Scontro in arrivo sui nuovi contratti

Scontro in arrivo sui nuovi contratti Scontro in arrivo sui nuovi contratti D'Amato: «Non vediamo lo spazio per i rinnovi» Ugo Bortone MILANO fC'ò poco da contrattare. Gli aumenti di produttività se li prende il mercato, minuto dopo minuto. Noi non abbiamo più elementi di disponibilità su cui contrattare». Il presidente della Confindustria, Antonio D'Ama�to, interviene cosi all'assem�blea di Federmeccanica a propo�sito della prossima tornata di rinnovi contrattuali. Poi, a fine lavori, D'Amato spiega la posi�zione degli industriali. «Confer�mo dice -. Senza interventi sui vincoli strutturali che frenano la nostra economia, abbiamo ben poco da contrattare. La verità è che l'indisponibilità a rivedere il enneo fiscale e contri�butivo che pesa sul costo del lavoro ha ridotto i margini con�trattuali». Prima di affrontare il tavolo delle trattative contrat�tuali, è la tesi di D'Amato, meglio lanciare segnali di buo�na volontà sul fronte delie rifor�me a partire dal Dpef. «E se ci fosse un dividendo fiscale aggiunge questo va investito per un recupero della competiti�vità del Paese». Ma i contratti. Davvero non c'è disponibilità a trattare? «Tra qualche mese avremo l'oc�casione risponde Andrea Pininfarina, presidente di Federmec�canica per misurare a livello nazionale la disponibilità ad un sistema di rapporti non conflit�tuale e rispettoso delle regole». I messaggi che arrivano, soprat�tutto sul fronte del recupero integrale dell'inflazione, non so�no confortanti. «Ma precisa Pininfarina da questo a dire che non si negozia ce ne cor�re...». La trattativa, però, non s'annuncia facile: gli accordi, precisa Pininfarina, non preve�dono il recupero dell'inflazione importata come vorrebbe una parte del sindacato». «Il rinno�vo della parte economica del contratto nazionale dice dal palco il presidente di Federmec�canica costituirà la cartina di tornasole per capire con quale controparte siamo chiamati a confrontarci». E non è escluso, ammonisce Pininfarina. che in caso di una situazione di stallo, «si vada avanti senza incertez�ze con chi è disponibile a misu�rarsi sui problemi concreti». Prima, però, l'industria do�vrà prender atto delle scelte del governo. «Le cose da faro sottolinea D'Amato sono note e tantissime. Le risorse a dispo�sizione, invece, non si conosco�no ancora». «Ci auguriamo incalza il presidente della Con�findustria che il lesto del Dpef contenga qualche indicazione in più rispetto a quanto ci è già stato presentato». Basta con le polemiche, insomma, in attesa di informazioni più precise. «Per ora è il commento mancano interventi forti. E' una manovra senza manovra. i Ma ci saremmo aspettati qual-' che passo verso una riforma necessaria per rendere più com�petitivo il Paese». «Le imprese chiude D'Amato non chiedono né favor�né sconti, ma una strada chiara nella riduzione di quegli oneri che limitano la competitività». E Pininfarina riprende la ricetta di Fazio: la riduzione dell'incidenza fiscale di un punto all'anno per 4-5 anni. «E' una strada da seguire per il recupero di competitività sottolinea meglio di strumen�ti fiscali e complicali». Il p«4id«ne di Confindustria. D'Amato

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