«De Mauro, blocca la riforma dei cicli»

«De Mauro, blocca la riforma dei cicli» «De Mauro, blocca la riforma dei cicli» Un manifesto contro la fusione elementari-medie La battagUa ò cominciata prima ancora che il progetto diventasse leggo dì Stato. E oggi arriva a Palazzo Chigi, con la richiesta esplicita a Giuliano Amato, presi¬ dente dol Consìglio, e a Tullio De Mauro, ministro della Pubblica Istruziono, di «ritirare la riforma dei cicli dì istruzione», il maxi- prowedìmento votato definitiva¬ mente il 2 febbraio scorso dal Parlamento, destinato a cambia¬ re radicalmente volto alla scuola italiana. Un appuntamento (non anco¬ ra confermato da governo e mini¬ stero) che è stato anticipato, nel¬ le ultime sottimano, da migliaia di «lettere aperto», suggerite dal «Comitato nazionale elei Manife¬ sto dei 500 per il ritiro della riforma dei cicli» e sottoscrìtte da insegnanti e genitori dì tutta ' Italia. Sostiene Lorenzo Varaldo, torinese, uno dei leader della protesta: «Eliminando un anno di scuola nel ciclo prihiario (7 anni dì "scuola dì baso" al posto dogli attuali 5 dì elementare e 3 dì media), si doterminerà la sop¬ pressione di intero parti dì pro¬ gramma e la eliminazione dì alcuno materie. Ciò porterà un grande caos organizzativo e non riuscirà a valorizzare le diversità della formazione psicologica, pe¬ dagogica e disciplinare proprie dogli attuali maostri e degù attua¬ li professori. Di conseguenza, si abbasserà il livello culturale del¬ la preparazione scolastica dei ragazzi». Ai promotori del «Manifesto» non piace nemmeno il modo con cui il neo ministro deu'Istruzio- ne si prepara a dare gambe alla riforma. Nei giorni scorsi, il pro¬ fessor Do Mauro ha istituito una maxi-commissione che dovreb¬ be aiutarlo a presentare, entro la prima mota dì settembre, il pro¬ gramma per l'attuazione progres¬ siva del provvedimento nei pros¬ simi cinque anni. Un «parlamentino» formato da ben 228 componenti dì vario orientamento ideolofpco-cultura- le: accanto a molti insegnanti e capì d'istituto della scuola mili¬ tante vi sono esperti delle diver¬ se aree disciplinari che concorro¬ no alla formazione primaria e secondaria, ispettori minìsioriaii di lunga esperienza, rappresen¬ tanti delle associazioni professio¬ nali dei docenti, delle case editri¬ ci, delle famìglie. Commenta Guido Montanari, altro esponente del Comitato: «Migliaia di insegnanti e genitori sì sono organizzati in modo indi¬ pendente, sì sono autotassatì, hanno promosso riunioni e mani¬ festazioni, hanno raccolto il con¬ senso dì numerosi dirigenti sinda¬ cali, hanno prodotto materiale cho numerosi esperti del settore o intellettuali giudicano dì gran¬ de valore. Ora, sì vuole procedere alla presentazione dei decreti ap¬ plicativi senza nemmeno ascolta¬ re chi lavora nella scuola». A sostegno delle posizioni del «Comitato nazionale del Manife¬ sto dei 500» si è schierato nei giorni scorsi Sergio D'Antoni, se- rtario generale Cìsl, definendo riforma dei cicli scolastici «una vera disgrazia». «Bisogna impegnarsi per cambiarla - ha aggiunto - perché va nella direzio¬ ne opposta rispetto a quella che un Paese moderno deve persegui¬ re. Diminuisce la qualità della fomiazione anziché aumentar¬ la». Do scontro è aperto, {m. tor.l

Persone citate: De Mauro, Giuliano Amato, Guido Montanari, Lorenzo Varaldo, Sergio D'antoni, Tullio De Mauro

Luoghi citati: Italia