In Adriatico, sulla scia dell'alga «Un'edera che avvince la pesca» di Pierangelo Sapegno

In Adriatico, sulla scia dell'alga «Un'edera che avvince la pesca» In Adriatico, sulla scia dell'alga «Un'edera che avvince la pesca» reportage Pierangelo Sapegno Inviato a TRIESTE IL baffosl accarezza la pancia. Arrota le erre: «La barca perrhé vi serve?». 1-e mudllagini. Il l'olografo sistema i borsoni sul�la fianca. «Ah Non e cho ci fa piaceri;». Sotto coperta, all'ombra movono Q rovere. L'ultimo ad arrivare è il Nero, vongolaio sen�za lavoro. Gaetano Sorge, il co�mandante i; già pronto, i-i foto di un tonno roano da duecentpeini limila chili, il muso trancialo e alla morte. Quello che sorride è Werner Quovedo, il baffo. «Voi ci sputtanate»! dice. Altre foto alle pareli, albacorc, lampniglu;, una verdesca. Altri sorrisi. Oggi ò un'altra cosa, questo è un viaggio nel misteri di un mare che ogni tanto sembra morira, l^a macchi�na non basta per una foto, ci sono i nostri occhi: una rete lunghissi�ma, sfilacciata sotto il livello del�l'acqua. Sembra un'edera infinita che soffoca l'Adriatico. Dal�l'Abruzzo, alle Marche, a Chioggia. l'ero, abbiamo anelli; visto i delfini sgroppare fra le alghe. Ci dispiace, è stato un attimo solo: sono spariti. Erano due. Adesso il peschereccio, «Pal�ma», diciotto metri, si adatta a portare In giro �turisti. Non c'è più pesca, Una turista, lori, ha fatto il bagno nello alghe: una peluria leggerissima sul corpo, chi; non sembra andar più via e tanto prurito. Tri; docci;: nienti;. POTÒ, stavolta non è come |'89, diciamo noi, non è colpa dei giornalisti, questa volta sono sta�ti i pescatori a protestare per le mucillagini. La Palma ha un ru�more dolce, come il rotolare di una palla. Si parte. Werner punta il dito, a prua. Appena fuori dal porto: prima macchia. Si comin�cia bene. Il sole sul mare, il vento che spettina i capelli. Il fotografo scatta. E' un bel giomo per anda�re sul mare. Attomo, non c'è niente. Le alghe sono come una neve sparsa sull'acqua, questo frastag io d�macchie e d�foglie. Non e è un motoscafo, non c'è un pattino all'orizzonte. «E pesche�recci non he troverete» dice Wer�ner. Tulli a casa. Con le canne non si può, «perché il filo viene impappalo». Con le reti nemme�no: «non riescono a finire il turno di traina per avere il sacco pieno. I fori sono otturati dalle mudllagi�ni e la reto diventa troppo pesan�te». Il pesce muore: e alghe lo soffocano. «L'altro giorno in sei ore di pesca sportiva, niente, noanche uno sgombro». Si viaggia da San Benedetto del Tronto. Alla partenza, l'afa offusca i colori, la l'alma boccheggia sul molo, e c'ò questo sole cho si scioglie. Arrivo a Trieste, domenica, freddo da lupi, IO' sbattuti dal vento, il golfo che fuma di ondo, un cielo di spruzzi e la Bora a cento chilometri. Lo mucillagini qui non le vedi più. Ma questo ora solo un viaggio noi mislori di un maro piccolo, cos�unico e cos�incrodibilo. Le alghe, bisogna sem�pre salvarle. Solo all'inizio copro�no t'acqua corno la pelle d�un leopardo per lunghi tratti: l'han�no chiamala «novo marina». A Campofìlone, a tro miglia dalla costa d�San Benedetto, in duo punti, alla foco Aao e Tenna, due miglia sottocosta. A setto miglia i duo dolfini. L'alga è sparsa, legge�ra, la corrente l'ha frastagliata. I^i barca bisogna lasciarla scarrocciaro por le foto. So fa freddo, la mucillagine sparisco dice Wer�ner. Ha ragione. A Trieste dove il caldo è svanito di colpo adesso non c'ò quasi più. Si va a Nord: sempre novo marina. l'orto Reca�nali, macchio, in due direzioni, allo foci dei fiumi l'otenza e Cliìonti. A Numana dicono di averle visto. Noi no. Mollo tracce, tra Ancona o Pesaro. Al largo al porto di Ancona, o sulla costa in direzio�no Nord, verso Falconara. Poi, altre chiazze al largo d�Pesaro, a setto-olio miglia dalla riva, e in misura maggiore a duemilncinquecento moiri al largo di Fossosoioro, verso l'ano, e alla foce dol fiumo Foglia. Due giorni fa, inve�ce avevano segnalato mucillagino in lutto il tratto costiero, fra Ancona e Pesaro, fino a un centi�naio d�moiri dalla riva: «estese chiazze e lunghe linee mucillagi�noso», recitava il documento dell'Arpam d�Ancona, l'agenzia regìonalepor la protezione ambien�tale dello Marche. Ma oggi, la temperatura è cambiala. Non c'ò più il sole di San Honodelto. Nuvo�laglie o tomporali, tra le 5 del pomeriggio o le G, e anche dopo. Tulli sottocoperta. Alla fine, il maro ha un colore arrabbiato, ma sembra senza alghe. Anche a Rimini ii cosi. Non abbiamo visto niente. Le correnti le spingono al largo: soffocano i pesci e i pescato�ri Non fanno niente ai turisti. L'Arpam spiega cho «il fenomeno non ò dovuto ad inquinamento, ma ò legato a cicli metabolici e/o riproduttori delle Diatomee, che non sono ben conosciuti, ma che sono collegati alle condizioni me�teo-marine e in particolare olle alto temperature dell'acqua cir�ca 25 grad�-, e agli apporti di acqua dolce cho possono provoca�re stratificazioni e variazioni di salinità che influenzano il ciclo di vita d�microorganismi». Sembra più colpa dell'effetto serra, detto cosi. Nessuna paura per i turisti: «Uopo lo analisi, l'acqua si presen�ta con tutti �parametri chimici e batteriologici conformi per la bal�neazione». Niente sombra uguale a 11 anni fa, quando Paolo Micco�li proso un elicottero da Rimini con il suo cannone in spalla e puntò lo zoom su un moscone che tagliava un mare d�melma: la foto fece il giro del mondo e nacquero le mucillaggini. All'ini�zio in Romagna negarono tutto. Invano, Miccoli ha cambiato me�stiere. Anche la Romagna: non vende più il more. Oggi non è così, non d sono copèrte fangose stese sulle onde, lo mucillaggini si vedono poco anche se stanno uccidendo il pe�sce e fanno insorgere i pescatori. E poi, salendo, questa volta la Romagna è tranquilla. Sta peggio la Puglia, pare: l'85 per cento delle coste foggiane sporcale HrIlo mucillaggini. E pure il Veneto. A Chìoggia e nel Polesine i pescalori sono fermi dal 19 giugno. A Coro il mare ha brutti colori. Vicino al Della del Po, nel iratlo compreso tra La Pila e Punta Maestra, per sei miglia, le vongo�le sono tutte morte soffocale. Il fondo appare nero. Da Punta Mae�stra verso Chìoggia, la situazione ò migliore alla vista. Ma le alghe ci sono (piasi dappertutto, lungo una fascia che si estende per 11, 12 miglia da terra. Ad occhio nudo non si vedono. Bisogna scen�dere con i sub. I pescatori d�Chìoggia dicono che sono a Ire miglia al largo. Denis Ponzo: «In un fondale ai 20 metri, ci sono banchi compatti da dieci metri dal fondo fino a due dalla superfi�cie». Anche qui la pesca si è fermata. Poi, si va verso Est. Venezia, lesolo, Bibione, Lignano. Grado. Banchi di mucillaggi�ne alla foce del Piave, tra Corteilazzo e Eraclea More: 50 metri quadrati d�dimensione. L'unica traccia, fino a Grado: qui, solo alcune strialure. E' venuta giù la lioggìa due notti fa e ha fallo Dene. Si va avanti. Recitano le agenzie: situazione critica nel Golfo di Panzana, a Monfalcone, e nel porto di Trieste, perché la morfologia della costa impedisce al venis, di rimescolare le eicgvijp. Sarà stato vero fino a ieri. Adesso la Bora ha fatto piazza pulita. Il golfo fumo, vapori^ e spruzzi, Quando la furia del vento si pla�ca, il mare però è bello. Sembra vivo. A Chioggiai pescatori sono fermi ormai da una settimana «Nessuna paura per i turisti: i bagni non sono in pericolo» P0rdenT MONFAlCONf Treviso CMOftiftW ..Jy**^ TRIESTE .fi CHIOCCIA Ravenna Mar Adriatico Pnrll fe RIMIMI 0 f ^PESARO San Marino j© FANO 'Arezzo Macerata Per^ia «ENEDETIO DELTRONTOft Un banco di mucillagini davanti a una spiaggia. In alto, si pesca un campione di acqua

Persone citate: Denis Ponzo, Foglia, Miccoli, Paolo Micco, Tulli, Werner Quovedo