Il globe trotter dell'arte

Il globe trotter dell'arte Il globe trotter dell'arte Cavalcasene, una vita in viaggio a caccia di capolavori in Italia, Inghilterra, Austria e Germania NOMEN atque omen? Nel caso del Cavalcasene uno dei padri fondatori della nostra storia dell'arte il nome augura molto e mantiene poco visto che tutte le instancabi�li peregrinazioni che il nostro conduce lungo la Penisola o poi in Austria e in Germania e altri Paesi d'Europa sono fatte a piedi. Senza che selle e cavalcature contribuiscano a rendere più lie�ve il suo cammino. D'altra parte stava proprio nel carattere di questo giovanotto, nato nel 1819 a Legnago, in pro�vincia di Verona, affrontare disa�gi e rischi non indifferenti pur d�andare incontro al proprio desti�no. I suoi genitori l'avevano mes�so a studiare ingegneria ma l'idea d�trascorrere gli anni a progettar costruzioni e a fare calcoli dava �brividi ad uno spirito inquieto come il Giovanbattista Cavalca�sene. Cosi ottiene d�passare all'Ac�cademia di Belle Arti; fuochino, s�è avvicinato un po' di più al baricentro segreto l'amore per l'arte che scopro essere la sua vocazione. Ma sostenere esami, seguire corsi, rispettare orari non e cosa che fa per luì. Cosi, una volta che ha ben appreso le tecniche del disegno, radunati i quattrini che dovreb�bero servirgli pdr completare gli studi, si mette on the road. Deci�so a vedersi tutte le coso bolle che sono conservale nelle pinacote�che pubbliche e privato, nelle chiese e nei conventi e noi palaz�zi d'Italia. E d�tutte le opere Cavalcasellc, con infinita pazien�za, schizza veloci riproduzioni o raccoglie informazioni cos�da comporro un voto e proprio archì�vio portatilo dell'arto italiana che cresco, ad ogni tappa, dentro la sua cartella da viaggio. Prima sono brevi percorsi che lo portano du un capo all'altro del Veneto poi comincia ad allargare �suoi orizzonti e, «a piccole gior�nate, da un paese all'altro, con l'involtino delle cose sue in ispalla infilato su un bastone», rag�giunge regioni sempre più lonta�ne. Naturalmente quella percorsa da Cavalcaselle è l'Italia preunita�ria dalle troppe frontiere, dalle pessime strade e, tuttavia, dai molti viaggiatori che la percorro�no: come viene dimostrato dagli oltre duemila tìtoli censiti in una bibliografia dedicata con intelli�gente attenzione da Luca Clerici alle immagini del nostro Paese cos�come emergono dai diari d�viaggio. Solitamente basta attingere ai ricordi di un D'Azeglio per averne un'idea chi viaggia si concedo un mìnimo di agio, si serve d�diligenze o carrozze e fa tappa in alberghi decenti. Por il Cavalcaselle invece cieli stellali o fienili come ricovero notturno e polverose strada af�frontato con passo spensierato e stomaco leggero; ma gli occhi e la mente pervasi della bellezza dei capolavori scoperti. Cavalcaselle però non pensa solo all'arte. Profondamente immerso nel clima risorgimentale uppona c'è occasione di menare le mani con�tro Vienna non si tira indietro. E cos�nella prima guerra d'indipen�denza s'arruola in un battaglione studentesco ma, nei pressi di Piacenza, viene fatto prigioniero assiemo ad altro tre volontari. Una corte marziale austriaca decide di metterli al muro. Tre sono già stati passati per le armi e sta per toccare al Cavalcaselle quando in un insperato arriva�no i nostri una pattuglia di cavalleggeri italiani irrompi; e si porta via, da sotto il naso degli austriaci, il fucilando. A guerra finita, visto che è sulle liste nere di Vienna, Caval�caselle preferisce fare rotta verso l'Inghilterra. Anche da quelle part�niente è facile per il nostro deciso, comun�que, a studiare a fondo la pittura fiamminga. Questa volta ha un compagno d'avventura (e di mise�ria). E' Joseph Archer Growe, un appassionato studioso d'arte che si guadagna da vivere facendo il giornalista (tra gli avvenimenti che copre c'è la carica di Balaklava, ovviamente seguita «in diret�ta», mescolato con i seicento del�la Brigata leggera che vanno al massacro). Quando non è impegnato in questi exploits, Crowe, assieme a Cavalcalsolle, lavora ad un'opera monumentale sui fiamminghi; di tanto in tanto Sir Charles Eastlake, presidente della Royal Academy e direttore della Natio�nal Gallery s'unisce alle loro in�fervorate discussioni. Nonostante le autorevoli amicizie i due non se la sfangano benìssimo: arriva persino il giorno in cui «in casa non c'è più tè, né pone, né altro cibo: erano digiuni dalla sera prima. Andarono a letto affamati e la mattina finirono ai giardini di Kensington dove un mendicante si un�a loro, lamen�tandosi di non aver fatto ancora colazione. Risero...... Con l'unificazione d'Italia, ces�sata la condizione di esule politi�co, Cavalcaselle può tornare in patria dove collabora con Giovan�ni Morelli, un altro mito della storia dell'arte ottocentesca, a redigere cataloghi delle raccolte delle varie regioni italiane. Nel 1862, a Torino, un miste�rioso episodio prende posto nella vita che doveva finalmente farsi un po' tranquilla di Caval�caselle. Mentre sta rientrando viene affrontato per strada da uno sconosciuto e accoltellato. L'episodio probabilmente è collegato alla destinazione delle opere d'arte di proprietà dei con�venti appena soppressi dallo leg�gi ecclesiastiche. Queste opere fanno gola a mol�ti e l'unico modo per impedire malversazioni è quello d�stender�ne degli elenchi minuziosi. Cosa che Cavalcaselle ha provveduto tempestivamente a fare, renden�dosi cosi inviso a qualcuno. La nomina a direttore del mu�seo fiorentino del Bargello e il matrimonio sembrano dare final�mente un po' di tranquillità a Cavalcaselle. Ma subito lo chia�mano a Roma col compito di redigere il catalogo delle collezio�ni pubbliche italiano; affiancato da due svagatissimi collaboratori i poeti Giovanni Prati e Aleardo Aleardi realizzerà ben poco. Unica felice, innovazione di questi suoi ultimi anni, il treno. La ferrovia gli consente nuove, incessanti peregrinazioni verso le pinacoteche d'Europa. E in treno, il 31 ottobre 1897, in uno dei suoi ennesimi spostamenti, muore. DA LEGGERE F. Bcrnabet Cavalcaselle on the road In Arte Veneta, XXIX (1975) Massimo d'Azeglio I miei ricordi Editore Barbera, Firenze 1927 Luca Clerici Viaggiatori italiani in Italia Ed. Sylvestre Bonnard, Milano 1999 Giovanbattista Cavalcaselle (1819-1897), storico dell'arte