Vittorio Brancaleone è arrivato a Gerusalemme

Vittorio Brancaleone è arrivato a Gerusalemme LA MORTE Di GASSMAN Vittorio Brancaleone è arrivato a Gerusalemme Mina ha scavato il 1-» addio, ma non potrà annac¬ quare la sua voce e il suo occhio, implacabili come una brace. Nel suo nome c'è già il suo destino. Come un moderno Tifone, con il corpo alato e le pupille fiammanti, apparirà di fronte a Cerbero, che lo stava aspettando nell'Ade. Poi, con la spada della parola, lo incanterà con quella diavoleria affabula- trice che è il sortilegio della poesia. E cosi Cerbero, vinto dalla sua voce, gli consentirà di percorrere i Campi Elisi. Gli occhi taurini, il naso camuso e il corpo imponente lo renderan¬ no simile a Sileno o a Pan, che ammaliano le anime nei prati perduti e placano la guerra di lampi che si scatena nell'Ade. Chi inciamperà nella sua pre¬ senza immor¬ tale non saprà distinguere se si tratti di una delle Sirene o delle Gorgoni con lo sguardo che pietrifica lo spettatore. Nuoterà dentro l'acqua vorticosa dell'Acheron¬ te e, dopo aver percorso i sottili labirinti dell'Ade, prenderà il posto di Caronte «con occhi di bragia». L'aspetto, l'ingombro da ani¬ male mitologico con la testa importante e lo sguardo acumi¬ nato da dio pagano, Vittorio Gassman era molto di più di un semplice, seppur formidabile, mattatore. Si formava come un cerchio di rispetto quando arri¬ vava lui, un'area più luminosa nella quale si muoveva l'uomo bellissimo da giovane e miraco¬ losamente stupendo da vec¬ chio. Incuteva soggezione in tutti i presenti, come se ricono¬ scessimo la presenza di chi e naturalmente superiore. 1 chiac- cbioried smettevano, le sigaret¬ te si spegnevano e si rimaneva come in attesa di qualcosa di LIILTIMCiampi prendSordi accasciFiilylaCaprarao Ma — eccezionale che certamen¬ te poteva veri- flcarsi da un momento al¬ l'altro. Aveva la capacità di scuotere il tor¬ pore che ci as¬ sedia. Spazza¬ va via con la sua presenza tutto il vuoto su cui si è appiatti¬ to lo spettacolo italiano. Dalla sua ^ola, carnale come una prostituta e metafisica come un angelo, uscivano parole alle, impostate su una voce che si impennava e si arrotolava come in uno slalom dell'anima. Paro¬ le che ci strappavano emozioni, arrampicandosi come una fosca fiamma sulle corde del nostro cuore. Anche chi non aveva mai letto Dante, comprendeva ogni capillare della O SAIUTO e sottobraccio ato dal dolore a Cerili A PAGINA 24 poesia, se era lui a porgerci i versi del Divi¬ no Poema. Fango e luce, ugualmente mescolati in quei versi, diventavano immagi¬ ni vive, come se fosse lo stesso Alighieri a parlarci. In questo modo ci ha lasciato la grande lezione del valore assoluto della parala, inai come in questi tem¬ ili bruttata e strapazzata dal¬ l'abuso e dagli sproloqui dello ciarle televisive. Un malo oscuro aveva circon¬ dalo il suo cuore. Era diventalo Amleto, soffocalo dalla «melan- colia» dolio domande e impazien¬ te di attingere risposto dolìnili- ve. Non viveva più quello incal¬ zanti inloiTogazioni con la peri¬ zia dell'attore, ma come ricerca reale di un assoluto indicibile e silenzioso. L'abbiamo sentilo ar¬ rovellarsi sull'ansia del vivere e sull'oscurità del morire, anche quando recitava le preghiere scritte dal Papa. Forse, come lo sgangherato Brancaleone, ora è arrivato a Gerusalemme. LIILTIMO SAIUTO Ciampi prende sottobraccio Sordi accasciato dal dolore FiilylaCaprarao Maria Cerili A PAGINA 24

Persone citate: Caronte, Ciampi, Gorgoni, La Morte, Maria Cerili, Sileno, Vittorio Brancaleone, Vittorio Gassman

Luoghi citati: Brancaleone, Gerusalemme