LE RAGIONI DI UN ADDIO di Roberto Beccantini
LE RAGIONI DI UN ADDIO LE RAGIONI DI UN ADDIO Roberto Beccantini T^ ISPETTO la scelta di Zoff, ma, da zolfiano, rC non ia condivido sino in fondo. Al posto suo. ^arci rimasto in trincea a combattere: come sempre ha fatto, come sempre ci ha insegnato. Certo, lo scandaloso disimpegno di Nizzola e il deferimento posticcio di Berlusconi devono aver accelerato la tormentata decisione. F.' inaudito che il suo datore di lavoro abbia preso posizione (?) soltanto ieri sera, Dino deve averci letto una sorta di consenso non scritto. L'accerchiamento era stata la "droga" di Enzo Bearzot; più gli davano addosso, più ringhiava dietro gli scocciatori. Nello spiegare le dimissioni, il et ha cercato di tenersi alla larga dalla politica, ben sapendo che non avrebbe potuto optare per un atto più «politico» di quello clamorosamente sfoderato. Vero, anche a Bearzot e Sacchi non furono risparmiate censure e cattive¬ rie: mai, però, da un leader politico cosi in vista Deve essersi detto, ZaiH: se perdendo un Europeo al 93' e 20" vengo trattato come un minus habens, chissà che cosa mi tireranno dietro alla prima sconfitta. All'estero ridono di noi, Frank Rijkaard se n'e andato per i rigori sbagliati dalla sua Olanda, Zoff Liscia per i rigori tiratigli dal capo dclTopposizionc. Ci è voluto poco per polverizzare la gradevole immagineshe il calcio italiano aveva dacu disti, dal titolo dell'Under 21 al secondo posto della Nazionale. Zoff si è sentito ferito, non tanto dalla critica in sé; quanto dal tono, aspro e otfefBiaa Gli avversari lo aspettano al varco: cercava un pretesto per correre da Cragnotti, l'ha trovato. Nessuno è perfetto, ma uno Zoffdie organizza una sceneggia¬ ta del genere per affrancarsi da un contratto liberamente somucritto, proprio non riesco a immaginarlo. \ Lo sport che è stato chiamato a gestire, non è più lo sport che ha praticato, 1 Berlusconi appartengono a un altro mondo, non al suo. La nuova stagione si profila gonfia di veleni: sarà interessante verificare il trattamento che i tifosi avversari riscrvanno al Milan, il cui presidente ha •■osato- buttare giù dal piedistallo l'ultimo dei Miti ancora disponibili. La critica, in generale, non è stata tenera nei suoi confronti, come, rifK-to, non lo era stata con Bearzot e Sacchi, Arrigo era uno che digeriva anche i sassi, Dino no: la differenza (meglio: la diversità) è questa, e non mi sembra piccola. E adesso/ Gli indizi portano a Giovanni Trapattoni e a Marco Tardelli Trap, un italianista come Dino, ma più -italiano" di lui, nel senso che, oltre al gruppo, sa allenare anche i giornalisti, Tardelli, l'urlo che ritorna, fresco di corona europa. Sempre che Zoft non cambi idea. Ma se la cambiasse, non sarebbe Zoff,
Luoghi citati: Olanda
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