IL GRANDI TORINO

IL GRANDI TORINO IL GRANDI TORINO «Quando (granata vennero a Casale ero un ragazzino di dodici anni... » IL giorno che il Grande Tori�no venne a Casale Monferra�to, io ero un ragazzino di dodici anni racconta Giorgio Menighetti originario di Casa�le Monferrato ma a Cuorgnè da tanti anni Era il 19 marzo del 1947, giorno di San Giusep�pe, che a Casale significava: grande fiera di primavera. Fu quello un anno disastro�so per il Casale Football Club che, ultimo nella classifica del girone A della serie B, era ormai condannato alla retro�cessione in serie C. Eppure soltanto l'anno precedente, nel campionato 1945-46 di serie B-C (misto), primo del dopoguerra, vinto dall'Ales�sandria (che venne cos�pro�mossa in serie A), la squadra nerostellata s'era piazzata fra le prime, meritandosi la per�manenza in serie B, pur prove�nendo dalla serie C. Ma di quella compagine, che ebbe l'onore di figurare su «T^tosport» in una caricatu�ra di Carlin Bergoglio, e nella quale primeggiava il terzino Leandro Remondini, l'anno successivo, nel campionato 1946-47. appunto, rimaneva�no soltanto i casalesi purosan�gue Rustico (portiere) ed Asia�no (mediano destro). Tutti gli altri atleti, norma�lizzatasi alquanto la situazio�ne post-bellica, avevano la�sciato Casale per squadre di maggior levatura (e possibilità finanziarie). Remondini venne ceduto al Modena, dal quale passò poi alla Lazio e, per finire, in nazionale A. Cosi rimaneggia�to, con nove esordienti su undici giocatori, il Casale si ritrovò ben presto ed irrime�diabilmente in fondo alla clas�sifica. Fra questi esordienti c'era un giovane terzino provenien�te dal Genista: Piero Operto che, due anni dopo, avrebbe vestito la maglia granata, per ■undici partite, e condiviso la tragica sorte del Grande Tori�no. A Casale il Torino si presen�tò al gran completo (mancava Ossola, giocava Ferraris II) e. come da copione, Gabetto en�trò in campo quando le squa�dre erano già schierate e la palla al centro. Di quella partìta ricordo l'irruenza di Ballarin, la classe di Maroso, l'ele�ganza di Ferraris II e la onni�presenza di Valentino Mazzo�la, che spaziava per il campo maestoso come un cavaliere antico. Il primo tempo si chiu�se a reti inviolate: zero a zero. Bontà loro, naturalmente. Durante l'intervallo, fra gli spettatori del «Natal Palli» appollaiati sulla tribunette di legno dei «popolari» o seduti sulle panche della tribuna d'onore (pure di legno) dimez�zata da un incendio scoppiato chissà quanti anni prima, pre�se a serpeggiare un senso di stupore, di incredulità che si trasformò in un contenuto en�tusiasmo, da veri piemontesi d'antan, quando, subito all'ini�zio della ripresa, quasi di soppiatto, ci scappò il goal. Del Casale Fbc, incredibilmen�te! Non l'avessero mai fatto! Rimessa la palla al centro, anche senza i tradizionali squilli di tromba, la sfera, in un amen, fin�alle spalle del portiere casalese. Non ricordo quanti altri goal sub�il pur bravo Rustico, prima che i granata, dopo essere stati punti sul vivo, ritornassero a fare accademia e la partita finisse tra gli applausi del pubblico e le cavalleresche strette di mano tra i giocatori. Il Casale restitu�la visita al «Filadelfia» tre anni dopo, os�sia il 3 maggio del 1950. Proprio in quel giorno, nella tribuna d'onore venne scoper�ta una lapide a ricordo del Grande Torino, scomparso l'anno prima. I nerostellati erano stati convocati a Torino per una partita d'allenamento con la nazionale B. Sulla strada del ritorno, il pullman dei casalesi, giocatori e seguito (c'ero anch'io), fu sorpreso da un violento temporale. «Piove proprio come un anno fa!» mormorò qualcuno. Formazione del Grande Torino

Persone citate: Carlin Bergoglio, Del Casale Fbc, Gabetto, Giorgio Menighetti, Grande Tori, Leandro Remondini, Maroso, Piero Operto, Remondini, Valentino Mazzo