«Politici giù le mani dal nostro corpo»

«Politici giù le mani dal nostro corpo» IL «NO» DAI MARCIAPIEDI «Politici giù le mani dal nostro corpo» Le lucciole: sulla strada siamo tutelate e non diamo fastidio servizio Maree Heiratu TORINO TI aspetteresti un «benvenuto», ■grazie, signora ministra». In¬ vece nella reazione di strada, di marciapiede, le dove ci sono storie che hanno tagliato tempi diversi - quelli del vecchio sfrutta¬ mento, poi del lavoro in proprio, in seguito della concorrenza improv¬ visa prima nera e poi dell'Est - sembra di percepire un «giù le mani dal nostro corpo» quasi più forte di quello che si può immagina¬ re detto a un cliente rozzo, o violento, o odioso. La squillo di lusso, raggiunta su cellulare a Cap Ferrat, taglia corto: «Se vogliono pulire i marciapiedi perché danno fastidio tante belle gambe in fila, è un loro diritto. Meglio per noi. Se vogliono aiutare quelle disgraziate che mi fanno una gran pena, buttate li come bestiame, allora devono colpire i magnaccia e non costruire i quar- tienni a luci rosse. Se, terza ipotesi, vogliono le tasse sui nostri guada¬ gni, sulle astruse voglie dei clienti, allora lo dicano bello e chiaro». Questa è, con tutto il rispetto, una sintesi arrogante e sprezzante. Le intenzioni della signora Turco sono tuli'altro, anche tutela. «Tute¬ lare davvero? Io qui sono tutelata», mi dice lisa, 38 anni, 15 di lavoro, fiera e combattiva, in vìa Ormea a Torino, a due passi dalla casa editrice Utet. Là si fa la cultura, e qui, dice la sua collega un po' ebbra, si fa libidine. Però Lisa ha ragione: «Chi mi vuole togliere dalla strada per il mio bene? Io in strada ci sto con coscienza, con educazione Dò fastidio o imbaraz¬ zo?». La Turco parla di un punto fondamentale: eliminare il favoreg¬ giamento, il che consentirebbe a voi di unirvi, di non incorrere in un reato se una lavora a casa dell'al¬ tra, quindi di tutelarvi di fronte ai clienti «pericolosi*. Lisa, occhi ver- deazzurro ma piglio da carabinie¬ re, stoppa subito: «Ci spieghino che fastidio diamo. Io esco davanti al portone, aspetto i clienti, non fac¬ cio schiamazzi, non ho protettori che sgommano». In altre parole: problema di immigrate. «E secondo le perché si svegliano adesso? Perché slave, albanesi, russe e nere sono un problema per i benpensanti, gli stessi che ci vanno insieme». Ti danno fastidio per conenrrenza? Perché voi quattro, qui a questo angolo siete un'isola storica fra nuove conquistatrici? «Certo che mi stanno qui. Sbattono sul marcia¬ piede quindicenni che fanno file di clienti. Io non sono Maria Coretti, non sono una santa, però quella sta lì per violenza. Non devi fare il quartiere a luci rosse per salvarla. Devi prendere il bastardo che la manda 11». Il problema, anche per le prosti¬ tute italiane che continuano a sce¬ gliere la strada anziché un cellula¬ re per appuntamenti, è quel che sta dietro queste ragazze; «Il ministro merita rispetto per il rispetto che ci dà, ma se vuole fare qualcosa non è creare quartierini dell'eros, non siamo nemmeno pronti, e poi pen¬ sa quanti casini di speculazione immobiliare, comitati di prolesta, vaccate varie». Voi avete aiutato qualcuna di quelle ragazze: «Si. Come aiutiamo la vecchietta che esce di casa e si fa male». Ma se vi consentissero di mettervi in cooperativa, con locali adeguati, controllo di polizia rispet¬ toso, assistenza medica, non sareb¬ be un vantaggio? «Per te è un vantaggio il ghetto delle puttane? Per me no». Avreste delle sicurezze. «Io ho un appartamento afiiitaio in modo legittimo in via Onnea. Aspetto i cileni i davanti al [jortone e li porto a rasa mia. Non c'è reato. Perché devo andare a fare le stesse cose dove mi dici lu? Oui ci sono anzia¬ ne signore per bene che, quando escono da casa, mi chiedono come va. E io gli dico che va male, che vanno tutti con le ragazze dell'Est. E le vecchielte mi rispondono, in dialetto, «andrà mty», andrà me- jlio. !o non mi faccio deportare, sto iene qui». Perché non ti eviti gli inverni in strada, come le ragazzine albanesi, e non ti affidi a annunci e cellula¬ re? «Perché quando uno dice "andiamo" e l'ho visto negli occhi, io so come andrà». Le prostitute bocciano la proposta della ministra Turco

Persone citate: Maria Coretti, Turco

Luoghi citati: Cap Ferrat, Ormea, Torino