Zhu e Amato, sorrisi e dissensi

Zhu e Amato, sorrisi e dissensi Zhu e Amato, sorrisi e dissensi Il premier cinese in visita a Roma Fernando Mezzelti ROMA Pochi altri ospiti potevano essere graditi a Roma in questi giorni come il premier cinese Zhu Rongji, in una fase in cui, tra le discussioni sull'Europa, si tentano di delineare anche nuove gerarchie internazio�nali ai vertici delle Nazioni Unite. Zhu Rongji e il suo ministro degli Esteri Tang Jiaxuan, in visita da ieri, hanno confermato nei colloqui col presidente Amato e con Dini l'opposizione di Pechino al formar�si di posizioni egemoniche e quindi contrarietà della Cina, che siede in Consiglio di Sicurezza, all'ipotesi lanciala da Jacques Chirac al Bun�destag per l'ingresso della Germa�nia quale membro permanente nel Consiglio. Ciò comporterebbe infatti anche l'entrata del Giappone mentre la Cina è per una riforma a favore di multipolarità, e quindi mollo vici�na all'Italia che per non essere di fallo declassala conduce da tempo una battaglia in questo senso. La giornata del premier cinese, che è stato ricevuto inoltre dai presidenti del Senato, Mancino, e della Camera, Violante, è stata anche fitta sul piano economico. "Zar" dell'economia, Zhu ha avuto un incontro in Confindustria con oltre un centinaio dei maggiori esponenti del mondo industriale e finanziario. Salutato in apertura del presidente D'Amato e in chiusu�ra da Giancarlo Elia Valori,presidente degli industriali romani, il premier, con humour e vivacità (ha anche lodato l'inno di Mameli), ha risposto a varie domande. Era pre�sente anche D'Alema, con cui il premier s'è brevemente intrattenu�to. In mattinata Amato e Zhu hanno avuto i colloqui a Villa Doria Pamphili, illustrandone poi i risultali alla stampa. Amato: «Colloquio franco, caloroso, con verifica di molteplici convergenze su questio�ni bilaterali e intemazionali». Con�cordanza che il nostro pesante defi�cit nell'interscambio deve essere colmalo, e impegno a favorire la nostra piccola e media industria nell'operare in Cina, anche conside�rando l'ingresso di questa nel WTO. Sul piano internazionale l'Italia è «fautrice di una politica di collabo�razione e di vicinanza reciproca, la più adalla a superare le difficoltà», E qui Amato cita la nostra apertura alla Corea del Nord, che affiancata all'azione della Cina ha contribuito al vertice fra le due Coree il mese scorso. Su Taiwan, l'Italia aderisce al principio di «un'unica Cina», come ha fallo trent'anni fa stabilen�do relazioni diplomatiche con Pechi�no, e auspica una soluzione secon�do la formula «un paese due siste�mi». Convergenze sulla riforma Onu e comuni preoccupazioni per il progetto americano di difesa anti�missile in Estremo Oriente, Amalo lo definisce «una minaccia invece che strumento di difesa», poi am�morbidisce: esso «metterebbe a re�pentaglio i trattati sulla missilistica sirategica», e lui e Zhu «hanno constatato la prudenza con cui gli Stati Uniti stanno gestendo il pro�blema». Per Zhu il piano Usa «inclu�derebbe anche Taiwan, e ciò sareb�be una grossolana interferenza nei nostri affari iniemi». Divergenze sulla questione dei diritti umani, per i quali, dice Amato «è convinzione dell'Italia che vi siano ragioni culturali che è nostra responsabilità cercare di ri�muovere», A una domanda sulla pena di mone in Cina, dove frequen�ti sono le esecuzioni capitali, Zhu risponde che si tratta di un affare intemo cinese, mentre Amato riba�disce che l'Italia «resta contraria ad essa, ovunque sia applicala». Più lardi Pisanu per Forza Italia e Selva per Alleanza Nazionale hanno criti�calo Amato per essersi limitato a questa affermazione, mentre «lutti i leader politici italiani, di maggio�ranza e di opposizione firmano una mozione conno la pena di morie». Il premier cinese Zhu Rongji con Giuliano Amato nei giardini di Villa Dona Pamphili a Roma