DEL PIERO DISTRUTTO

DEL PIERO DISTRUTTO DEL PIERO DISTRUTTO «Abbiamo perso per colpa mia» la resa Roberto Condlo inviato a BRUXELLES «Sono un uomo distrutto». Ales¬ sandro Del Piero non aspetta nemmeno che parta la prima domanda dei giornalisti. E' uno straccio, con un filo di voce prova a raccontare il vuoto che sente dentro. «Ho avuto sul piede i due palloni che avrebbe¬ ro potuto chiudere la partila, darci l'Europeo. Non ho alibi: almeno uno dovevo metterlo dentro. Abbiamo perso per col¬ pa mìa. Punto e basta». Dopo lo scudetto sfumato a Perugia all'ultimo respiro, ecco poco più di un mese dopo un'altra mazzata. Duro da as¬ sorbire. «Sono delusioni tre¬ mende, diffìcili da paragonare. Ma in questo momento non penso aysolutamuntu alla Juve. In testa, nel cuore, in pancia ho soltahtc lo NazicnaJe, questa finale incredibile, to so/che tucBTYiifiéi comiwltì1HiBS!8telu- si, ò normale. M«Mft; .kJtìKfcio am Del Piero ha pianto, sconsolato, alla fine, in mezzo al campo. Lo hanno consolato i compagni, è arrivato perfino Zinedine Ziga¬ ne, l'amico-rivale. ( «Stavamo toccando U cielo con un dito. Ma anche questa volta al momento buono siamo scivolati». Per strappargli un timido sorriso bisogna parlare di Olanda, di quella semifinale altrettanto rocambolesca, del¬ l'ultimo ricordo felice del suo Europeo a tinta grìgia. Non è che contro ia Francia avete pagato tutta la fortuna avuta contro gli arancioni? «Già, può essere. Può far como¬ do pensarla così. Tutto andreb¬ be in pari. Ma in finale noi comunque c'eravamo arrivati e fino a trenta secondi dalla fine la stavamo pure vincendo. No, non riesco proprio a mettere sullo bilancia il ruolo dello sorte. Questi schiaffi, comun¬ que, hanno un peso specìfico tutto diverso». Alex se ne va con la maglia dì Mìcoud, corso a fine partita per scambiarla con uno dei suoi idoli. Se ne va ringraziando il compagno Zìdane, il primo a farg ì coraggio dopo il golden gol di Trézéguet. «Purtroppo siamo sempre noi a essere consolati...». Del Piero se ne va, ma prima rivede quei due errori chf? lo hanno massacralo: «Più grave il secorir/ do del primo. Ho Vteto Bi uscire male, pensavo di pot bruciare, invece mi ha e n l'angolo più di quanto pens; Ho sperato fino all'ultimo che i miei sbagli non fossero decisi¬ vi, ma dopo il gol di "vViitorti ci siamo ammosciati». ' . y; Francesco Totti, invece, toon ha errori da rimproverarsi., Ma sembra lo stesso un cane basto¬ nato. In campo ci hanno prova¬ to in tanti a consolarlo. Non c'è slato verso. Piangeva, si na¬ scondeva il volto con la ihajglia. Era stato campione d'Europa fino al 93 e'30", sentiva questa vittoria, la prima veramente importante della carriara. tutta sua. Il trionfo della maturità, un torneo da protagondqta, i gol a Belgio e Romania, lo sploiuli do secondo tempo io finale. Fino a 30" dallo fine del recupe¬ ro. Poi, sull'ultima azione di rimessa azzurra, stremalo, non ce l'ha fatta a rientrare cammi¬ nando dal fuorigioco. La Francia è ripartila, Wil¬ tord ha pareggiato, Trézéguet ha infilato il golden gol. E il Pupone giollorosso nemmeno questa volta è riuscito a vince¬ re. E si è mecso a piangere - pure luì - dalla rabbia, dalla disperazione. «Dite che questo è stalo comunque il mio Euro¬ peo? Sai che soddisfazione! Que¬ sta è una delusione impossibile da mandare giù. Alle mie buone prove, al mio primo Europeo da protagonista ci penserò magari 'più avanti. Adesso non ne ho roprio la forza. Eravamo lì, a passò dilla gloria è ce né diamo di nuovo a mani vuo- ». Gli dicono: «Parlavano di alia catenacciana e invece ave¬ te fatto una partila sostanzio¬ sa, brillante». y Risponde abbassando gli oc- chi: «Gìè^ Eppure abbiamo per¬ so. Sapete che vi dico: preferi¬ sco mille volle giocarci male ma vincere». Poi chissà dove trova la forza per un ultimo scatto di rabbia; «Con i francesi ci rive¬ dremo. Ho ancora tante parlile da giocare in Nazionale. Ma ci vorrà davvero una grande gioia per cancellare questa serata da incubo». Francesco Toldo ò talmente in trance da parlare di un tocco sul gol di Wiltord che l'avrebbe ingannato. Gli diciamo che in tv nessuno l'ha visto e luì ribadisce: «Eppure qualcuno l'ha deviato». Poi il grande rimpianto si fa strada: «Abbiamo dato e fallo il massimo. Ai miei compagni ho un solo appunto da fare: alla fine dei tempi regolamentari mancava cosi poco per non aver provalo a tener palla con più convinzione fino all'ulti¬ mo». E' dura accettare la real¬ tà: sembra solo un incubo. Alessandro Del Piero, distrutto, piange In mezzo al campo e viene consolato da Zinedine Zidane, il suo amico-rivale

Persone citate: Alessandro Del Piero, Del Piero, Francesco Toldo, Francesco Totti, Wiltord, Zinedine Zidane

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Europa, Francia, Olanda, Perugia, Romania