La pillola canadese

La pillola canadese TABAGISMO La pillola canadese Un antidepressivo che, stimolando lapr-oduzione di dopàmina, riduce la dipendenza da nicotina QUANDO nel 1560 l'amba�sciatore francese in Porto�gallo Jean Nicol de Villemain portò in omaggio a France�sco II e a Caterina dei Medici dei semi di tabacco provenienti dal�lo Antille, vantando le portento�se virtù medicinali della pianta, non poteva certo immaginare che stava contribuendo a diffon�derli una delle principali cause di morte del nostro tempo, L'«herba sancta», o «horba panacea», è oggi considerata il più potente agente cancerogeno (responsabi�le di circa YQy/a dei tumori pol�monari) e uno dei più importanti fattori di rischio per le malattie cardio-vascolari (responsabile del ao^O"*! della mortalità coro�narica e del 15-20")!) dogli ictus cerebrali). Oggi conosciamo in che modo la nicotina, il principale alcaloi�de del tabacco (che prende il nome del già citato ambasciato�re francese), agisce sul cervello e in che modo può indurre dipen�denza. L'equilibrio cerebrale e i fenomeni fondamentali della mente (l'umore, lo emozioni, l'ap�prendimento, la memoria, il com�portamento) sono meravigUosamente governati da alcune so�stanze prodotte dalle cellule ner�voso, i neuro-trasmettitori. E' su tali molecole esaltando�ne o deprimendone la produzio�ne, che agiscono le sostanze psi�coattive la nicotina e le «altre» droghe modificando le sensazio�ni naturali del soggetto. E' ovvio che chi fuma lo fa perché ciò gli procura un piace�re. L'effetto gratificante è deter�minato dal ietto che la nicotina va a stimolare la produzione di dopàmina, un neurotrasmettito�re che agisco sul «centro cerebra�le del piacere», il cosiddetto «nu�cleo accumbens». Questa è un'area del cervello che si à «specializzata» nel corso del�l'evoluzione per dare motivazio�ni fortemente gratificanti allo svolgimento di attività essenzia�li per la vita del singolo e dolla specie, quali quella sessuale e quella di nutrirsi. E' la dopàmi�na che orienta il comportamento per il raggiungimento di tali fini primari. In altre parole, gli stimo�li artifici ali prodotti dalle sostan�ze psicoattive percorrono le stes�se vie cerebrali degli stimoli naturali più profondi, quali il desiderio sessuale e il desiderio di nutrirsi. La nicotina, attraverso la sti�molazione della dopàmina, esal�ta l'attenzione, la capacità di reazione e di risoluzione dei problemi, e riducela depressio�ne e l'ansia. L'organismo, tutta�via, impara rapidamente a meta�bolizzare le sostanze psicoattive, per cui ne occorrono sempre maggiori quantità per ottenere gli stessi effetti piacevoli inizia�li. E' quella che vien detta «assue�fazione». In caso di carenza so�pravvengono sensazioni oppo�ste, non euforia ma disfona, e una voglia imperiosa della so�stanza. Il desiderio di riprendere la sostanza, il «craving», non è solo determinato dalla necessità di alleviare gli effetti spiacevoli dell'astinenza, «dipendenza fisi�ca», ma anche dal desiderio di riprovare il piacere che quella sostanza aveva provocato, «di�pendenza psichica». Che un fumatore medio fumi una sigaretta ogni 30-40 minuti non è legalo al caso o all'abitudi�ne, ma al fatto che l'effetto biologico di una sigaretta corri�sponde a quel periodo, per cui egli è stimolato a fumarne un'al�tra per riportare ad un livello «soddisfacente» il suo tasso di nicotina e, quindi, di dopàmina. Una volta che i due tipi di dipendenza si siano instaurati, liberarsene è veramente duro. Le crisi da astinenza sono tanto più difficili da superare quanto maggiore è stato l'abuso del fu�mo. Per rendere più sopportabile il percorso del tunnel in fondo al quale vi è liberazione dalla schia�vitù dalla nicotina è stata recen�temente proposta una «pillola» che, se mantiene le speranze, per molti potrebbe essere provviden�ziale. Si tratta di una compressa che cede in modo lento e prolun�gato cloridrato di bupropione, prodotta nei laboratori canadesi della Glaxo Wellcome. Il cloridrato di bupropione, concepito originariamente come antidepressivo, svolge la sua azione antifumo minando in un certo qual modo l'azione della nicotina sul cervello. Stimola, cioè, anch'essa la produzione di dopàmina facendo s�che siano di molto ridotti i sintomi da caren�za nicotinica e il bbogno imperio�so di fumare. Gli studi finora condotti hanno dimostrato ohe più di un terzo delle persone che hanno assunto il farmaco ba smasso di fumare in meno di un mese e che circa un altro quinto ha smesso di filmare nell'arco di un anno, partecipando a pro�grammi di sostegno. Antonio Tri pedina

Persone citate: Antonio Tri, Nicol

Luoghi citati: Antille, Porto¬ Gallo Jean