Ultima sfida: la diretta al Tg1 di Maria Laura RodotàFabrizio Del Noce

Ultima sfida: la diretta al Tg1 DIETRO LE QUINTE ASPETTANDO CHE SI ACCENDANO I RIFLETTORI Ultima sfida: la diretta al Tg1 E la festa comincia fra canti e musiche sacre reportage Maria Laura Rodotà IN un clima sereno, nella cornice dei giardini della Filarmonica di Roma, è sta¬ ta inaugurata... Le premesse sembrano estremamente con¬ fortanti». Omettendo l'oggetto dell'inaugurazione, includen¬ do lo speaker impeccabile e il notiziario per cui parla, il Tgl. potrebbe essere un taglio dì nastro in stile cinegiornale della Prima Repubblica del tempo che fu. Tutto sbagliato. E' la serata d'avvio della molto attaccata, bollata come blasfema nell'an¬ no del Giubileo, perfino agita¬ ta come minaccia all'ordine pubblico settimana del World Gay Pride a Roma. In un bel giardino dove in genere si tengono concerti e rassegne teatrali, con un'atlrice-beliez- za dì fama e forme nazionalpo¬ polari che gli organizzatori chiamano educatamente «la signora Cucinotta» che taglia il nastro con grazia affiancata da Vladimir Luxuria, creativo in abito lungo arcobaleno, e dalla presidente del circolo Mario Mieli Imma Battaglia in giacca e pantaloni stile Quen- tin Tarantino. Ma lo spettacolo non è pulp, proprio per niente. A sorpresa è stato chiesto dal più istituzio¬ nale dei tiggi pubblici, quello sull'Uno alle Venti. «E' vero, abbiamo anticipato di un'ora l'inaugurazione, ci ha chiama¬ to il direttore Gad Lemer per poter fare la diretta», racconta Carlo Sacca, vicepresidente del Mario Mieli. Nessun problema, anzi. Tra banchi di t-shirts e gadgets, ragazzi e ragazze già in ma¬ glietta Gay Pride e coppie più anziane che come tutti i signo¬ ri in età si lamentano «Iella scarsa considerazione dei più giovani («Non sanno che noi siamo 5* "ti i capostipiti di questa lotta») si aggira attivis¬ simo Fabrizio Del Noce, già deputato di Forza Italia poi inviato a New York, che terrà il collegamento. E si aggira Ballagliu, emozionata ma bel¬ la sicura: «Sabato 8 luglio vedrete 200 mila persone feli¬ ci e fiere marciare con dignità. Vedrete anche caroselli, gente in maschera, vedrete ballare, vedrete gioia». E il Colosseo, simbolo dì martirio, paganesimo e oggi dì lotta alla pena di morte, dove la Questura ha negalo il pas¬ saggio? «Ci vogliamo passare, fino all'ultimo siamo disposti a ragionare, e sereni». L'aria è afosa ma in effetti serena, nonostante l'ambaradan di ca- meramen, fotografi e giornali¬ sti multilingue che spingono da tutte le parti. Scarso colore che eccita i media (oltre a Luxuria, l'unico vestito da donna è un certo Edoardo, che sembra la cugina ganza di Agatha Christic m lunghi guan¬ ti neri, occhiali da gatta e parrucca viola), un po' di sod¬ disfazione per gli umori nazio¬ nali: «A parte qualche gruppo di neonazi e di bigotti, abbia¬ mo sentito una grandissima solidarietà dell'opinione pub¬ blica. In molti si sono schiera¬ ti per difendere la libertà; e la laicità dello Stato», dice Fran¬ co Grillini, storico leader del¬ l'Arcigay. Intanto, arrivano un po' di stranieri: «Ne verranno tanti, specie dal Nord Europa e dal¬ l'America. Mi hanno appena detto che sono partiti anche 400 belgi», racconta Sacca. «Abbiamo migliaia di contatti sul sito World Gay Pride, vo¬ gliono informazioni su che lare, dove alloggiare. Siamo collegali a dei tour operator. Che lavorano anche col Giubi¬ leo, certo». E rischiano, questa settimana, dì far più soldi col turismo gay che coi pellegrini. Ma c'è poco tempo per par¬ lare, il tiggi che fu di Bomabci chiede la direna. E si presenta il trio Luxuria-Cucinotta-Bat- taglia, in assetto da cerimo¬ nia, in stile Almodóvar. Maria Grazia Cucinotta in lungo e top di lamé taglia il nastro fra gli applausi. «Ma ti rendi con¬ to che ha voluto la diretta il Tgl?», dice Andrea del servì¬ zio d'ordine al collega Davide. Davide, stazza da pivot, si produce in un doveroso «Od¬ dio, che emozione». Il discorso inaugurale è breve. Grida Lu¬ xuria: «Siamo testardi e ce l'abbiamo fallai». Riapplausi e aggressione giornalistica. Un americano chiede se sia il momento giu¬ sto per fare una cosa del genero a Roma. «Every lime ìs the tight lime», ogni momento è quello giusto, taglia corto Cudnotta. A tre metri. Del Noce parla al cellulare: «Sì, Gad, è iniziata bene la nostra collaborazione, tu che dici? Si, è stato fatto tutto con molto equilibrio, mi sembra. Sì, ce l'ho vicino... Imma ti vuol salutare Gad». Passa a Battaglia: «Ciao Gad... Grazie... anche a to... Grazie... Sì. grazie... ancora grazie, ciao». Poi comincia il concerto. «Maddalena alla Cro¬ ce» (Frescoboldi), «Pianto del¬ la Madonna» e «Salve Regina» (Monteverdil, «Cantabo Domi¬ no» (Grandi! e altra musica sacra. La colonna sonora era stala scelta in anticipo. Ma per celebrare il piccolo miraco¬ lo italiano- mediaiico delia pri¬ ma serata di Gay Prìde a Roma, a pensarci, è stata un'idea azzeccata. L'attrice accanto a Imma Battaglia e Vladimir Luxuria E a sorpresa in video appare Del Noce Fabrizio Del Noce

Luoghi citati: America, New York, Nord Europa, Roma