Il Monte Bianco? Un santuario di Enrico Martinet
Il Monte Bianco? Un santuario Il Monte Bianco? Un santuario Il cardinale Tonini: «E*stato "scritto"con il cuore di chi è salito». Lo scienziato Ballu: «Un fenomeno straordinario, attira tutti». reportage Enrico Martinet inviato a COURMAYEUR IL Monte Bianco non è sacro, ma è un santuario. Alla fine il religioso, il cardinale Ersilio Tonini, e lo scienziato, il fisico Yves Ballu, del com¬ missariato dell'ener¬ gia atomica di Greno¬ ble, si trovano in per¬ fetta sintonia. Chi in¬ terpreta l'infinita- mente grande del¬ l'anima e chi ricerca l'infinitamente picco¬ lo della natura infila¬ no strade lontane e poi incrociano il loro pensiero. Ai piedi del¬ la «cattedrale» dell'al¬ pinismo, in un «tem¬ pio della parola» qual è il Centro congressi di Courmayeur, avrebbero dovuto affrontare il tema della sacralità della monta¬ gna raggiungendo conclusioni di¬ stanti. Così non è stato. Il cardinale è partito dallo sguardo di chi guarda la monta¬ gna, dalla contemplazione, ;1 fisi¬ co, che è anche storico dell'alpini¬ smo, da un'ipotesi scientifica choccante quanto assurda: «Si può clonare il Monte Bianco»? Entrambi si sono ritrovati a par¬ lare di occhi, di uomo che ricerca secesso e-gli altri attiaverso la montagna e hanno condiviso co¬ sì l'idee del'sanwarió^ll «re delle Alpi» come contenitore di sensa¬ zioni e sentimenti, di religiosità e attività economiche, di ricerca dell'uomo e di sete di conquista, di record; di buon sensoJe di follia, infine. t - Ma nulla è sacro ai 4807 metri del Monte Bianco. Ballu: «E' sacro? No. Il Bianco non è l'Eve¬ rest delle Alpi». Tonini: «L'uomo è sacro». Lo scienziato evoca tecnica e tecnologia della clona¬ zione per spiegare l'unicità della montagna più alta d'Europa. Di¬ ce: «E' unico non per l'altitudine, come pensavano gli illuministi, non per il commercio che ha saputo far sviluppare, ma per qualcosa d'immateriale che ha. E' un santuario, un luogo dove si sono raccolte le cose più prezio¬ se, è da proteggere e da compren¬ dere. E' un teatro, un circo, commercio e sport, patrimonio irriropiazzabile. E' stato "scritto",qon il.cuore di chi è salito. Hi colorò che l'hanno so¬ gnato, di quelli che hanno parte¬ cipato alla sua conoscenza. Per questo è immateriale, quindi in¬ toccabile e impossibile da ripro¬ durre». Tonini risponde: «E' fonda¬ mentale la distinzione tra sacro e santuario. E' vero, il Bianco è un santuario, un cenno di una gran¬ dezza che è più di noi. E' un simbolo. L'uomo è sacro, lui sì. Si può clonare tutto, ma l'uomo no, è un Io. L'induismo segue il concetto del sacro, noi no. Secon¬ do gli indù il creato è il tutto e quanto esiste è un firammento del tutto, è residuo, quindi è sacro. Secondo la visione biblica Dio ha creato al di fuori di sé. niente è suo frammento. Ecco perché la montagna non è sa¬ cra». E così per il cardinale i monti diventano «il luogo dóve ti accor¬ gi del tuo intimo, dove cadono necessità e urgenze, dove ti libe¬ ri. La montagna è innocenza che si rifleuc nell'uomo, ho cono¬ sciuto molti alpinisti, uomini sen¬ sibili. Quando partiamo siamo "uno nessuno centomila", quan¬ do torniamo siamo risanati e ci accorgiamo che siamo noi la grande montagna da scalare. E' come la musica. Mi ricordo di aver assistito a un concerto di cori e man mano che il canto saliva mi accorgevo di non vede¬ re più quanto accadeva, ma am¬ miravo ciò che mi succedeva dentro». Ballu ripercorre la storia del¬ l'alpinismo proprio dalla conqui¬ sta del Monte Bianco. «E' un fenomeno straordinario, attira tutti... purtroppo, direi. Da; con¬ templativi agli sportivi, dagli av¬ venturieri agli eccentrici, fino ai folli. Sulla pia vetta si è 1 atto di tutto. La si è conquistata 'con la bici, la moto, c'è stato perfino un tentativo'con un'auto, per fortu¬ na fallito. C'è il record dell'alpini¬ sta più giovane che lo ha salito, 10 anni, del più vecchio, 90, il primato di velocità, meno di 5 ore. Sulla cima si sono fatti banchetti, concerti, celebrati ma¬ trimoni, perfinor consumati». Il fisico ricorda la «falsa idea* della conquista del Bianco, quel¬ la che spinse lo scienziato gine¬ vrino Horace Benedicte De Saus sure che pensò di raggiungerne la vetta perché la pensava la più alta. «Era folle per tutti avventu¬ rarsi lassù - racconta - ma sicco¬ me De Saussure aveva soldi tro¬ vò qualcuno che lo prese sul serio a Chamonix». Prima salita, non dello scienziato, nel 1786, poi un'«orda» di «esploratori» che si caricavano di strumenti proprio per misurare l'altitudi¬ ne. Eppure quando De Saussure raggiunss la vetta rimase turba¬ to. Ballu legge quanto scrisse allora il ginevrino: t'Ho visto di 'assù le alte cune di cui volevo conoscere l'organizzazione. Cre¬ devo di essere in un sogno". Ecco i sentimenti, non soltanto la scienza. E questa "invenaione" o "rivelazione" del Bianco Ita dato il via allo sviluppo non soltanto dell'alpinismo, ma di attività complesse, alcune commerciali». Tonini chiude con una soita di appello e con una battuta: «Basta dividerci tra laici e religio¬ si, siamo tutti insieme. C'è chi profana il Bianco, chi lo coloniz¬ za e chi la invece di esso una voce. Di fronte a questa bellezze diamo un bel voto a Dio e uno anche ai nostri azzurri che han¬ no fermato l'Olanda». A Courmayeur il prelato e il fisico discutono sull'uomo che ricerca se stesso Nella foto grande, una suggestiva immagine del Monte Bianco. sotto il cardinale Ersilio Tonini e il fisico Yves Ballu del Commissariato dell'energia atomica di Grenoble
Luoghi citati: Courmayeur, Europa, Grenoble, Olanda
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