Carceri, in 6 punti la strategia del governo

Carceri, in 6 punti la strategia del governo Carceri, in 6 punti la strategia del governo Fassino: aumento degli organici, nuovi istituti e espulsioni Giuseppe Sanglorgìo TORINO In settimana il governo vara il «nuovo progetto carceri». Un pacchetto di misure che vanno dall'assunzione di 2000 addetti ad attività di assistenza, educa¬ zione e recupero dei detenuti e di 2300 agenti in due anni, all'avvio della costruzione di 20 nuovi istituti di pena (al postodi quelli considerati più fatiscen¬ ti) e al restauro di numerosi altri. Lo annuncia il ministro di Grazio e Giustizia, Piero Fassi¬ no, a marcine dello commemo¬ razione dell'eccidio dei partigia¬ ni avvenuto il 2 luglio del 1944 al Colle del Lys, una vello o cinquanta chilometri do Tori¬ no. «L'ouspicio del governo - spiego - è che il dibaltito dì questo settimane sulla situazio¬ ne delle corcerì italiane porli in ogni caso od una conclusione perché non vi è nulla dì peggio che alimentare aspettative in un clima di incertezze». Con questo il ministro ribadisce che «eventuali atti di clemenzo, am¬ nistia o indulto, non spettano al Consìglio dei ministri, ma al Parlamento: sia perché è neces¬ saria la maggioranza dei due terzi per approvarli, sio perché sì tratta di una questione così delicata e straordinaria da ri¬ chiedere una comune assunzio¬ ne di responsabilità». U ministro precisa, tuttavìa, che^qualsiasi sarà la decisione delle Camere, il governo inter¬ verrà, come dello, con un insie¬ me di misure strutturali, in grado di rimuovere le cause dell'attuale situazione carcera¬ ria. «Il pacchetto al quale stia¬ mo lavorando - promette - sarà presentato entro la settimono e costituisce lo concreta dimo¬ strazione della volontà di inter¬ venire radicalmente sul proble¬ ma realizzando miglioramenti irreversibili». Con copertura economica che verrà già consi¬ derato nella legge Finonzioria che il governo sta preparando. Cifre? Fassino non ne vuole ancoro parlare. Sottolineando però che si tratterà di un cospi¬ cuo stanziamento di denaro. Ed ecco, nel dettaglio del ministro di Grazia e Giustizia, i sei punti del «pocchelto di misu¬ re strutturali» per ridare ossige¬ no al sistema penitenziario. Il primo riguarda, come detto, «un consistente intervento di edilizia con robiettivo dì sostitu¬ ire con nuove strutture ì 20 istituti di peno attualmente più fatiscenti e di intervenire con ristrutturazioni su oltrì». Il se¬ condo prevede ristituzione dì un fondo speciole, con uno con¬ sistente dolozione finanziaria, per potenziare tutte le attività di reinserimento e di recupero: lavoro in carcere, circuiti diffe¬ renziati di peno, interventi spe¬ cifici por i tossicodipendenti e per migliorare il sistemo sanila- rio interno alle prigioni. Con il terzo punto, il governo vuole dare un colpo tu acceleratore all'incremento degli organici de¬ cisi nelle scorse settimane, con¬ sentendo dì ossumere duemila persone che sì dedicheranno od attività dì assìstenzo, educazio¬ ne e di recupero dei detenuti, e di 2300 ogenti che saranno inseriti negli orgonìci nel corso dei prossimi 24 mesi. Il quarto predispone misure per far svol- gore nel più breve tempo possi¬ bile ì processi e bandi per raffor¬ zare gli organici in mogistratu- ro e assumere personale ommi- nislrolìvo per tribunali e procu¬ re». Gli ultimi due punti sì occu¬ pano dello sicurezza del cittadi¬ no e dei benefici per chi - detenuto - dimostri uno concre¬ ta volontà od uscire dal circuito del crimine. Il quinto, fra l'al¬ tro, dispone l'immediato espul- sione degli extracomunitari che abbiano commesso reali e l'uso del braccialetto elettronico. Il sesto tende a migliorare, appun¬ to, ì meccanismi di beneficio previsti daHe leggi Gozzini e Simeone a vantaggio dei detenu¬ ti che abbiano mantenuto una buona condotta. Fassino accenna anche alle tensioni e alle «rivolle» che si sono svolle o sono in allo in numerose case di pena. E, fra l'altro, elogia il comportamenlo degli ogenti di custodia del «Re¬ gina Coeli» che sono riusciti a «tenere sotto controllo» l'istitu- lo, nonostante la protesta. Che, peraltro, riguarderebbe non più del 25 per cento dei reclusi. Un pacchetto di misure, quel¬ lo annuncialo dal ministro Fas¬ sino, che, appena diffuso dal¬ l'Ansa, entra nel mirino del centro-destra. «È solo una ma¬ novra propagandistica, i proble¬ mi resteranno e non saranno risolti», commenta il leghista Roberto Maroni, ex ministro degli Interni nel governo Berlu- scuni. «Sì tratta di iniziative condivisibili dal punto di vista dei contenuti, ma l'Ulivo in quallro anni non ha realizzalo uno solo di questi punti e si fa fatica a credere che possa ot- tuarli nei pochi mesi che gli restano». E Maurizio Gasparri, vice presidente dei deputati di An: «Abbiamo sempre chiesto inter¬ venti organici e non episodici. Quelli pvospellali da Fassino sono in larga misura condivisi¬ bili, però vogliamo capire con chiarezza cosa s'intende fare por i tossicodipondenii. Noi vo¬ gliamo un aumento delle pene per gli spacciatori e non siamo assolutamente disponibili alla depenalizzazione della cessione gratuita degli stupefacenti. Il ministro, inoltre, potrebbe fare altro: per esempio inviare nei penitenziari buona parte dei 45 educatori imboscali al ministe¬ ro di Giustizia». Gasparri: vogliamo sapere cosa faranno dei tossicodipendenti Severità con chi spaccia L'intemo di un carcere e a destra. Il ministro della Giustizia Piero Fassino

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