Internet nuovo dio

Internet nuovo dio Come cambia il modo di produrre. Due sociologi, Bonomi e Revelli, e un dirigente industriale, Magnabosco, si confrontano sulle tesi del saggio di Formenti «Incantati dalla rete»: una sorta di Bibbia della società secolarizzata in cui non trovi più la verità, ma infinite possibili verità che si annullano l'una con l'altra Internet nuovo dio Tutto sa e tutti informa, contiene tutto e il contrario di tutto alla rivoluzione teintreccia TheilharPhilip Dick, MeneHenry Ford, Carte DIBATTITO Aldo Bonomi CI sono libri interroganti, lace�ranti o faticosi in quanto rimandano alla fatica del vivoro, ((ili ed ora, una epoca di passaggio lumulluoso tpa ciò che «non o più» e ciò cho «non e ancoro», l'oi ci sono libri di sorvolo, leggeri, retorici e persuasivi sul presente o sullo SUO opportunità elio ci induco�no alla aocsttazione acritica di ciò cho viono avanti. Entrambi i generi hanno conio oggetto del racconto Internet, la now economy e i passag�gi epocali del modo di produrre merce, di consumaro tempo e spa�zio di vita, ma si differenziano nettamento nell'atteggiamento ser�vilo o radicale,, trìonialisti eoo crìti�co, esaltanto o Interrogante, incan�tato o disincaiilato rispetto al nuo�vo dio: la rete. Cho pape essere, noll'opoca dell'incertezza dei fini q dall'abbondanza doi mozzi, un moz�zo elio si fa fino, che produco imma�ginari, utopico conflitti. Cosi la denomina il faticoso e lacerante libro di Carlo Pormenti liuauhiti dulia refe ICoitina. pp, M)2, L, 38.000) elio, proprio per questo, più che una recensione, merita un confronto di approfondi�mento con chi comilui, pili chi; sorvolare i procassi, li accompagno, ci lavora dentro e ci ragiona sopra. Por questo no ho discusso con Man pizio Magnabosco, già dirottolo del personale della Piatedoggiammini stratore delegato della Fio! l'erroviaria, a Marco Revolli, il più pessi�mista dogli esporti del passaggio In attodal fordismo al postfoniismo. Ragionando della roto a di quan�to sia uno strumonto, un mozzo tecnico di evoluzione o Intreccio tra vecchio economia e nuova econo�mia, oun sallodi paradigma epoca�le, ci siamo ritrovati a nporcorrera elio cosa ne sia oggi della merco 0 del suo valore d'uso so anche i troni, latti di forro, posanti e antichi più di qualsiasi altra merco, volano nella roto. So è vopo, coino racconta Ma gnabosco, cho In un ruconte contrat�to da lui siglato por la vendita di M pendolini, 3000 miliardi di lire tra troni e manutenzione, non si vendo piu il irono ma oro di trasporto garantito dalla roto dio memorizza o consisco i bisogni di spostamonto nella West Coast ingloso. I w,\ pendolini vengono venduti con i sopvì/.�di monutonziono incor�porali, non allo ferrovio inglesi, che non esistono pm. ma ad una lìnan zinria cho compra i troni o cho jxii li da in leasing a Mr Hranson. quello dolio Viigin, che oltre che di traspor�ti si occupa d�commorcializzaro musica od eventi, cho stacca i hi gliotli e alTitla l'utilizzo della mio torroviuriu. Il bone fisico, la merce, non é più il treno dolio vecchie lorrovio che costruivano loro i tro�ni, staccavano i biglietti, avevano i ferrovieri e ihcevono la monutenziono, ma i milioni di utonti che, organizzali dalla rote InUimot. ogni giorno si slodono sul aedilu per ossero trasportati Cosi ò por l'automobile elio in tendenza non sarà piu, una volta costruita in qualche parto doi mondo, venduta a quel signopo clionlo dio ogni domenica mattina lavava un tempo la sua Seicento alla fontana di via Artom, ma sarà affittata ad un consumato�re cho utilizzerà dolio oro di traspor�lo. So non ci l'osso la rote che li permette di conoscere il mercato e comò la gonio dosidopa muoversi, di far circolalo lo Infoiti ..ioni pop produrre lo tanto compononti di una macchina in giro por il inondo poi assemblala in una fabbrica di�slocata ove o piu basso il costo del lavino e di tenere assieme un siste�ma finanziario sofisticatissimo, d�anticipare e prevedero ciò cho nel fordismo si luceva accumulando conoscenze a cascata, tutto questo non sarobbo possibile. Ma proprio por questo, partendo dal punto di vista dell'economia del ferro, jiopctió qualcuno i pendolini e lo auto�mobili, comprata o affittalo, lo dove comunque produrre, Magnabosco ci invila a nfiettere sul valoio stru�mentalo della poto: un mozzo tecni�co che trattando milioni di informa�zioni accelera o modomizza la tpunsizione industriale, l'or capirò il racconto (lolla tran�sizioni;, necessita tornare a quel salto di discontinuità dato dal pas�saggio dalla catena di montaggio, cho simulava lo spostamento dall'oporaio, al robogalo, il macchina�rio cho incorporava infonnozion�e il saper faro operaio e che fece Migliare ali allora direttolo del porsonale Fiat la fabbrica automatica. Ma questa rimase un sogno: la fabbrica automatica da sola non l'unzionava, la macchina inlolligonto aveva bisogno dell'interfaccia umano. Kd allora secondo passaggio si costruirono fabbriche come Molli ove si produceva per isolo dove lo macchine intolUgonl! dialogavano con operai, il cui lavoiapo-coniunicandoera funzionalo al sapere e allo Informazioni del macchinario. Poi si ò andati nitro, disegnando la fabbrica modulare, con un modulo (.entrale elio assemblava dontro lo mura i tanti (Htzzi piodolli fuori dallo inuni, il tutto roso possibilo o tenuto .r.-.11-1111dal calculatonj cho govonuivu lo infonnozioni e il co mando distribuito sul lorritorio. Un grande racconto ormai noto, indaga�to o raccontalo corno passaggio dal fordismo al jxwtfordismo. Pino n qui ò lutto chiaro: In fubbrìen miKlulan! ò il postfbrdlsmo realizzato che ha amie nucleo di cambiamento lu fabbrica e il modo d�produrre la morco. Mn cosa sucohIo quando la rote inizia a lavoralo o u produrrò infomiuzioni cho provengono dulia sodate, da fuori dallo mura, o inizia a portare dontro il ciclo produttivo ìnfomiazioni che lo dotomiinunn attruvonio i dosidor�doi consuiiialori die indi�cano ox ante, irmniio la roto dei concessionari, «voglio la macchina di quel tipo e di quel colore»? E .un or.i di più, elio ne ò della produ�zione della merce e del suo valopo d'uso (jiiando non si vendo più una macchina ma un servizio di mobili�tà, di uso dolio spazio o del tempo organizzati dalla roto? Chi conta, cliidotopinina il ciclo: i inercanti doi dosidori dogli uomini organizzali nella nuova economia che altro non è che l'intreccio tra Internet, il nuovo mozzo e i vocchi mozzi conio tv e lelofono, uniti nel trattare i desideri e i consumi o i capitalisti produttori della merco? V. in questo scenario ira old economy e now economy, cho fino fanno g i operai? E' quello che ci invita a pensare Marco Rovelli, a fronte d�questo scenario leggero in cui tutto vola nel cielo e nolTincanto della rote a difesa deirirriducibilo posantozza dell'ossero, della cor�poreità, del sudore a della fatica d�ehi alla fine rosta con il cerino in mano della produzione materiale dolio cose. Se saremo incantati dalla relè c'è il rischio che i corpi che producono o lo persone che consu�mano rischiano di dìvontare residui od allora il computor diventa davve�ro Dio cho produce il mondo dal nulla facondo a mono della rozza maUirìu cho rimano, con �suoi corpi, null'allro cho un ostacolo alla volontà di putonza di questa sogget�tività narcisistica che pensa d; po�ter produrrò tutto dal nulla. Tant'è che se si esamina la prima parte del libro d�Formenti, quel mctatosto óve l'autore dà conto delle tante Uiorio e iminagini della rete, s�scopre cho sono le donne a sviluppare inlerprotazion�filosofi�che o antropologiche che restano legate all'idea che esista un corpo, una corporeità ed una materialità cho sfidano i processi doU'ìpermodemità. Sono donne o apocalitticho perché vivono questo processo come processo di distruzione della memoria, di distruzione della densi�tà doi luoghi, vivono giustamente ralleggorìinento della vita sociale come perdita o come barbarie o corno impoverimento. Dall'allra ixirte, nel racconto analitico d�Formenli, appaiono i «neoillumìnistìi) quasi tutu uomini, cho considerano 1 essere dontro la rete un processo di liberazione verso un livello più alto di incivilimento, di controllo umano suU'esistonte, d�rtrasfonnazione dell'uomo in Dio». Intomet, in questa società sem�pre più secolarizzata e senza libri dal Vangelo al Corano al Capitale e dio ha come unico Dìo la tecnica, appare sempre più come il nuovo libro dell'umanità che viene dopo il vecchio libro che ora nella tradizio�ne giudaìco-crisliuna l'antico e il nuovo testamento; il testo dove tu trovavi tutto. Cosi come allora li rivolgevi alla Bibbia per avere l'im�magine del mondo, oggi l�rivolgi a questo ipertesto sacro por avere lutto. Con una differenza, ci fa notare l'irriducibile Revelli, cho se nella Bibbia o noi Capitale trovavi il sonso del mondo, in Inlemot tu ti ci perdi o prd�il senso del mondo perché donUxi Intomet non c'è la verità, ma infinito possibili verità cho si annullano l'una con l'altra. Ci sono i modici senza frontiere e i pedofilì, (nielli che si battono per la messa al bando dello mino antiuo�mo e quelli dio lo vendono e lo producono, ci sono quelli che offro�no il loro tempo per far del bene e quelli che offrono le armi. L'iperte�sto costruisce un mondo parallelo d�totale artifidalità cho però ha la potenza di diventare una seconda natura. Abbiamo giralo tulle questo do�mande pesanti al [lovero Formenti che d ha risposto, cosi come nel libro, non schierandosi tra apocalìt�tici e integrati, ma continuando a cercare per continuare a capire. Corto lui, come me, sostiene che con Internet siamo di fronte ad un salto di paradigma che va oltre le analisi fabbrichiste della transizione dal fordismo al postfordismo perché, per la prima volta nella storia del capitalismo, diventa vera una cosa che Marx poneva in astratto già un secolo e mezzo fa: la totale indiffe�renza al valore d'uso della produzio�ne capitalistica. Con Internet e il suo trattare desideri e scambiare merci siamo di fronte ad un passaggio per cui le relazioni con gli oggetti concreti, con le merci, diventa totalmente indifferente. Sino al punto che le cose si depotenziano rispetto alle funzioni, ai servizi, la vera merce che le cose veicolano. Si realizza il prindpio di totale indifferenza del capitale rispetto alla società, al valo�re d'uso. Indifferenza da un lato, ma con�temporaneamente un'attenzione estrema alla sodata, alla sua appropriabilìtà, perché solo dalla capaci�tà di cogliere tutta le tendenze, i gusti e i desideri di una società sempre più molecolare e segmenta�ta caratterizzata dall'essere moltitu�dine d�consumatori è ancora possi�bile alimentare la catena del valore. La rete, neiressere ipertesto indi�stìnto ove c'è tutto e il contrario di tutto, è indifferente alla verità, ma nello slesso tempo, proprio perché c'è tuttu, sviluppa il massimo di appropriazione della società. Per questo non siamo di fronte ad un nuovo strumento per cui si può dire cho, dopo le granai macchi�ne della produzione automatizzata, arriva il calcolatore e poi arriva Internot. Questo perché la rete in generalo non è una tecnologìa, ma un insieme integrato di tecnologie, un sistema biomeccanìco irriducibi�le alla categoria di strumento, cioè del mezzo utilizzalo secondo il pro�cesso della razionalità strumentale d�Max Weber. Siamo d�fronte ad una tecnologìa di comunicazione e ad una macchina universale, il cal�colatore, che è in grado di tradurre qualsiasi aspetto doU'esperionza e della realtà in una serie infinita di informazioni. Più che la razionalità sirumenialo d�Max Weber, siamo di fronte alla profezia che si avvera d�Me Luhan, cioè che il mezzo, lo strumento, è il messaggio. Si realiz�za la legge d�Kevin Kelly secondo cui la telematica non è un nuovo modo d�fare economìa, ma che l'economìa dell'informazione è l'economìa. Insomma, traducondo Formenti per i profani, si può dire che la rete oggi sta all'economìa come ai primi del Novecento l'industria pesante che sfornava il ferro stava alle altre imprese che lo trasformavano in macchine e merci. Questo sistema biomeccanìco, in�corporando il prosumer, l'uomo pro�duttore di informazione e consuma�tore per e attraverso la rete, entra dentro e sussume l'esperienza quoti�diana, incorpora l'antropologia del sociale, cosi come i soggetti stessi entrano dentro le dinamiche della rete interagendo con le molteplici opportunità e informazioni che vi s�trovano. Cosi che nel regno del nuovo Dìo che tutto sa e tutti informa riappare come centrale per il soggetto solo e spaesato il disegna�re e costruire comunità virtumi o reali, di linguaggi e di informazioni o di corporeità e luoghi con cui rapportarsi con l'altro da sé e avere la forza di confrontarsi con il luogo incantato ove d si può contempora�neamente perdersi e ritrovarsi. Una rivoluzione non solo tecnologica, ma un salto di paradigma culturale: si avvera la profezia di Me Luhan: mezzo, lo strumento è il messaggio Si venderanno sempre meno merci e sempre più servizi, conteranno sempre più i mercanti di desideri e sempre meno i lavoratori tuttoUMtempoUbefO tuttoUMtempoUbefO Il saggio di Carlo Formenti «Incantati dalla rete», sul quale Aldo Bonomi si confronta qui con Maurizio Magnabosco e Marco Revelli, è pubblicato da Cortina (pp. 302, l. 38.000). Formenti esamina «Immaginari, utopie e conflitti nell'epoca di Internet", risale alle matrici teoriche di «apocalittici e integrati» di fronte alla rivoluzione tecnologica, intreccia Theilhard de Chardin e Philip Dick, Menenio Agrippa e Henry Ford, Cartesio e Marx .

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