Clooney e Frears pazzi per la tv

Clooney e Frears pazzi per la tv Ai FilmFest di Taormina Clooney e Frears pazzi per la tv Alessandra Comani inviata a TAORMINA Michelangelo Antonioni arriva, sfidando il caldo e la ressa del Taormina FilmFest, sorretto, quasi trasportato, dalla moglie Enrica Fico. Si presentano libri dedicati a lui, anche Tonino Guerra ne ha scritto uno. Ma il maestro è lì, muto, fermato dalla malattia che non gli consente di parlare, coraggiosa memoria vivente del nostro cinema grande. Adesso i grandi film sono americani, è logico, ma qualche rigurgito di vitalità o di preveggenza non manca nemmeno agli italiani. «Nella terra di nessuno», con Ben Gazzara, si intitola un film esemplare, regista Gianfranco Giagni: è una storia carceraria, che si svolge a Pianosa, agli inizi degli Anni Quanta. La pellicola è stata natural¬ mente ultimata prima che gli scontri e le polemiche sulle prigioni accendessero l'estate: quella di Giagni, anche sceneggiatore insieme con Graziano Diana, è dunque una visione ispirala di un futuro che era appena lì, dietro le sbarre, e che il lavoro artistico è riuscito ad anticipare. Giornate ricche, in questo Festival ricco di stelle, in cielo e in terra. Molto meno blindato e più accessibile di Tom Cruise c'è a esempio Liam Neeson, il protógonista di «Michael Collins» e di «Schindler's List», che gira disinvol¬ to per Taormina, lungo lungo, con una compagna lunga lunga quasi quanto lui: dice che se non vivesse a New York, gli piacerebbe vivere proprio in Sicilia, proprio a Taormina. Piaggeria? . Forse no, forse sollan- 4 lo contemplazione di un paesaggio mediter¬ raneo da cartolina ma insieme incante¬ vole. Quando la sera, al Teatro Greco ri¬ colmo di pubblico, si spengono le luci e si proiellano i film, è proprio un bello spet¬ tacolo. E ieri sera è toccato a George Cloo- ney e a Richard Dreyfuss. Che non erano materialmente presenti, ma hanno mandato in delegazio¬ ne le loro immagini svettanti nel film tv di Stephen Frears «Fall Safe», remake di una pellicola di Sidney Lumel con Peter Fonda. E la sera prima, sempre di Frears, si era visto «Hight Fidelity», Alta Fedeltà, una deliziosa commedia sull'educazione sentimentale di un giovane di Chicago che cerca la donna giusta, tra sbandamenti, errori e tanta musica: grande sceneggiatura (tratta dal romanzo di Nick Homby), grande terzetto di interpreti melomani di pop, John Cusack, Todd Louiso e Jack Black, forse una reincarnazio¬ ne di John Belushi. Stephen Frears, l'autore di «My Beautiful Laundret- te», «Relazioni pericolose», «Eroe per caso», è regista eclettico. Lui si definisce «ragionevole». Talmente ragio¬ nevole che non si dedica soltanto al cinema, ma anche alla tv. Il film con Clooney e Dreyfuss è stalo infatti prodotto dalla Bbc. Ed è un esperimento. Questo sì è veramente un esperimento, altro che il «Grande Fratel¬ lo», di cui si continua a parlare prima di averlo visto, dimenticando di regola un elemento fondamentale: si tratta di fiction. Togliamoci dalla testa che ci sia una verità nel programma: è la televisione, bellezza, e la tv è falsa por definizione. La domanda vera è: perché il pubblico olandese, o spagnolo, e prevedibilmente anche quello italiano, è lanlo attrailo dal racconto falso di una vita •comune? Vile tutt'altro che comuni, invece, nel lavoro di Frears, girato totalmente in diretta, con 18 telecamere gestite contemporaneanienie. Clooney è un colonnello dell'aviazione che deve salvare il mondo, e l'ha voluto salvare proprio per il piccolo schermo che lo lanciò, proprio con Frears. «Io sono cresciuto - dice il regista - negli Anni 50, quando la televisione era nuova e interessante. Per questo mi affascina il mezzo, e mi è piaciuto girate un film tutto in direna, in cui non si poteva sbagliare. Ho rischialo l'infarto, ma adesso son contento». Il regista inglese Stephen Frears Il regista inglese Stephen Frears

Luoghi citati: Chicago, New York, Sicilia, Taormina