I valdesi aprono le porte al raduno gay
I valdesi aprono le porte al raduno gay I valdesi aprono le porte al raduno gay Compromesso sul Colosseo, ma è polemica col Vaticano AldoCazzullo ROMA Sopra il portale neogotico, uno striscione con i colori dell'arco¬ baleno, gli stessi del Gay Pride, cita la lettera di Paolo ai Roma¬ ni: «Chiunque invocherà il no¬ me del Signore sarà salvato». Sotto il catino dell'abside tra¬ sformato dagli affreschi in vol¬ ta celeste, la pastora Anna Maf- fei, ministro battista a Napoli, si interroga: «Come comportar¬ ci con gli omosessuali? Il popo¬ lo di Dio è diviso. Adamo ed Eva hanno mangiato il frutto della conoscenza del bene e del male, ma sono più confusi di prima». Luca Negro, segretario delle comunità evangeliche d'Italia, maglietta nera di Am- nesty International, prova a rispondere citando il Vangelo secondo Giovanni: «E Gesù dis¬ se: "Io sono la porta per le pecore: chi entra attraverso me sarà salvo"». Si uniscono alla «confessione di peccato» («pos¬ siamo sbagliare e riconoscere la nostra colpa, perdonare e chiedere perdono») un pubblico di magliette del Gay Pride, anziani fedeli valdesi in sanda¬ li, un giapponese, un'america¬ na dai capelli viola, e tanti ragazzi con zaini, caschi, mar¬ supi, orecchini, rosari. Non è una messa, è un culto organizzato nel tempio valdese di piazza Cavour, a Roma, dalla Rgfo, la Rete evangelica fede e omossessualità, e da «Nuova proposta», gruppo di gay cre¬ denti tra cui molti cattolici, che però non hanno trovato una chiesa che volesse o potesse ospitarli. All'altare avrebbe do¬ vuto esserci monsignor Jac¬ ques Gaillot, vescovo che perse la diocesi (a Evreux) per aver difeso gli omosessuali e oggi non è venuto, racconta, «a cau¬ sa del veto del Papa». Con la pastora Maffei, presiedono il culto altri pastori di Roma: Simon Pietro Marchese, Moni¬ ca Michelin Salomon, Maria Bonafede. Si cantano salmi e motivi nigeriani, una versione appena emendata del Credo e inni boliviani. Poi tutti alzano il cartoncino distribuito all'in¬ gresso a formare una «catena arcobaleno», i colori del Gay Pride. I cartoncini saranno poi deposti sul pavimento del tem¬ pio a formare un albero: ognu¬ no reca un'intenzione di pre¬ ghiera. Gianni Ceraci, portavo¬ ce del Coordinamento gruppi di omosessuali cristiani, na scrit¬ to: «Perché la mia Chiesa trovi le parole per dire pure a noi che il Signore ci vuole salvi». Anche al «Pride Village», il cuore del Gay Pride, inaugura¬ to ieri al Circo Massimo, c'era qualche immagine a sfondo reli¬ gioso. Ma i santini distribuiti dal centro sociale «Forte Prene- stino», per invitare il Vaticano a «sospendere il Giubileo duran¬ te il Gay Pride», trasformano l'Ultima Cena in convito di travestiti. E' la riproduzione di una delle foto di «Ecco Homo», la mostra che, sostiene l'autri¬ ce Elisabeth Ohlson, «rielabora la vita di Cristo in chiave omo¬ sessuale». Non ci sono molti altri motivi di scandalo. Ci sono però nove camionette e altret¬ tante auto tra polizia e carabi¬ nieri, chiamati a vegliare su qualche decina di gay accalda¬ ti. Quasi tutti gli stand vendono abbigliamento: qualche bor¬ chia, molte t-shirt; body di pelle, ma soprattutto bermuda extra-large. Sono rappresenta¬ te r«Associazione per lo sbat¬ tezzo» g l'Uaar (Unione atei agnostici razionalisti), che invi¬ ta air«orgoglio ateo». Sotto la tenda bianca del «Manifesto» si vendono videocassette di Po («Aria di golpe») e ed «per capire la globalizzazione», l'edi¬ tore Castelvecchi lancia la nuo¬ va collana «Enoia» di libri a sfondo omosessuale (ma il tito¬ lo più venduto è «Grazie RaiTa. L'estetica del tuca tuca e il mito della Carrà»). Al «bar Muccas- sassina» una pattuglia di divise accaldale beve birra chiara a fianco dei francesi con le ma¬ gliette dei «Gay Games» di Pari¬ gi. Ecco il banchetto con il kit del World Pride: calendari non molto diversi da quello di Ra¬ oul Bova, profilattici, porta¬ chiavi a forma di filo spinato con piastrina di riconoscimen- to tipo lager, questionario con domande come «Sei un valido elemento della comunità gay?» (ma anche: «Credi che un omo¬ sessuale possa essere religio¬ so?»). Per i pastori del tempio val¬ dese, sì. Il sermone invita a «rispettare l'altro quand'è diffe¬ rente, quand'è nel giusto e non sappiamo riconoscerlo, quan¬ d'è innocente e lo condannia¬ mo, quand'è diverso e lo voglia¬ mo omologare». E' ancora la lettera ai Romani a chiudere il culto: «Non vi è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti». Non è citato il passo successivo: «Ma essi come invocheranno Uno nel quale non hanno creduto?». Il Papa ha chiesto a monsignor Gaillot di non intervenire La replica: «Penso che dovremmo fare atto di pentimento anche verso i gay» In alto Angelo Pezzana A sinistra Wladimir Luxuna con Maria Grazia Cucinotta all'inaugurazione del Gay Pride
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