D'Antoni, ciao alla politica di Roberto Giovannini
D'Antoni, ciao alla politica D'Antoni, ciao alla politica Il leader Cislfa un passo indietro retroscena Roberto Giovannini ROMA QUALCUNO, nella sua Cisl, al forma che por Sergio D'Antoni si tratta di un «evidente passo indietro». Ad dio alla politica? Nienti- grandi avventure? Vedremo, M;i dopo settimane di annunci e di ipote¬ si, D'Antoni sembra aver deciso che, por il momento, à meglio continuare a laro ciò che fa; il leader di una grande organizza¬ zione sindacale. Ieri, in una pausa dei lavori del Consiglio direttivo della ci¬ sl, D'Antoni ha cosi illustrato una proposta di riforma della contrattazione, chiedendo al K'1 verni) a cui ha rinnovati) accuso durissime, parlando di iitarantella di visioni ottimisti¬ che, mentre non si risolve alcun problema» - Torti misure dì llossibililà por la creazione di occupazione e una piena restitu¬ zione del «divìdendo riscalc», e minacciando in sctlombro una mobilitazione. Al contrario. sombra finito decisamente nel dimenticatoio il progetto del varo dì una Fondazione, una sorta di «pensatoio)) (o una tosta di pontei por un futuribile pro¬ getto politico. lori, contro lo previsioni delia vigìlia, di fonda zione non si è affatto parlato E a sentire l'opinione di mol¬ ti dirigenti di rilievo della Cisl tutti scelgono l'anonimato, pu chi so la sentono di affrontare a muso duro il numero uno di Via Po - di Fondazione probabilmen¬ te non si riparlerà per qualche mese, li progetto era piaciuto assai poco al gruppo dirigente, o nel corso della riunione dell'Ese¬ cutivo del 30 maggio scorso erano fioccate le obiezioni (ari- dio da personalità non sospetta¬ bili di «tendenze di opposizio¬ ne»! verso la «quarta presiden¬ za» per D'Antoni: dopo quella della Cisl. la Fondazione, il Palermo Calcio, l'Adr Koma basket (abbandonata proprio po¬ chi giorni la). Insomma, finché l'iperattivìstno e l'eclettismo del suo leader è servilo a raffor¬ zare e lo ba fai lo egregiamente l'identità della Cisl, lutto è andato por il meglio, Ma nel corpacciono dell'organizzazio¬ ne (abituata t radizionaltnente a una vivace dialettica democrati¬ ca, o assai orgogliosa della pro¬ pria autonomìal si fa strada un corto mal di pancia verso quello che viene definito «1111 continuo dentro-fuori», ;i cavallo tra sin¬ dacato e politica, con una fase di incertezza che perdura ormai da troppi mesi, A volto rosta un mugugno, a volte diventa una prosa di posizione esplicita, co¬ nio è avvenuto por il segretario della Kit Beppe Surronti, che ha chiesto un congresso straordina¬ rio. Oppure, por Hruno Manghi, l'intellettuale piemontese da sempre vicinissimo alla Cisl, che a D'Antoni ormai non credo più; «Se una persona decide di conlaro in politica a ogni costo - ci spiega Manghi - sceglie di occupare tulli gli spazi che trova, e non guarda più ai contenuti». Anche tra i più stretti collabo¬ ratori di D'Antoni si accredita la tosi del «passo indietro». Dì fronte a un centrosinistra che sembra compattarsi intorno al presidente; del Consiglio Giulia¬ no Amalo, lo spazio por il polo di Contro «terzo» sognato da D'Antoni sembra lidiirsi. La freddezza del segretario popola¬ re Castagnetti e del segretario dei Democratici Arturo Parisi, i commenti al veleno di Clemen¬ te Mastella («Sergio? Ha proble¬ mi por la successioni; in Cisl,..») testimoniano l'ostilità verso lo ambizioni di un leader sindaca¬ lo che vuole entrare in politica da «ninnerò uno», senza pagare il prezzo dell «apprendistato». Sui versante del controdosira, i segnali da Forza Italia sono di grande disponibilità: basti pen¬ sare all'accoglienza entusiasti ca riservatagli al convegno orga¬ nizzato da Forza Italia del Pie¬ monte al Lingotto il primo lu¬ glio. Tuttavia, anche in un futu¬ ro ipotoiico governo di centrode¬ stra - si all'orma in Cisl - difficil¬ mente D'Anioni potrebbe gode¬ rò del ruolo di primo piano cui aspira. E ieri, la virala «sindacale», con cui il numero uno di Via Po sembra aver cancellalo le polo- miche interne e compattato l'or- ganizzazione: Nel merito, si ri¬ lanciano lo proposto che la Cisl presentò noi '98 a Massimo D'Aloma o Antonio Bassolino prima della firma del «patto di Natalo»; i contraili nazionali devono occuparsi dei minimi salariali o normativi, monlre regole e retribuzioni devono essere decise in azienda o noi territori. Sul fìsco, si attendono massicce detassazioni in Finan¬ ziaria, «allrimenli sarà mobili¬ tazione». Tuttavia la passiono per ciò che c'è fuori del sindaca¬ to non abbandona certo il segre¬ tario cislìno; difendo Dino Zoff, spiega che senza l'amnistia l'in¬ dulto non servo a niente, e boccia il «mostro di legge oletlo- ralo» su cui i parlili stanno discutendo. Il segretario generale della Cisl. Sergio D'Antoni
Luoghi citati: Roma
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