LINGOTTO un 'arca per i capolavori

LINGOTTO un 'arca per i capolavori La nuova struttura ospiterà i tesori della collezione della famiglia Agnelli. Sarà sede di mostre intemazionali LINGOTTO un 'arca per i capolavori Alberto Slnlgaglla TORINO UN'ARCA dell'arte galleg�gerà su Torino e sarà il terzo simbolo aereo del�la città. La Mole Antonelliana aggiunge alla sua fama la con�cretezza di nuovo Museo del Cinema. La Bolla azzurra sospe�sa con l'eliporto sulla Torre Sud del Lingotto piace come inatteso segno di modernità. Proprio li accanto, all'altezza della sferica sala di cristallo e d'acciaio, sopra la Torre Nord dell'immenso monumento in�dustriale rigenerato da Renzo Piano, sorgerà entro il 2002 la vetrina di un polo culturale. Arditi seicento metri quadri, destinati alle mostre, poggeran�no sui settecento già esistenti al livello del mitico chilometro di pista che sovrasta il corpo maggiore. Subito sotto, su vari piani, s�troveranno gli spazi per gli uffici, il bookshop, la didattica. Perché dev'essere un luogo attivo, palpitante di ini�ziative, attraente per gli appas�sionati e insieme stimolante laboratorio di studi. Tutto na�sce intorno al�l'idea di Gianni Agnelli e donna Marella di affida�re al Lingotto, quale guardia d'onore stabile, alcuni capolavo�ri della loro colle�zione privata. Al�la mostra perma�nente ai affian�cheranno le espo�sizioni curate dai collaudati ti�monieri venezia�ni di Palazzo Grassi che offri�ranno un'ulterio�re occasione spettacolare, an�che per la possi�bilità di salirvi in automobile, attraverso le vor�ticose spirali del�le rampe. Da quel mo�mento sarà dav�vero completo il cCentro polifunzionale», picco�la città nella città, baricentro della Torino giovane proiettata nel futuro. Vitale alternativa culturale e turistica al baricen�tro della Torino antica, magni�fica testimone della sua storia. La rinascita del Lingotto si compie con l'arte, cosi com'era incominciata. A ridare vita al gigante, inerte dalla fine dell'82, furono i concerti nei corti�li o nella Sala Presse (con il pioniere Luciano Berlo), fino al 6 maggio '94, quando Claudio Abballo con i Berliner e la Nona sinfonia di Mahlor inau�gurò il magnifico Auditorium Giovanni Agnelli da 2090 po�sti, foderato di ciliegio. Ma furono due mostre memorabili a imporre all'attenzione inter�nazionale la «fabbrica» che si trasformava : neir89 arrivaro�no i Kandinskij e gli Chagall dell'iArte Russa e Sovietica 1870-1930» a cura di Giovanni Carandente; due anni dopo arri�varono i Rauschenberg. i Cal�der, i Warhol, Pollock, Jasper Jonns, Da Kooning, Rothko del�l'esplosiva «Arte americana 1930-1970» curata da Attilio Codognato, Cominciava un'intensa colla�borazione musicale e artistica con altre istituzioni, che avreb�be portato agli appuntamenti annuali di «Altissima» e dell'» Arte antica». Mentre stelle del�l'interpretazione da Giulini a Muti, Sinopoli, Maazel, Masur; da Pollini a Baremboim, a Ughi, a Rostropovich sfilava�no all'Auditorium; che alla sua raffinata stagione presto avreb�be alternato quella dell'Orche�stra nazionale della Rai e le migliori serate dell'Unione Mu�sicale e di Settembre Musica. Persino il teatro approdò al Lingotto, anzi lo conquistò quando, nel dicembre 1990, Luca Ronconi vi diresse attori, carrelli, vagoni ferroviari e folle di spettatori, che seguiva�no e inseguivano in spazi im�mensi l'evolversi degli Ultimi giorni dell'umanità di Karl Kraus nelle ultime notti della fabbrica, già aperta alla meta�morfosi. In quegli spazi crescevano i padiglioni del Centro fiere e arrivava il pubblico dei saloni dell'automobile, del libro, del�la musica, del gusto. Con una conferenza tra i governi euro�pei e dibattili economici, scien�tifici e letterari si affermava il Centro congressi in grado di ospitare tremilacinquecenlo persone in un'area di ventilremila metri quadrati, dodici sale permanenti, schierate a fianco dell'Auditorium che in pochi minuti, come in un reali�stico cartone animato, può per�dere l'aspetto e le dimensioni di mega cassa armonica di cori n e orchestre per adattarsi a luogo di convegni variando, con i suoi elemenli mobili, acustica, capienza, funzionali�tà. Con il ritorno della direzio�ne Fiat da Corso Marconi alla sua storica sede, il cantiere del Lingotto prendeva l'abbrivo ri�solutivo. Nel 1999, perii cente�nario, la società ha avvialo qui con il Politecnico il corso di laurea in ingegneria dell'auto�mobile, unico in Italia e fra i primi in Europa. Si stanno allestendo la cinica odontosiomatolugica della facoltà di me�dicina dell'Università e una foresteria studentesca con 270 posti letto. Tuttavia Lingotto sono pure i «Portici», l'uHotel Le Meridien» che in sintonia con l'ambiente ospita mostre e incontri e, tra poco, un cinema che offrirà la scelta di undici sale. Si potenzia la stazione Lingotto, dove si fermano i convogli da Roma, Firenze, Bologna, Genova. Savona e che garantirà rapidi collegamenti con Chieri, Moncalien e con l'aeroporto di Caselle. Le Corbusior defin�«uno degli spettacoli più im�pressionanti for�niti dall'indu�stria» il primo grande slabilimonto della Fiat, progettato da Giacomo Maltè Trucco, realiz�zato tra il 1917 e il 1920. Ora uno dei più formida�bili cantieri d'Europa duecentocinauanla addetti, al lavo�ro in due turni sta per portare a termine l'ambi�zioso progetto nato dall'intesa tra la Fiat, un maestro dell'architettura, il Co�mune e la Provincia di Torino, la Regione Piemonte, la Comu�nità Europea. Intatta la faccia�ta lunga cinquecento metri, alta cinque piani all'interno la fabbrica di automobili si è uuasi del tutto trasmutata, dice Renzo Piano, in un «misce�latore di funzioni», in una fabbrica di idee. Era stata prevista ogni cosa affinché il Lingotto rappresen�tasse per Tonno una sintesi della sua storia, le desse un cuore nuovo, risolutivo incon�tro della cultura industriale con il futuro della città. L'arca dell'arte, dovuta a una decisio�ne personale dell'Avvocato e di donna Marella, che mettono a disposizione opere di loro propnetà, aggiunge un colpo di scena da far invidia ai francesi e da inorgoglire i tori�nesi, primatisti europei nel collezionismo d'arte contempo�ranea. Se mancava una super attrazione per fare della citta�della rinnovala il baricentro alternativo, uno dei luoghi as�solutamente da vedere e cono�scere per poter diro di conosce�re Tonno, se n'è escogitata una di sorprendente. I suoi tesori? Quali saranno, quanti saran�no? Debbono rimanere segreti. Se non altro per poter fare, al momento opportuno, un'altra sorpresa. Jlprogetto di Renzo Piano verrà ultimato entro il 2002 Lexfabbrica sarà il baricentro della Torino moderna Una sala di cristallo sopra la pista: sarà il terzo simbolo aereo della città insieme con la Bolla e la Mole i '\ ' a t j; tt»m MlH u. i*t vx"\ wtt" ^ap TitrA »^ ^ *i tu» t.t* Ci f.tr uhi*** e Qui accanto, un disegno di Renzo Piano per l'Arca ddl'arteche entro II 2002 sorgerà sul Lingotta di Torino all'altezza della Bolla e dell'eliporto. Sari possibile salirvi in automobile attraverso la pista. Sotto, avrà un centro studi con laboratori didattici. Sotto, Giovanni Agnelli e donna Marella: una parte delia loro collezione costituirà una mostra permanente Renzo Piano, nato a Genova nel 1937. e uno dei maggion architeli' al mondo. Dopo gli studi con Franco Albini, lavoro tra il '65 e il 70 con Louis I. Kahn a Philidclphij e con Z S Makowtky a Londra. NeI ' 70, disegnò il Centra Pompidou di Parigi. Poi. via via. gb altri grandi progetti mtenuiionaii. De Menil Art Gallery di Houston, il Kantai Air Terminal nella baia di Osaka, lo stadio di Bari per i Mondiali di calcio, l'arsenale di Genova, la Postdamer Platz di Berlino, il Kanak Cultural Centr e m Melanesia, la gaHefia del vento per la Ferrari. Quando ia Fiat bitció il Lingotto nea'82. vena architetti di fama mondiale furono invitati a pretentare un progetto per la riconversione della fabbrica (progettata da Matti Trucco negli Ann Venti e ammirata da Le CortHwer), una delle icone deU'archnettun modernista, vinse Renzo Piano, Il Renzo Piano Building Worlahop ha oggi tedi a Genova. Parigi. Berlino. Tra i numerosi riconoscimenti all'architetto italiano, il Leone d'oro alla camera, altnboito dalla Biennale di Venezia la scorsa setti mani Uno dei visitatori che, nel 1991, affollarono il Lingotto per la grande mostra sull'Arte Americana 1930-1970, curata da Attilio Codognato n Progett.ua da Renzo Piano, la Bolla sui tetto della fabbrica, è diventata uno dei simboli della nuova Torino. Nel 1996 ospito i 15 capi di stato convenuti al Ungono per la Conferenza intergovernativa Un altro grande evento nel «laboratorio» del Lingotto: nel dicambre '90 Ronconi allestisce lo tpmocoiarc Ultimi grami de/fumoniió. da Karl Kraus