La crociata di Ken Follett contro «il caro Blair» di Fabio Galvano

La crociata di Ken Follett contro «il caro Blair» Lo scrittore miliardario, la cui moglie è deputato laburista, usa parole durissime: è un vigliacco La crociata di Ken Follett contro «il caro Blair» Da fedelissimo a spietato accusatore: alimenta il gossip politico Fabio Galvano cofrl5po;idcrite da LONDRA Come se non bastassero gli altri puai, dai sondaggi che lo danno in continua flessione al clima di rivolta popolare per la supertas- sata benzina che è ormai la più cara al mondo, adesso Tony Blair devo anche difendersi da¬ gli assalti di quelli che erano tino a ieri amici e sostenitori. E' difficile capire quale molla ab¬ bia fatto scattare la rivolta di Ken Follett; ma improvvisamen¬ te il miliardario romanziere, che ha non poco contribuito alle fortune economiche e d'immagi¬ ne del Libour alle elezioni di tre anni fa, e la cui moglie Barbara è addirittura deputato laburista, ha sparato contro il suo «dear Tony» di un tempo bordate da affondare un incrociatore. Lo ha definito «vigliacco», con un com¬ portamento «non da uomo»; e lo na accusato di assoldare «i ragaz¬ zi squillo della politica». Occorre qualche spiegazione. Follett ritiene che molte - troppe - siano state in mesi recenti le fughe di notizie, o semplicemen¬ te i pettegolezzi, che portano sui giornali i nomi di questo o quel ministro, naturalmente in luce negativa, Quasi una pubblica esecuzione, battente, insistente, di cui hanno fatto le spese perso¬ naggi come la popolarissima Mo Mowlam o il responsabile delle Finanze Gordon Brown e altri. La colpa di Blair, secondo Fol¬ lett, è di consentire briefing segreti che «equivalgono a lette¬ re anonime scritte da chi ha paura di un confronto onesto». E per farlo, incalza Follett; Blair si serve di quei «ragazzi squillo». Niente paura, la prostituzio¬ ne non ò entrata fra le spire gotiche di Westminster. Follett sì riferisce agli «spio aoctors», i consiglieri che aiutano il pre¬ mier al riparo dagli occhi indi¬ screti dei media, le eminenze grigie di mille battaglie politiche combattute sui media, le figure i cui sussurri scuotono le rotative dei giornali inglesi e guastano il sonno ai rivali. Ma dire «spin doctor», in Inghilterra, è forse peggio che dire «ragazzo squil¬ lo». La loro proliferazione, so¬ prattutto nell'era Blair, ne ha fatto le figure più odiose e più odiate della scena pubblica: so¬ no gli ammaliatori dell'opinione pubblica, le Circi al servizio della politica. Ed è questo accu¬ sa, più che quella di codardia, a far male a Blair e alla sua immagine. Foilett parla d'«immoralità». «E' un affare che puzza», insiste. Chi sono coloro che diffondono il più dannoso gossip su questo o su quello? Gli spin doctors, ap¬ punto: uomini come Alastair Campbell, il portavoce di Blair, o il «principe delle tenebre» Peter Mandelson. Ma «la favola garba¬ ta secondo cui la colpa è tutta dei suoi consiglieri è assurda», afferma Follett: «Un supercon- trollore come Blair non permet¬ te a Campbell o a Mandelson di andare in giro dicendo quello che vogliono. Fanno quello che il boss ordina». Un attacco pericoloso per Bla¬ ir, che vede la sua maggioranza sgretolarsi nei sondaggi, che ha perso le ultime elezioni politi¬ che, che è costretto - dopo averlo a lungo ridicolizzato - a prende¬ re sul serio la sfida di William Hague, che è messo in croce un giorno si e un altro no sulla questione dell'euro, e che ora assiste a una rivolta intemma di rara intensità ed eco. E allora chi parla? Donald Campbell, che rintuzza le accuse sul «Daily Mirror», mentre da varie parti - compreso j'ex sottosegretario Douglas Hendcrson - piovono conferme alla denuncia di Fol¬ lett. Gli «spin doctors» questa volta non bastano. Blair avrà un capello bianco in più.

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