«Devo salvare la mia famiglia» e spara

«Devo salvare la mia famiglia» e spara «Devo salvare la mia famiglia» e spara Tragedia a Brescia, uccide la figlia, ferisce marito e figlio MILANO Depressione, mania di persecu¬ zione; nella sua monte malata si era convinta che c'era un solo modo per «salvare» la sua famiglia: sopprimerla. E cosi Francesca Lineiti, 45 anni, ha tentalo una strage: ha sparato e ha ucciso sua figlia, Emanue¬ la Buglioli, 20 anni; ha sparato e ha ferito l'altro figlio Fabri¬ zio, sedicenne, e il marito Ezio, 48 anni, autotrasportato- re; ha puntato l'arma contro se stessa, ma la pistola si è incep¬ pata. «Nessuno potrà più far inalo ui miei figli», ha detto agli agenti, quando l'hanno arresta- t.a. E ha ripetuto il suo delirio nell'interrogatorio, infram¬ mezzandolo a pianti, dispera¬ zioni! coscienti; («Cosa ho fal¬ lo»), negazione di sé («Non ero io, non posso aver fatto que¬ sto»), vuoti mentali. Che qualcosa covasse nella sua mente da tempo lo si capisce dal suo «piano» per impadronirsi di una pistola. Una famiglia mite, quella dei Buglioli, nnssun'arina in casa. Ma la donna sa che il suo vicino, ex guardia giurata at- luabnente impiegato come guardia del corpo di un impor¬ tante finanziere, una pistola ce l'ha e sa anche dove la tiene quando non è al lavoro: nasco¬ sta sotto il cuscino di un diva¬ no. Cosi sabato sera va a trova¬ re i vicini e, mentri! tutti sono ingiardino, ne approfitta. Torna a casa e nasconde la pistola, una Heretla calibro 9, sotto il materasso del letto e, al termino di una serata che non lascia intuire nulla di un'immi¬ nente tragedia, ci dorme so¬ pra. Fino all'alba di ieri. Alle 5 e un quarto Francesca Lineiti si alza dal letto e va dapprima in camera di Fabri¬ zio: punta l'arma e spara. Il ragazzo viene ferito all'addo¬ me, ma in modo non grave: lesioni alla milza e 45 giorni di prognosi. Va assai peggio a Emanuela che dorme nella stanza accanto: la ragazza vie¬ ne colpita in pieno petto e non potrà cavarsela; muore pochi minuti il ricovero in ospedale. Il terzo colpo è per il marito: il proiettile gli trapassa la spalla senza ledere nulla (la prognosi è di 20 giorni) e si conficca nel muro. Una ferita non (jjrave che permetti! a Ezio Buglioli, resosi conto di quan¬ to sta avvenendo, di interveni¬ re; la moglie ha puntato la pistola alla tempia, vuole ucci¬ dersi, ma la pistola si inceppa e, prima che la donna ci ripro¬ vi, riesce a toglierlela di mano. Riesce anche ad avvertire i vicini, che chiamano ambulan¬ ze e polizia. Mentre i suoi familiari vengono portali in ospedale - ma per Emanuela sarà una corsa inutile - la donna viene fatta salire su un'auto della polizia e portata prima in questura e poi in carcere: chi l'ha vista racconta di uno sguardo assolutamente perso nel vuoto. Da tempo Francesca Lineiti soffriva di crisi depressive, tanto che erano sempre più frequenti le assenze dal lavoro di operaio tessile in una fabbri¬ ca della zona. E da tempo il suo affetto per i figli era diven¬ tato sempre più morboso, so- pratutto nei confronti di Fabri- zio verso cui dimostrava un'at¬ tenzione quasi ossessiva. Ma anche per Emanuela mostrava di preoccuparsi anche se era una ragazza che non aveva mai dato problemi: commessa in una panetteria, fidanzala con un bravo ragazzo, militare della Guardia ili Finanza at- tualiiionte in servizio a Bari. Depressione e paure incom¬ prensibili, sfociale in un'auten¬ tica mania dei persecuzione. Nella sua lesta la donna si era convinta che «qualcuno» voles¬ se far del male alla sua fami¬ glia: un'ossessione cui la mor¬ to ò apparsa come l'unica via d'uscita. Saranno poi gli psi¬ chiatri cui Erancesca Lineili verrà affidata a dare una spie- gazànnc più compiala del suo gesto: la donna per ora è in carcere, ma guardata a vista perchè si teme possa nuova- tnente tentare di uccidersi. Intanto si registrano le rea¬ zioni di chi conosceva la fami¬ glia, e sono di assoluto slupo- re. Lo stesso sentimento di incredulità che si ora sentilo, appena 10 giorni fa, in un paese vicino a Lecco dove un vigile urbano aveva ammazza¬ to moglie, i due figli e si era ucciso: «Una famiglia unita e perbene»; «Una cosa inimmagi¬ nabile». «Sconvolto», si dice il sindaco di Castenedolo, Gio¬ vanbattista Groli, venuto a testimoniare la solidarietà del¬ la cittadinanza. Ir.m.j Bresci.r Francesca Llnetti, 45 anni, ha tentato una strage

Persone citate: Bresci, Ezio Buglioli, Francesca Lineiti

Luoghi citati: Bari, Brescia, Castenedolo, Lecco, Milano