«Il toro orgoglio è malato »

«Il toro orgoglio è malato » «Il toro orgoglio è malato » Ineofascisti: con Storace, l'ultimo baluardo AldoCazzullo ROMA I militanti hanno vent'anni, capel¬ li corti, facce pulite, magliette de! Verona Calcio e degli «Irriducibi¬ li» della Lazio, tatuaggi, muscoli, soprannomi come «il Cobra» («non farti strane idee, è solo perché ho la testa lunga»), una piccola sede al pianterreno di una traversa della Nomentana, bandiere con la croce celtica («è il segno che le ideologie non sono finite»), molti nemici - Maastricht, la globalizza¬ zione, le banche, gli ebrei, gli abortisti, gli «estremisti di sini¬ stra saliti al potere», gli immigra¬ ti, i massoni, il Papa, il questore La Barbera, Fini, Bossi (reo tra l'altro di rifarsi impropriamente ai suddetti Celti), Rauti e in questi giomf soprattutto gli oraossessua- li -, alcune parole-chiave (tradizio¬ ne, famiglia, religione, fedeltà, romanità) e capi con una lunga storia alle spalle. I fondatori di Forza Nuova sono Roberto Fiore e Massimo Morsello, militanti dei Nar, condannati, latitanti a Lon¬ dra, tornati in Italia l'anno scorso (pena prescritta per Fiore, sospe¬ sa per gravi motivi di salute per Morsello). «Nostro punto di par- lenza è l'Msi», racconta il respon¬ sabile amministrativo, Graziano Cecchini, quello con più muscoli e tatuaggi di tutti. E aggiunge: «Se sabato i gay usciranno dal percor, so stabilito dalla questura, se tenteranno di arrivare al Colos¬ seo, li fermeremo con la forza. Leggo che oggi questa Imma Batta¬ glia ha detto; 'Saremo tantissimi, ai fascisti rompiamo il culo". Le rispondo che il numero non conta. Conta credere». Per Cecchini l'omossessualità è una «malattia». Morsello parla invece dì «deviazione pericolosa perla famiglia tradizionale. Omo¬ sessuali nelle nostre file? Non credo. Almeno, non dichiarati»! Non è il «gay» che disturba: è il «pride», l'orgoglio. Non disturba invece che An si sia dissociala dal controcorteo: «Fini non ha neppu- re la dignità del traditore - teoriz¬ za Cecchini -. Per tradire bisogna aver creduto. E lui non ha mai creduto in nulla. Allrinienli, come si sarebbe laurealo all'università di Roma? All'università, negli An¬ ni 70, quelli come me non li lasciavano entrare. Di An rispetto solo Storace, che quando Morsello è tornato dall'esilio è andato al¬ l'aeroporto ad accoglierlo». «Ma il nostro antagonista non è Fini - spiega Morsello -. Piuttosto Rauti, l'uomo della Cia. Le altre forma¬ zioni di estrema destra, la Fiam¬ ma e il Fronte nazionale, stanno perdendo consensi a nostro favo¬ re, perché sono guidate da uomini compromessi con i servizi segreti. Il passalo mio e di Fiore è cristalli¬ no». Il passato. Sopra la bacheca con le «notizie di lotta» e la foto di uno striscione esposto lo scorso 25 aprii» («quando i vili si procla¬ marono eroi»), c'è la lavagna con l'elenco dei morti degli Anni 70: dove Alibrandi, camerata dei Nar ucciso dalla polizia, sta assieme a Pedenovi, pò ilico missino assassi¬ nato da Prima Linea; ed Elio Di Scala, ex terrorista morto sei anni fa durante una rapina, è a fianco di Stefano e Virgilio Malici, ragaz¬ zi bruciati a Primavalle. E poi Mantakas, Venturini. Ciavatta. Ramelli... «Noi sappiamo nomi e cognomi dei loro assassini - dice grave Cecchini -. Noi non dimenti¬ chiamo». Di quegli anni resiste il lessico politico: presidio, assem¬ blea, territorio, servizio d'ordine. «Certo che ce l'abbiamo, il servi¬ zio d'ordine - racconta Cecchini -. A me piace lo scontro cavallere¬ sco, uno contro uno. Io rispello chi ha pagalo: quand'ero in An, prima di Fiuggi, nel nostro circolo abbiamo invitate Franceschini. Ma quando vedo passare l'ex ministro Ronchi, sai che vo¬ glia...». A fianco delta lista dei caduti, il manifesto antiabortista delle «Donne in difesa», camerate di Napoli. Quello che annuncia la fine deir«Italietta comunista, massonica e voltagabbana». Quel¬ lo con i punti programmatici: «Blocco dell'immigrazione, avvio del rimpatrio degli immigrati, messa al bando della massoneria, rinascila delle corporazioni, azze¬ ramento del debito pubblico», l'unico in comune con il governo Amalo. E poi: «Ritomo al Concor¬ dato del '29». A molti ragazzi di Forza Nuova papa Wojtyla non piace: gli rimproverano di aver definito gli ebrei fratelli maggiori («come dice Sordi nel "Marchese del Grillo": e che, l'ho ammazzato io Gesù?»). ■Ma noi non siamo pagani, né filonazisti - precisa Fiore -- Sem¬ mai, cattolici tradizionalisti. E la nostra cultura di riferimento è classico-fascista». Quindi né esote¬ rismo, né mitologia; Dumézil non interessa. Evola «può essere peri¬ coloso», d'Annunzio evoca «la massonerìa ed eccessive libertà sessuali». Filosofi citali: Scho¬ penhauer. Heidegger, Gentile. Pe- . ri odi storici: Roma antica e il Medioevo. Al cinema: Bravehe- art, Excalibur e ora «Il Gladiato¬ re». La musica, quella è fatta in casa. Morsello è cantautore, l'han¬ no definito «il De Gregari nero», i suoi dicono che «se fosse stato di . sinistra avrebbs .venduto più di VendUti». Sabato canterà in piaz¬ za Santi Apostoli. I gay saranno 200 mila. Voi? «Più degli 800 di sabato scorso - prevede Cecchini -. E poi, si ricordi: il numero non conta». «Sono una deviazione pericolosa per la famiglia. An ha rinunciato alla contro-sfilata? Non ci stupisce affatto Fini è un traditore: l'unico che merita rispetto è il governatore» Una manifestazione neo-fascista dei militanti di «Forza Nuova»

Luoghi citati: Fiuggi, Italia, Lazio, Napoli, Roma, Verona