Bomba alla sede Cisl, paura a Milano di Paolo Colonnello

Bomba alla sede Cisl, paura a Milano Bomba alla sede Cisl, paura a Milano La rivendicazione sulntemet di un nuovo gruppo terroristico Paolo Colonnello MILANO Adesso la città comincia ad aver paura. Due attentati in due setti�mane: troppo anche per Milano. Lo si vede negli sguardi preoccu�pati dei sindacalisti cos�come in quelli dei politici. Lo s'intuisce dai cauti comunicati della Prefet�tura e da quelli allarmati della Questura. Lo si può verificare di persona passando davanti alle due finestre al pianoterra della Cisl Pensionati di via Tadino, a Porta Venezia, dove, nascoste in fioriere di plastica sistemate sui davanzali, una mano ignota ha piazzato ieri mattina presto due piccolo tanichc riempite di benzi�na e cloruro di potassio e collegate a un timer. Due bombe incendia�rie che se fossero esplose, a quel�l'altezza, avrebbero potuto far saltare la testa a chiunque si fosse trovato a passare di li. Magari un operaio venuto per tutelare i suoi diritti. Oppure un impiegato di corsa verso l'ufficio. O ancora una mamma con un bambino a passeg�gio verso i vicini Giardini Pubbuci... A scoprire gli ordigni, intomo alle 8,15 di ieri mattina, è stato Luciano Fontana, 57 anni, segreta�rio dei Pensionati Cisl, notando appunto la stranezza delle fiorie�re d�plastica piazzate sui davan�zali delle finestre degli uffici del sindacato. Guardando meglio si è accorto che contenevano le due piccole umiche collegate a dei fili elettrici. Cos�ha dato l'allarme. Poco più tardi, alle 8,55, nei video terminali di alcune redazioni mila�nesi, compresa la nostra, compari�va un messaggio di posta elettroni�ca: «Oggetto: Notizia attacco Cisl; Priorità: alta. In allegato la riven�dicazione dell'attacco alla Cisl del 6 luglio 2000». Firmato: «Nucleo proletario rivoluzionario». Per la prima volta nella storia del terrori�smo, Internet è dunque stato usa�to per una rivendicazione. Una rivendicazione die ha lascialo an�che ima traccia: quella di un cellulare, probabilmente rubalo, da cui gli attentatori hanno fatto partire il loro messaggio. Dieci pagine fitte, sovrastate dalla stel�la a cinque punte cerchiala, inneg�gianti aìl'omiddio D'Antona, alla ricostituzione del «partito comu�nista combattente» ma soprattut�to dedicate all'attacco dell'accor�do tra imprenditori, sindacato e Comune per il rilancio dell'occu�pazione, meglio noto come "Patto per Milano . Una piattaforma che, dopo mille polemiche, l'anno scorso ha spaccalo il sindacato, vedendo schierali a favore Cisl e Uil e contraria la Cgil. Una divisione che ieri �due ordigni hanno avuto almeno il mento di ricomporre con un co�municato di condanna congiunto delle tre oiganìzzazioni, Anche il sindaco Gabriele Albertini che pu�re in un primo momento aveva accusalo «l'estremismo sindacale e �centri sociali di essere il brodo di coltura di una nuova eversio�ne», ha condannato il tentativo dei terroristi di sfruttare le divisio�ni: «Cercare d'inserisi scriverà il sindaco in un comunicato diffuso in serata con minacce terroristi�che in una difficile dialettica al�l'interno del sindacalo, alimentan�done le divisioni, deve preoccupa�re non solo le oirganizzazioni rap�presentative dei lavori ma l'inte�ra società civile». Parla infine di «situazione deheata» il procurato�re Gerardo D'Ambrosio: «Quando c'è tensione politica chiunque vo�glia mettersi in mostra ne appro�fitta. Anche se questo ordigno non è esploso, come quello prece�dente, da parte nostra siamo at�tentissimi e per questo stiamo comparando le nostre indagini con quelle d�altre procure affin�ché siano bloccali i segnali di ripresa del terrorismo. Credo ci sìa qualche gruppuscolo che non avendo grandi iKitenzialilà cerca di approfitiare della situazione con ordigni rudimentali». Ma l'inquietudine per il nuovo allentato e soprallulto per la ri�vendicazione, che viene giudicata dallo stesso questore Finazzo «se�ria e attendibile», rimane. Cos�ieri, in Prefettura, al termine di una riunione del comitato por l'ordine pubblico è slato deciso di aumenUre la vigilanza intorno a obbiettivi ritenuti "sensibili". Mer�coled�scorso due bombe incendia re nella cripta della basilica più amata dai milanesi, quella di San�t'Ambrogio, firmate da elementi dell'eversione anarchica. Ieri al�tre duo bombe incendiarie davan�ti alla sede storica della Cisl mila�nese, siglate da filo-brigatisti. Bombe che non esplodono mai ma che lasciano messaggi deflagran�ti, documentali, consapevoli. E che forse piti che mirare a una strategia della tensione, cercano una strategia della comunicazio�ne. Una comunicazione che ades�so gli inquirenti stanno analizzan�do attentamonte. Perchè nonostante lo analogìe con rallentalo di Sant'Ambrogio e anche con quello d�anno fa in piazza Diaz (dove un ordigno ven�ne nascosto sempre in una fiorie�ra d�plastica), secondo gli investi�gatori l'attacco alla Cisl ò forse più somigliante con atleiitati fir�mali a Roma dai "Nuclei rivoluzio�nari por l'iniziativa proletaria" I sedicenti terroristi antì-Cisl in�somma, stando agli inquirenti, gravitorebbero intorno alle Br ve�re, quelle che noi maggio dell'an�no scorso assassinarono il sìndacalisla Massimo D'Antona e sta�rebbero forse cercando una salda�tura con loro. Ma non s�esclude nemmeno che, tlìelm questo in�quietante ripetersi dolio bombe a Milano, possa anche nascondersi un'unica manovalanza il cui vero obieilivo sarebbe quello di alimen�tare un clima d'incertezza e pau�ra. .«itt.M...I MILANO NEL MIRINO

Persone citate: D'antona, Finazzo, Gabriele Albertini, Gerardo D'ambrosio, Luciano Fontana, Massimo D'antona

Luoghi citati: Milano, Roma, Venezia