Cade il velo delle superstizioni e la «Signora» ritrova se stessa di Igor Man

Cade il velo delle superstizioni e la «Signora» ritrova se stessa DAL SANTINO ALLA SANTITÀ LA «SVOLTA» DELLA CHIESA Cade il velo delle superstizioni e la «Signora» ritrova se stessa retroscena Igor Man A Chiesa di Roma è definitiii vamente entrata nel postmoIderno. Tornando ali antico e qui per «antico» si intende la cultura del sacro. Da ieri le ulti�me fuliggini della devozione su�perstiziosa più non offuscano l'immagine di Maria. La Madon�na di Fatima, la «Signora», viene restituita alla sua immacolata identità. Dal santino alla santità. Questo, osiamo pensare, sia il senso schietto della cerimonia (sobria nel suo pulito stupore) sul terzo segreto di Fatima. Nella sala stampa vaticana la consape�volezza dell'evento ha scatenato una tensione altissima. L'elegan�za dell'hidalgo Joatpin Navarro Valla è rituale, ma U suo sorriso zoppica. E non riescono, i giorna�listi, a trattenere un moto di sorpresa quando compaiono il cardinale Joseph Ratzinger, pre�fetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e l'arcivesco�vo Tarcisio Bertone, segretario della Congregazione: indossano entrambi una tonaca nera «da sacerdote semplice». Spesso persi�no compiaciuta della potenza in�sita in certe colorate, solennissime paratelevisive liturgie, la Chiesa di Roma s'è spogliata d'ogni gallone come a far peniten�za, dovendo parlare della «Signo�ra». Ui cronaca di codesta davvero storica cerimonia tocca al nostro Marco Tosatti. A me spetterebbe il compito di ragionarci su: da uomo dalla strada, come usa dire, da laico non laicista, per usare la felice definizione formulata dal Governatore Fazio. Giustappun�to mi ha colpito la voluta e funzionale modestia della veste talare del cardinale e del monsi�gnore, ma la sorpresa è stata il nngiMiggio dei due alti prelati. Sciolto, semanticamente felice, chiarissimo e soprattutto diretto. Insomma, niente affatto curiale�sco. Certamente non sarà facile per i bravi parroci che dovranno parlare ai propri fedeli adeguarsi a un simile linguaggio, oltre tutto per spiegare, non tanto per dire, per spiegare, appunto, che fatta salva la purezza della visione dei tre pastorelli di Fatima, la visio�ne non è dogma. E' una soave «visione privata»: è una grazia donata soltanto a loro, per altro protagonisti di eventi cho oramai appartengono al passato. Il terzo segreto di Fatima, dice con il suo realistico sorriso Ratzinger, ave�va eccitato la fantasia di credenti e non credenti e invece «chi s'aspettava rivelazioni apocalitti�che sulla fine del mondo o sul futuro corso della Storia, dove rimaner deluso». Fuori da una sorta di immaginazione colletti�va mutuata (inconsciamente) dal neomedievalismo di Monsignor Lefebvre, rimane concretamente «l'esortazione alla preghiera co�me via per la salvezza delle ani�me e nello stesso senso il richia�mo alla penitenza». Ma se (fuella arrivata ai tre pastorelli di Fatima fu una visio�ne, meglio una «rivelazione priva�ta», come specifica Ratzinger, qual è quella pubblica? Cos'è? Risposta: «Il termine 'rivelazione pubblica* designa l'azione di Dio destinata all'uma�nità intera, che ha trovato la sua espressione Interaria nella Bib�bia». Il fatto è che con l'ebreo Gesù e il Messia Cristo e la testimonianza custodita nel Nuo�vo Testamento, l'unica e sola rivelazione di Dio destinata a tutti i popoli della Terra si è conclusa. Certo la Chiesa è vinco�lata all'evento irripetibile, e alla parola dalla Bibbia che garanti�sce e interpreta questo evento unico nella storia sacra; ma atten�zione, dice Ratzinger, dò non significa tuttavia «aie la Chiesa, ora, potrebbe guardare al passato soltanto e sarebbe coti condan�nata a una sterile ripetizione». Il passalo lo ha sigillato la Storia; la Storia per altro non abbandona il presente ed è dunque adesso che chi crede deve sforzarsi di servire la verità rivelata, fuori da un miracolismo che sconfina nella superstizione, stando attento a non equivocare sui simboli. Di più: la Bibbia è un libro di profe�zie ma i profeti non prevedono il futuro. Guai a scambiarli per Noslradnmus. Essi parlano del presente in cui vivono, irto eh fatti tremendi, raccontano dalle origini al momenlo vissuto. Se. poi. la profezia biblica (lo)X) il lungo viaggio attraverso il passa�lo approda al presente e sembra lecito collocarla in questo nostro tempo boreale, significa che conseiviamo il senso della Storia. Per tanto, ribadisce lucidamente Ratzinger, «la profezia in senso biblico non significa predire il futuro bens�spiegare la volontà di Dio per il presente, e quindi indicare anche la retta via verso il futuro». Per comprendere l'apparente «declassamento» di Fatima, oc�corre seguire ancora Ratzinger. L'antropologia teologica dislin�gue tre forme di percezione o «visione»: la visione con i sensi la percezione interiore la visio�ne spirituale «E' chiaro die nelle visioni di Lourdes, Fatima, ecce�tera non si Iralta della nonnaie percezione esterna dei sensi. Cosi pure è evidente che non si Iralta di una "visione* intellettuale sen�za immagini, come essa si trova negli alti gradi della mistica. Quindi si tratta della categoria di mezzo, la percezione interiore, che certamente ha per il veggen�te una forza di presenza cho per lui equivale alla manifestazione estema sensibile. Vedere interior�mente non significa che si tratta di fantasia, o solo di un'espressio�ne dell'immaginazione soggetti�va. Piuttosto significa che T'ani�ma viene sfiorala dal tocco di qualcosa di reale». Ergo: la «Si�gnora» potrebbe anche non esse�re apparsa ai tre portoghesi. 11 vecchio cronista osa immagi�nare quanto tutta codesta «opera�zione di verità» sia stata dolorosa per Giovanni Paolo II, lui, marioiogo quant'altri mai, lui cho per�duta da fandullo la mamma ha dirottato tutto il suo amore di figlio sulla Madonna. Ma Wojtyla è un profeta postmoderno: come tale sa di seminare nel presente. Un presente da raccomandare proprio alla Madonna. Ma per�ché affidare a Ratzinger una ope�razione tanto ardua? Semplice: il cardinale bavarese è anch egli un marìologo. Per Ratzinger Maria non è solo «pienamente madre» ma altres�«garante della verità integra per averne fatta l'espe�rienza più perfetta» (cfr. J. Rat�zinger: «Alla scuola della verità». Tanto, tantissimo tempo fa, io con altri sei compagni paitiginni ristammo dubitasi alla biforcazio�ne d'un sentiero. «Si va a destra», disse Marco e in quel preciso momento io «vidi» mia madre Vestita del suo obito da sposa con cui la seppellirono, bianca in volto come un'ostia: «No. Goriunza, la strada sicura è (piell'altra». disse. Come impazzito, sull'orlo dell'isteria, gridando convinsi i mei compagni a seguirmi. E fu la nostra salvezza. Ho sempre pen�sato che trovandomi come in trance, in quel momento io abbia credulo di vedere mia madre (prima di avvisarmi si segnò tre volte, la mia mammuccia russa). Ora so, grazie al Papa, grazio a Ratzinger che. la mia, fu una «visiono privata», della «catego�ria di mezzo». Questa grazia mi colma di felicità: «Penitenza, penitenza, penitenza»: disse forte l'Angelo di Fatima. Il vecchio cronista vedrà di ubbidire nel (poco) tem�po che gli resta du vivere. Compaiono Ratzinger e l'arcivescovo Bertone indossano una tonaca «da sacerdote semplice» Colpisce la modestia della veste talare di cardinale e monsignore Ma la sorpresa è stata il loro linguaggio, nienl'affatto curialesco Adesso chi crede deve sforzarsi di servire la verità rivelata, senza miracolismi Di più: la Bibbia è un libro di profezie mai profeti non prevedono il futuro Guai a scambiarli per Nostradamus. Parlano del loro presente, dalle origini al momento vissuto