qual�che indifferenza capitolina, quella che insegnava Flaiano neppure i marziani riuscirebbero a scalfire. Non è stato un cammino breve, né facile (ed è giusto ricordare che proprio La Stampa diretta da Gaetano Scardocchia fu il primo dei grandi giornali italiani a riflettere sull'esclu�sione dei gay, quando questa parola era tanto sconosciuta da suscitare ancora le lettere perplesse dei piemontesi che si chiamano Gay con la G maiuscola). Gli omosessuali hanno per�corso una strada parallela negli Stati Uniti, dagli scon�tri di trenta anni fa al Bar Stonewall di New York, fino alle recenti campagne per essere ammessi perfino come agenti segreti della Cia. Dal�la rivendicazione della pro�pria diversità cioè, alla procla�mazione della propria, assolu�ta, normalità. E' il cammino di ogni minoranza, ieri come oggi Chi sfila oggi a Roma ha già questo successo in tasca. Non contano le piume di struzzo, i lustrini, le masche�re che vedremo. Conta que�sta maturazione. E sarebbe bello quindi vedere un corteo fiero, libero, allegro, colorato ma capace di dimostrarsi a sorpresa rispettoso di tutte le culture, che convivono, pacifi�camente, nella capitale della nostra Repubblica in questa Estate 2000. gianni.riotta@lastampa il
Persone citate: Gaetano Scardocchia, Pride
Luoghi citati: Bar Stonewall, New York, Roma, Stati Uniti
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