Il Papa mette d'accordo laici e cattolici di Ugo Magri

Il Papa mette d'accordo laici e cattolici Il Papa mette d'accordo laici e cattolici E' dibattito sull'intervento di Ceronetti Ugo Magri ROMA «Trovatemi una schiena dritta, dovvoro drillo», implorava ieri Guido Ceronetti. Con logica ino- sorabile, e un tantino parados¬ sale, si domandava sullo prima pagina del «Lo Stampa» quale uomo politico o ministro avreb¬ be tonto coraggio da dire al Papa: Santità, non si permetto di interferirò nelln nostro vicen¬ da delle carceri, così come al governo italiano non verrebbe consentito di ingerire nello vi¬ cende ecclosiasticho... Argo- monti, qunlli di Ceronetti, cho attingono al più classico reper¬ torio delle battaglio laico-rìsor- gimonlali. In altri momenti avrebbero provocato una leva¬ la di scudi. Oggi invoco, a ripro¬ va che i tempi non sono più gli stessi, lo tosi .mi i papali dolio Hcrilloro torinese scatenano la consueta reazione cattolica, ma non mobilitano un eguale ap- pasbionaln sostegno da porto laica. Dove la tendenza è a perdonare ul Popò, a questo Papa, qualche intromissione giudicata veniale, o a consido- rarla addirittura parto inlogran- tu della sua missione. Confo io ad osompio Anto¬ nio Martino, liberale a 18 cara¬ ti: «Corunolli avrebbe ragiono, ma... sono sincoro: Karol Wojty¬ la non stimola in me sonlimonli anticlericali. Va nello carceri perché è convinto di faro la cosa giusta, escludo cho abbia voglia di interferire. Corto, eser¬ cita una grondo influenza sulla società o sulla politica, ma sa perché? Porche abbiamo dei governanti cho lasciano a desi- (lenire. E allora gli italiani si regolano come Nerone coi due cantanti: dopo aver sentilo il primo, diede direllomonte il premio al secondo, Piultasto che tenersi questi politici, prefe¬ rirebbero essere governali da chiunque, se ci fosso un referen¬ dum figurìomocì se non accette¬ rebbero il Papa...». E che Papa!, sognala il socialista Roborto Vi Ile il,:: «E' stato quello che col suo messaggio ha sconvolto il blocco dell Est, passerà olio sto¬ ria come un uomo di libertà. Como facciamo a violargli ili visitare lo carceri? Ci sono per¬ sone cho traggono conforto dal¬ la religione, la presenza della Chiesa in quei luoghi fa parte della sua missione. La verità è che ci sono anche i fondamenta¬ lismi laici, oltre a quelli cattoli¬ ci, da cui guardarci». Laici o cattolici che siano, è un fatto quanto scrivo Coronotti: al Pa¬ pa non arrivano «cho zaffate di adulazione, rumori di dispute futili e imbratlote, solidarietà di puro finzione». Come mai? Puntualizzo Giorgio Lo Malfa: «Quando la Chiesa è intervenu¬ ta pesantemente .sulla scuola privata, io sono tra coloro che Hanno reagito. Ma stavolta, leg¬ gendo Ceronetti, mi sono chie¬ sto qual è la verità: è lo Chiesa che intorforisce nella politica italiana, oppure è la politico italiano che sto cercando di sfruttare un punto dì vista del Papa? Non sarà che per coso qualcuno, informato in antìci¬ po della posizione vaticana, ho voluto tramo vantaggio? Io, davvero, non so risponaere». Non resta, allora, che girare l'interrogativo sull'altra spon¬ da, quella cattolica. Dove un uomo pragmatico come Clemen¬ te Mastella non nega affollo il cortocircuito Ira l'iniziativa po¬ polo e le convenienze della politica. Ma lo considera una monna dol cielo: «Il Popò», spiego, «ci sta dando una mano ad affrontare una situazione nelle carceri che definirei esila¬ rante se non fosso drammatica. E lo sto facendo in modo sobrio, rispottoso, generoso. E' un'in- torferenza? Neanche per sogno, io sono lolalmento anti-ceronel- tiono. Lui è il vescovo di Koma, il Primato d'Italia, ci manche¬ rebbe che non potesse esprimer¬ si sui mali di questo Paese».In fondo, argomenta il popolare Gerardo Bianco, Giovanni Pao¬ lo lì non e nemmeno entrato nel mèrito della questione: «Mica chiede di liberare 15 mila dete¬ nuti, di rimetterò i criminali in libertà: queste sono caricature. Ha solo invitato a tenere in conto il valore della clemenza. che si può interpretare come invito al ravvedimento. L'ha scritto Rusconi sul vostro gior¬ nale: il Papa si rifa in questo modo alla più alta tradizione giuridica del pensiero occiden¬ tale». In ogni caso, mette le mani avanti Gerardo Bianco, quello che chiede il Papa richie¬ de poi una valutazione pruden¬ te da porte dei politici. Concor¬ da Pierferdìnando Cosini: «An¬ che sugli euromissili, o sui bom¬ bardamenti in Serbia, il Papa intervenne in modo aperto. Ma io sono tra quei cattolici demo¬ cratici che, pur tenendo le sue parole in altissimo conto, si regolarono diversomenlo. Per¬ ciò non accetto prodiche dagli intellettuali laicisti». ^w ' wM IIiPSiShHPBSbBB jfc'' ,Vs,,*^,v^«-^iMMaaMB :iX;- n^m&tilllKllfA sr \rim--.l- :^S&lffi&S&\ ""tH ■ • ' ^^m^^^mt wS jA Guldo Ceronetti. nell'edltoriale dl ienconsiderava I'invito del Papa a ungestodi clemenza per i detenuti, come un'ingerenza nelle question! delloStato

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