I ribelli delle Apuane
I ribelli delle Apuane I ribelli delle Apuane Ungaretti, Viani, Pea, De Ambris e Roccatagliata Ceccardi: un manipolo di amici, tra poesia e politica L/ULTIMA delle tapuanatc» che li vedi; assieme è del oottembro del l fi 14. Al CaflV: Margherita di Viareggio c'è riunito aleniti compl-'o, oijuasi, il «manipolo d'Apua». Vale a dire Coccardo Roccatagliata Ceccardi che assieme a Vico Fiaschi, carrare�se e avvocato di lurido corso, è punto d�riferimento di questa dissestata combriccola di ceni e artisti che o cavallo dolla prima decade doi secolo mette assiemi: più O meno episodicamente Giù seppi: Ungaretti e Lorenzo Viani, Alceste Do Ambris e [Enrico Pea e una dozzina di altri spiriti, di diverso orientamento politico, ma liberi e scorazzanti tra la Versilia, la Lunigiana e la Liguria. Coccardo la sagoma allampanata che s�staglia abitualo su strade di Versi�lia percorsi; rigorosamente a piedi tiene stretto in pugno quel nodo�so bastono che, come un novello Charlot, 6 abituato a roteare men�tre macina chilometri, Raccontano dimque Luigi Cairola e Rodolfo Polazzi (in un saggio che apparo in un manuale d�storia massose pubblicato dagli insegnan�ti e ragazzi della Scuola «Pannili di Romagnano) che il «manipolo d'Apua» sta ù i alle quando l'ori hosl ra m motto a suonare la Mar�cia Reale. Tulli s'alzano in piedi. Scatta in piedi anche Coccardo Roccatagliata Ceccardi, l'aria sem�pre un po' spiritato, urlando un po' contradditoriamente; «nl�Apuani devono restare seduti». Tulli �suoi uli obbediscono ma ovviantente proprio come in ogni «apuanala» che si rispetti scoppio il putiferio, E' un parapiglia ni pugni e schiaffi tra neutralisti e interventisti. 0, meglio, tra «apuani» e «italiani». Un Impotuto ufficiale dei cavailoggori di Treviso (co ne sono sempre in giro (|uundo suona la Marcia RoaTol si lufln sul giovane Ungaretti e colpisce con un violèn�tissima pugno la testa del poeta capace di illuminarsi d'immenso. Enrico Poo legato da sirena amicizia a Ungaretti sin dai tempi di Alossandriu d'Egitto intervie�ne a difesa con argomenti che le sur. grosse mani, abituate a lavora�re al banco da falegname, rendono piuttosto incisivi, /manto un altro apuano, il consigliere socialista Torquato Pocai, rintuzza i commi�litoni deirufficiale. Ad avere l'ulti�ma parola è ovviamente il nodoso bastone di Ceccardo Roccatagliata Ceccardi messo in azione un ani�mo prima che intervengano i reali carabinieri che portano Ungaretti e Pocai in guardina. Tornali �due in liberta, i membri del manipolo apuano prenderanno ognuno la propria strada e molli d�essi, da Ceccardo a Ungaretti finiranno interventisti. L'esperienza del manipolo d'Apua è conclusa ma la donchi�sciottesca esistenza di Ceccardo prosegue di sconfina in .sconfina la sua parabola sino alla morte, avvenuta a Genova nell'agosto del 1919. In quarantotto anni d�vita il poeta che qualcuno ha definito il «Verlaine apuano» ha macinato migliaia d�chilomelri, scrino versi dostinati a modesto successo, fon�dalo giornali mai liscili, avviato collaborazioni presto interrotte a iiiolidiuni. Ha affrontalo affidan�dosi alla difesa dell'amico avvoca�lo Pjaschi processi per le vicende più surreali: ad esempio il finto di una fontana che nottetempo ha ricollocato, con l'enlusiuslica ade�sione degli abilanli del luogo, dui magazzini comunali alla piazza del piccolo centro di Pieve del Lago. La difesa di Fiaschi deve essere stala efficace se il pretore di Pavullo decide per l'assoluzione ma il verdello indigna il poeta che rampogna il difensore: «Io volevo Waterloo e lu mi hai dato Borodìno». Ma Fiaschi e uomo d�grande tolleranza e sopporta le bizze del�l'amico. Il molo di questo avvocalo, nelle vicende letterarie d�quel tempo, è sialo poco valutalo. Nes�suno ricorda più, ad esempio, co�me sia stato lui a segnalare il giovane Gozzano a Pascoli che conosce sin dai tempi in cui il poeta di Myricae insegnava al liceo d�Massa e faceva lunghe soste all'osteria dei Milano dove pasteggiava con un buon litro di vino di Candia. La lettera slesa da Fiaschi intenerirebbe anche un cuore di pietra. Gli parla di Guido Gozzano di Torino che «non anco�ra venlìlreeenno e già pressoché finiio dal terribilissimo male pub�blica ora nell'uliimo fascicolo del�la Nuova Antologia una poesia, la Signorina Felicita, che a me par tanto bella... Il mio povero amico aggiunge slava per partire per le Canarie onde passarvi l'inverno in un clima più mite, ed era già a Genova per imbarcarsi quando fu richiamato telegraficamente a To�rino; la mamma, l'unica persona di famiglia che gli rimanga, era stata colpita da un insulto apoplet�tico, fortunatamente non mortale, ma il poverello ha dovuto passare l'inverno al capezzale della mam�ma! Questa allora chiese al figlio di veder pubblicata la poesia, e cosi... se lei troverà qualche merito nei versi del mio amico e me lo volesse scrivere penso che la sua buona parola sarebbe per la disgraziata signora una grande consolazione e la migliore medicina». La siamone delle «apuanate» si colloca atl'iniemo del movimento fondalo da Ceccardo Raccalagliata e leso a valorizzare l'indipen�denza e le antiche tradizioni degli apuani, gente che persino la gran�de Roma come narra Maggiani ne Il coraggio del pettirosso riesce a vincere ma non a domare: «duraro�no a guerreggiare duecentocinquant'anni, eoe una cosa inaudita che possa essere successo... e di conseguenza gli stolidi Apui, gli abominevoli ngettatori della cle�menza di Roma vennero debita�mente sterminali. Furono arsi i boschi, avvelenali i sorgivi...... 1 moli di Lunigiana, di fine Ollocenlo, con scioperi e rivolle e dichiarazioni di sialo d'assedio, ribadiscono il carallere ribelle di cruelle terre. A questi eventi e dedicalo il primo scrino di Ceccar�do Daiptiesi dell'anarchia. Iinpres sioni sui moti del 1894 nel carrare se che viene sequestrato ancora prima di uscire dalla tipografia . Non riuscire a far giungere Ira le mani dei lettori i propri lesti o vederli ignorati come accade per il suo Uhro dei frammenti è destino che perseguila Ceccardo Roccatagliata Ceccardi che pure ha lasciato dietro di sé alcune opere. Tuttavìa dei molti poemi e libri su cui s'infervora, promet�tendo a se stesso di mettersi al lavoro per realizzarli, non c'è traccia. Tra camminale e apuana�te, dissesti economici e turbolen�ti innamoramenti sempre corona�ti dall'insuccesso, la vita riempie intensamonte lo giornale di que�sto poeta, troppo a corto di tempo per fare poesia. DA LEGGERE AA W. Aspetti storici, culturali e economici nell'evoluzione di Massa Scuola Patini, Romagnano 1998 Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Tutte le poesìe Giardini, Pisa 19/9 Maun/io Maggiani Il coraggio del pettirosso, Feltrinelli, Milano 1995 Ceccardo Roccatagliata Ceccardi in un ritratto di Lorenzo Vlanl
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