UN OCCHIO CURIOSO SU PARIGI

UN OCCHIO CURIOSO SU PARIGI UN OCCHIO CURIOSO SU PARIGI Nelle fotografie di Robert Doisneau una lezione di giornalismo vivo DOPO Sebastiao Salgado, Ray�mond Depardon, Marc Riboud e Henri Cartier-Bresson, la col�lana (Per la libertà di stampa» delle Edizioni Groppo Abele d presenta le bellissime fotogpfie di un'altra fir�ma: (Robert Doisneau» (pp. 94, L, 22 mila). L'antologia di istantanee, rigorosa�mente in un fascinoso bianco e nero (oggi sempre più raro e prezioso) d restituisce una Parigi anonima e cu�riosa, inusuale e famosa, meraviglio�samente viva e lontana ornai decenni (la scelta si muove tra il 1944 e il 1977). Ma soprattutto Robert Doisneau d insegna meglio, d ricorda il grande valore del giornalismo (scritto o fotografico non importa), del croni�sta che sa osservare e testimoniare. E nell'obiettivo di Doisneau non manca mai la presenza di uomini e donne: siano essi famosi come Fabio Picasso o Saul Steinberg, scolari, suonatori di strada, partigiani in posa, l'allegria di un gruppo di ventenni, acrobati, co�mari. Persone e anche simboli di situazioni, sentimenti. Una lezione che giustamente l'or�ganizzazione intemazionale (Reporters sans frontières* continua a voler diffondere insieme al messaggio che oion c'è libertà senza libertà di stam�pa». E insieme sorveglia, denuncia ogni caso di violenza, persecuzione ai giornalisti nel mondo. Tocca pd ai giornalisti (liberi» conservarsi tali, resi.'endo alle «arene» politiche, ai conformismi pubblicitari. Raccontan�do la gente alla gente come le ùnmagini di Doisneau. Ia.r.1 Doisneau: «Latteper il leone» e «Hispettosi omaggi, J952

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