«Un segno di clemenza in tutte le carceri» di Marco Tosatti

«Un segno di clemenza in tutte le carceri» «Un segno di clemenza in tutte le carceri» Il Papa chiede «una modesta riduzione della pena» Marco Tosatti CIHA'DEL VATICANO Un «segno di clemenza» in tutte le carceri del mondo: un gesto anche piccolo, «riduzione pur modesta» della pena. Lo chiede Giovanni Paolo nel suo messaggio per il Giubileo dei carcerati, che il Ponte¬ fice celebrerà a «Regina Coeli», il convento romano trasformato in galera, un luogo altamente simboli¬ co. Nove pagine ha scritto il ponte¬ fice, per spiegare le ragioni della sua richiesta in quest'anno giubila¬ re. Un appello planetario, e di conseguenza non ha potuto fare a meno dì tenersi sul vago, per quan¬ to riguarda i modi possibili di applica¬ re il «segno di cle¬ menza»; in Italia però è entrato con forza nel dibattito politico. Ma ha in¬ vece espresso con chiarezza le condi¬ zioni di spirito ne¬ cessarie a rispondere positivamen¬ te: «non si tratta di applicare quasi automaticamente o in modo mera¬ mente decorativo provvedimenti di clemenza che restino soltanto formali - ha scritto - cosi che poi, a Giubileo concluso, tutto tomi ad essere come prima. Si tratta inve¬ ce di varare inizìativache possano costituire una valida premessa per un autentico rinnovamento sìa della mentalità che delle istituzio¬ ni». Nel documento mancano però alcuoì ^(praenU, 1)105, sj à&enna allìmtnme dfelfe {iersdhe òhi sono in carcere: il quadro del documen¬ to presenta da un lato gli imperso¬ nali «pubblici poteri che in adempi¬ mento di una disposizione di legge privano della libertà personale un essere umano», e dall altro ì reclu¬ si. Una Dal momento che un appor¬ to notevole al testo è venuto pro¬ prio dai cappellani delle carceri .è comprensibile questa particolare visione del problema. Inoltre il documento lascia nell'ombra, se non per un accenno molto generi¬ co, l'uso della tortura e la pena di morte. Un silenzio non casuale, ma motivato da una scelta diplo¬ matica della Santa Sede. In partico¬ lare per la pena capitale: Stati li doculascia nle norme Uniti, Cina Comunista, e Arabia Saudita, per non citarne che tre - ma sono molto più numerosi - avrebbero potuto sentirsi urtati da una condanna alla loro legislazio¬ ne penale. Quindi, un'omissione voluta. Infatti la prima bozza del testo inviato a Giovanni Paolo II conteneva un richiamo esplicito alla pena di morte e alla tortura, praticata in maniera estensiva so¬ prattutto nelle carceri della Cina comunista. Perciò ci si limita a raccomandare: «Dovrebbero esse¬ re finalmente cancellate dalla legi¬ slazione degli Stati le norme con¬ trarie alla dignità e ai fondamenta¬ li diritti dell'uomo». Monsignor Giorgio Carnaio, capo dell'Ispetto¬ rato dei cappellani carcerari italia¬ ni, conferma che si è trattato di una scelta: «Anche se indiretta¬ mente, tutti i punti del pianeta carcere sono stati toccati dal docu¬ mento papale. Poiché vuole essere un messaggio di riflessione, di riconciliazione, sono stati evitati toni polemici o di condanna». Il nocciolo duro del documento è l'Appello ai Governanti, a cursi chiede serietà e onestà nelvaluta- ra iLfbnzìQnapufirtiJ (felle istituziq- nf pelili1, Fe-nello studio Vii correttivi: «Non si tratta di applica¬ re quasi automaticamente o in modo meramente decorativo prov¬ vedimenti di clemenza che restino soltanto formali - scrive il Pontefi¬ ce - cosi che poi, a Giubileo conclu¬ so, tutto torni ad essere come prima. Sì tratta invece di vrare iniziative che possano costituire una valida premessa per un auten¬ tico rinnovamento sia della menta- lità che delle istituzioni». Lo scopo è quello di aiutare i detenuti a tornare un giorno a una vita nor¬ male: «il carcere non deve essere un luogo di diseducazione, di ozio e forse anche di vìzio, ma dì redenzione». li documento di nove pagine lascia nell'ombra la condanna della pena di morte «Bisogna cancellare le norme contrarie alla dignità» H Pubblichiamo il testo integrale della lettera che il Papa ha inviato ai governanti di tutte le nazioni

Persone citate: Giorgio Carnaio, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii

Luoghi citati: Arabia Saudita, Cina, Italia